mik
|
lunedì 21 dicembre 2020
|
cult italiano non a caso elogiato nel mondo
|
|
|
|
Ci sarebbe troppo da dire per elogiare questo film, partendo dalla scenografia, la fotografia i colori, tutto. Tra le migliori opere del maestro del brivido dario argento
|
|
[+] lascia un commento a mik »
[ - ] lascia un commento a mik »
|
|
d'accordo? |
|
giulio andreetta
|
domenica 23 agosto 2020
|
capolavoro assoluto
|
|
|
|
Capolavoro senza se e senza ma del grande Dario Argento. La realizzazione tecnico-esecutiva della pellicola è talmente ben curata che in alcuni punti sembra di trovarsi di fronte ad un film di Stanley Kubrick, almeno questa è stata la mia impressione. Il paragone con Shining infatti a me è sorto spontaneo. La narrazione, benché semplice, è sviluppata con arguzia e intelligenza, e gli attori sono realmente partecipi emotivamente del loro personaggio. Anche la musica è bellissima: vi è un breve tema musicale che rimane in mente e che abbinato alle immagini orrorifiche assume una connotazione alquanto spaventosa per lo spettatore.
[+]
Capolavoro senza se e senza ma del grande Dario Argento. La realizzazione tecnico-esecutiva della pellicola è talmente ben curata che in alcuni punti sembra di trovarsi di fronte ad un film di Stanley Kubrick, almeno questa è stata la mia impressione. Il paragone con Shining infatti a me è sorto spontaneo. La narrazione, benché semplice, è sviluppata con arguzia e intelligenza, e gli attori sono realmente partecipi emotivamente del loro personaggio. Anche la musica è bellissima: vi è un breve tema musicale che rimane in mente e che abbinato alle immagini orrorifiche assume una connotazione alquanto spaventosa per lo spettatore. Non si dimentichi, poi, che questo film è del 1977, e all'epoca di certo il pubblico non era abituato a simili prodezze espressive. Indubbiamente con tale pellicola Argento si dimostra un vero maestro del brivido, al pari di Hitchcock, di Kubrick, ed è spesso citato anche come riferimento da Quentin Tarantino, la cui poetica mi pare, sotto alcuni aspetti, assimilabile a quella del regista italiano. Dal punto di vista della scenografia, dominano colori accesi, come un rosso veramente intenso, e alcune scene si memorizzano nella mente dello spettatore anche a causa della stupenda e immaginifica fotografia.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giulio andreetta »
[ - ] lascia un commento a giulio andreetta »
|
|
d'accordo? |
|
doctor cinema
|
giovedì 10 gennaio 2019
|
grande film del maestro argento
|
|
|
|
"Suspiria" è uno dei grandi capolavori di Dario Argento, uno dei capisaldi di quello che è stato il Cinema horror italiano dei decenni passati e che ancora oggi riesce a porsi nelle posizioni più alte di ideali classifiche di pellicole di questo tipo.
Il film racconta la storia di Susy Benner, una ragazza americana che si trasferisce a Friburgo per frequentare l'accademia di danza presente in città.
[+]
"Suspiria" è uno dei grandi capolavori di Dario Argento, uno dei capisaldi di quello che è stato il Cinema horror italiano dei decenni passati e che ancora oggi riesce a porsi nelle posizioni più alte di ideali classifiche di pellicole di questo tipo.
Il film racconta la storia di Susy Benner, una ragazza americana che si trasferisce a Friburgo per frequentare l'accademia di danza presente in città. Una sera piovosa, la ragazza raggiunge l'Accademia e, nel momento in cui arriva all'ingresso dell'istituto, incrocia una ragazza urlante che invece fugge via da esso. Susy ne rimane impressionata e, nel momento in cui citofona per farsi aprire, qualcuno dall'interno le risponde ma non le permette di entrare. Sarà più fortunata l'indomani, e sarà proprio l'ingresso nella scuola che porterà Susy a conoscere tutta una serie di personaggi strani, inquietanti, che nascondono misteri con i quali Susy dovrà suo malgrado confrontarsi.
Dario Argento, con il suo "Suspiria", ha dato vita ad un film che si va ad incastonare in un'ideale collana di diamanti pregiati costituita da altri grandi film di genere.
I primi 15 minuti sono un avvertimento per ciò che sta per accadere. Qualcosa sta per accadere, sì, ma non nel film, quanto piuttosto allo spettatore. Capiamo che Argento ci sta facendo procedere verso una trappola mentale dalla quale sarà impossibile fuggire via, ci sta ingabbiando all'interno dell'Accademia di danza ed è come se ci stesse costringendo a tenere gli occhi ben aperti per assistere allo spettacolo che sta per aver luogo.
E "Suspiria" è davvero uno spettacolo, per gli occhi e le orecchie.
La fotografia è magistrale: grazie alla collaborazione tra Dario Argento e Luciano Tovoli si dà vita ad un'atmosfera da incubo, con alternanza di colori forti (da un rosso che richiama palesemente il sangue, ad un verde colmo di follia) e giochi di ombre inquietanti.
Alle orecchie, invece, arriva maestosa la colonna sonora dei Goblin, che ci accompagna in ogni momento e riesce a sedimentarsi nel cervello dello spettatore anche nei brevi momenti di silenzio. Straordinaria.
Altro punto forte del film, ma non occorrerebbe neanche specificarlo, è la regia. Argento muove la macchina da presa con maestria, in maniera tale da farci immergere lì dove si trovano i protagonisti e facendoci respirare l'aria claustrofobica che loro stessi sono chiamati a sopportare. Si alternano primi piani che inquadrano visi colmi di pazzia mista a orrore, a inquadrature che fanno capire come qualcosa non stia andando per il verso giusto, senza però che si riesca a capire cosa sia. Presenze, sospiri, urla e passi nel silenzio. Tutto sembra concorrere a nascondere qualcosa di oscuro, malato, folle. In alcuni momenti ci sembra di vedere o sentire qualcosa, ci prepariamo psicologicamente al peggio e proprio in quel momento Argento svia l'attenzione dello spettatore. Dopodichè, quando capisce che ci siamo rilassati quel tanto che basta per poterci colpire in modo inaspettato, lo fa senza pietà. Il suo è un gioco con la psiche dello spettatore ed è un gioco che riesce meravigliosamente a vincere.
In definitiva "Suspiria" è un film da conoscere, da guardare e riguardare. Una pellicola che ha segnato il Cinema italiano e che deve rappresentare un cardine imprescindibile per chi, in futuro, vorrà tornare a cimentarsi con il genere.
Personalmente sono dell'opinione che se l'Italia è stata maestra dell'horror nei decenni passati, non c'è alcun motivo di pensare che non si possa ritornare a dettare legge.
Siamo stati Maestri e Argento è stato uno dei grandissimi Maestri.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a doctor cinema »
[ - ] lascia un commento a doctor cinema »
|
|
d'accordo? |
|
inesperto
|
lunedì 31 dicembre 2018
|
tremate, tremate...
|
|
|
|
Una ragazza americana arriva in Germania per studiare danza in una delle più rinomate scuole di ballo. Le cose appaiono strane fin da subito (non c'è la classica fase inziale di tranquillità caratterizzante molti film horror). La protagonista non si accorge di nulla dal principio, ma col tempo gli enigmi si sommano e viene a scoprire cose molto inquietanti sul posto in cui si trova. Film horror con un buon pathos, favorito dalle classiche musiche dei Goblin. Gli effetti speciali sono da anni '70, quindi un po' puerili con gli occhi di oggi.
|
|
[+] lascia un commento a inesperto »
[ - ] lascia un commento a inesperto »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
martedì 27 giugno 2017
|
in continuità con bava, grande film
|
|
|
|
Se "Profondo Rosso", anteriore di due anni a questo"Suspiria", segna già un passo importante nella direzione del fantastico, che Dario Argento si porta dietro già dalla tradizione materna(che è brasiliana, dunque legata a una tradizione, dove il"soprannaturale", anche in forma ctònia è decisamente più presente), qui ormai siamo in quell'ambito, poi genialmente completato da"Inferno"(1980)e "in calando"(a mio parere)da"LA Terza MAdre"degli anni Duemila. Frutto della collaborazione con Daria Nicolodi, alllora moglie di Argento, di viaggi, suggestioni, letture in tutta Europa e fuori Europa, ma soprattutto degli incubi e delle fantasia di quel"geniaccio"che è Argento, con qualche curiosità(il"cameo"hitchockiano, come inserviente, che qui Argento si riserva, dove sarebbe da notare che sir Alfred non si sarebbe mai mostrato in un ruolo simile.
[+]
Se "Profondo Rosso", anteriore di due anni a questo"Suspiria", segna già un passo importante nella direzione del fantastico, che Dario Argento si porta dietro già dalla tradizione materna(che è brasiliana, dunque legata a una tradizione, dove il"soprannaturale", anche in forma ctònia è decisamente più presente), qui ormai siamo in quell'ambito, poi genialmente completato da"Inferno"(1980)e "in calando"(a mio parere)da"LA Terza MAdre"degli anni Duemila. Frutto della collaborazione con Daria Nicolodi, alllora moglie di Argento, di viaggi, suggestioni, letture in tutta Europa e fuori Europa, ma soprattutto degli incubi e delle fantasia di quel"geniaccio"che è Argento, con qualche curiosità(il"cameo"hitchockiano, come inserviente, che qui Argento si riserva, dove sarebbe da notare che sir Alfred non si sarebbe mai mostrato in un ruolo simile...), in continuità anche cromatica e di impostazione delle sequenze(l'"impromptu"nei delitti, ma qui per es.anche nello "specchio malefico"usato dalll'inserviente, forse gitana...)ispirata al vero maestro dell'horror fantastico made in Italy, Mario Bava, "Suspiria"è film"terribile"anche prima di discendere negli abissi infernali del citato film successivo, coerente con la capacità di"virare al male"i racconti fiabeschi legati alle streghe, qui dissotterrate dalle latebre legate a Inquisizione, loro persecuzione etc.e ricondotte alla paura di"filtri magici", pozioni, ma soprattutto a quanto sta dietro tutto questo. Colori decisi(prevlenza del rosso, del nero, ovviamente, del giallo ocra, del blu(già meno)con la capacità di giocare sulll'alternanza alternata(il gioco di parole iterativo è voluto)tra continuità e differenza, dove singole interpretazioni(Alida Valli, reduce da"profondo Rosso", Stefania Casini, forse più brava che mai come attrice, prima di diventare regista, Jessica Harper, Udo Kier, che qui tesaurizza le sue capacità teatrali)etc., concorrono sinergicamente a quanto il"geniaccio"Argento voleva realizzare... El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
vighi
|
giovedì 11 maggio 2017
|
numero uno del genere insieme a shining
|
|
|
|
Innanzitutto sposo completamente la recensione di Pablito72.
Non c'e' nulla in questo film che non impressioni e non emozioni lo spettatore. E' veramente emotivamente impegnativo guardarlo. Basta la sola "maschera" di scena della direttrice della scuola (Alida Valli) a creare patos!
Non ha la classe di shining ma l'intensita' di cui permeato e' veramente inarrivabile.
|
|
[+] lascia un commento a vighi »
[ - ] lascia un commento a vighi »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
lunedì 20 marzo 2017
|
esordio fantastico di dario argento
|
|
|
|
Certo una nuova fase, questa iniziata con "Suspiria"(poi ci sarebbe stato l'ancora più aggiacciante"Inferno", 1980 e negli anni Duemila"La terza madre", ma anche altro, in mezzo), del 1977, frutto, come Argento racconta spesso, anche nel libro"autobiografico", dei suoi sogni e incubi, indotti in parte dai racconti della madre brasiliana, poi delle letture di leggende e racconti"terribili". Vorticoso film di colori, dalla psichedelia virata alla dimensione tanatologica, streghe a gogò(anzi sulle streghe il film è incentrato, prima della scoperta esplicitata della leggenda alchemica delle te madri, mater suspiriorum, lachrimarum, tenebrarum, in"Inferno"), volendo vi si trova il tema della povera ragazza indifesa minacciata, ossia il tema classico delle fiabe, ma il fulcro della"cosa"è altrove, direi, nell'ossessione tanatologica appunto, qui declinata in modi diversi ma convergente nella produzione di angoscia e paura/paure, ma non solo"ad extra", ossia erga publicum ma all'interno, ossia autobiografiche, invece, dove Argento ha sempre la capacità di esprimere/esternalizzare tali paure.
[+]
Certo una nuova fase, questa iniziata con "Suspiria"(poi ci sarebbe stato l'ancora più aggiacciante"Inferno", 1980 e negli anni Duemila"La terza madre", ma anche altro, in mezzo), del 1977, frutto, come Argento racconta spesso, anche nel libro"autobiografico", dei suoi sogni e incubi, indotti in parte dai racconti della madre brasiliana, poi delle letture di leggende e racconti"terribili". Vorticoso film di colori, dalla psichedelia virata alla dimensione tanatologica, streghe a gogò(anzi sulle streghe il film è incentrato, prima della scoperta esplicitata della leggenda alchemica delle te madri, mater suspiriorum, lachrimarum, tenebrarum, in"Inferno"), volendo vi si trova il tema della povera ragazza indifesa minacciata, ossia il tema classico delle fiabe, ma il fulcro della"cosa"è altrove, direi, nell'ossessione tanatologica appunto, qui declinata in modi diversi ma convergente nella produzione di angoscia e paura/paure, ma non solo"ad extra", ossia erga publicum ma all'interno, ossia autobiografiche, invece, dove Argento ha sempre la capacità di esprimere/esternalizzare tali paure. Da considerare con attenzione le musiche(Goblin), sempre in perfetta e necessaria sinergia con il film, in Argento(come in Hitchcock, ma curiosamente nel britannico Alfred, anzi sir Alfred, la deriva fantastica è molto meno avvertita che in Argento, complice un certo razionalismo, compresente con il cattolicesimo dell'autore-anche"The Birds", tratto liberamente dalla Du Maurier, non arriva al"fantastico"vero e proprio), ma anche certe interpretazioni(Jessica Harper, certo, ma anche Flavio Bucci, altrimenti decisamente più valorizzato dal teatro o dalla TV di impianto drammaturgico teatrale che dal cinema, altri ancora)che in altra sede, ossia in altri film di diversi autori non avrebbero e non hanno trovato effettivamente spazio e valorizzazione adeguati. Argento"talent scout", ma anche proprio"scopritore". El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
daniele 69
|
domenica 12 marzo 2017
|
resiste al tempo
|
|
|
|
Sono passati due decenni dall’ultima volta che ho visto “Suspiria” di Dario Argento, probabilmente recuperato e visto da un vecchio VHS.
Proprio ieri ho deciso di riguardarlo in una nuova versione rimasterizzata ed in alta definizione e sono rimasto assolutamente incantato.
Tutti i pregi di allora sono rimasti, ma moltiplicati per dieci grazia alla tecnologia, l’alta definizione e la cura del restauro della pellicola.
Pure i difetti sono rimasti, ma soffocati dalla maestria di Dario.
[+]
Sono passati due decenni dall’ultima volta che ho visto “Suspiria” di Dario Argento, probabilmente recuperato e visto da un vecchio VHS.
Proprio ieri ho deciso di riguardarlo in una nuova versione rimasterizzata ed in alta definizione e sono rimasto assolutamente incantato.
Tutti i pregi di allora sono rimasti, ma moltiplicati per dieci grazia alla tecnologia, l’alta definizione e la cura del restauro della pellicola.
Pure i difetti sono rimasti, ma soffocati dalla maestria di Dario.
Si. Perché c’è stato un tempo in cui Dario Argento poteva essere definito senza ombra di dubbio un maestro nella sua personalissima arte… Cosa sia poi successo dopo “Phenomena” rimane a me un mistero ed ai posteri l’ardua sentenza.
“Suspiria” è primo vero film horror di Argento.
Il primo di una trilogia ispirato alle tre madri: “Mater Suspiriorum”, “Mater Tenebrarum” e “Mater Lacrimarum”.
Madri a cui sono state dedicate altrettanti film: “Suspiria” appunto, “Tenebre" e purtroppo dopo molti anni il dimenticabilissimo “La terza madre”.
Ma più che film horror, arriverei definirlo una fiaba nera.
Una fiaba di quelle vere, non ancora edulcorate da Disney.
Quelle fiabe che servivano a spaventare i bambini e non a consolarli, perché il mondo fuori dal calore del focolare è meraviglioso in superficie ma pieno di orrori e pericoli appena si comincia a guardare un poco meglio ed i bambini devono stare attenti ai lupi, ai vampiri ed alle streghe che aspettano proprio fuori dal cortile di casa.
Tutto è fiabesco nel film: l’arrivo di tregenda della protagonista sotto quel temporale che poco ha di naturale, l’attraversamento della Foresta Nera (Andersen e Grimm battete un colpo), l’arrivo in quella misteriosa e bellissima accademia di danza, i personaggi che lì si aggirano inquietanti, il sonno indotto da Bella Addormentata, il correre lungo quei infiniti corridoi.
Tutto esaltato dai trucchi visivi e dalle splendide scenografie di Giuseppe Bassan e dalla fotografia di Luciano Tovoli, tutti in assoluto stato di grazia.
Colori iper-saturi (molto alla Bava) garantiti dal fatto di essere uno degli ultimi film girati con il formato Technicolor, ormai in via di estinzione.
Tutto trasuda cinema espressionista in un'ambientazione assolutamente gotica con pennellate “art deco” e “nouveau" ed inserti alla Escher, ma clamorosamente e psicadelicamente anni ’70.
Colonna sonora strepitosa dei Goblin: una delle più terrorizzanti mai create (seconda solo a quella dell’Esorcista di “Olfieldiana” memoria).
Dopo tutta questa meraviglia perdoniamo la trama un poco “alla cazzo di cane”, caratteristica di tutte le trame argentiane che non brillano mai per coerenza narrativa.
A metterci una pezza la bellissima protagonista Jessica Harper, ma anche il resto del cast fa il suo lavoro e porta a casa assai dignitosamente la pagnotta.
Facciamoci trasportare da questa favola e prepariamoci ad un sussulto davanti a quel nuovo focolare domestico che è la televisione.
Fuori il mondo è bellissimo, ma se guardi attentamente è pieno di orrori e pericoli.
Mai attraversare un bosco sotto il temporale, nemmeno per andare alla più prestigiosa accademia di danza europea.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a daniele 69 »
[ - ] lascia un commento a daniele 69 »
|
|
d'accordo? |
|
nuzzifra
|
lunedì 28 dicembre 2015
|
un buon film
|
|
|
|
Il film è uno dei tre pezzi del puzzle relativo alla saga delle tre madri. Se la Mater Tenebrarum del film "inferno" (non del film tenebre si badi bene) è la più cattiva, quella dei sospiri è la più anziana delle tre e la più saggia. Una giovane donna si trova a Friburgo dopo aver ricevuto, dalla locale accademia di danza, una chiamata per la frequentazione di un corso di tre anni. Il film si apre con la protagonista che, sotto una pioggia spessissimo protagonista dei film di argento insieme al vento, giunge all'Accademia e si trova davanti una confusa allieva che sta scappando terrorizzata da non si sa cosa che le rivolge alcune parole che per il troppo rumore non sono udibili dalla sua interlocutrice.
[+]
Il film è uno dei tre pezzi del puzzle relativo alla saga delle tre madri. Se la Mater Tenebrarum del film "inferno" (non del film tenebre si badi bene) è la più cattiva, quella dei sospiri è la più anziana delle tre e la più saggia. Una giovane donna si trova a Friburgo dopo aver ricevuto, dalla locale accademia di danza, una chiamata per la frequentazione di un corso di tre anni. Il film si apre con la protagonista che, sotto una pioggia spessissimo protagonista dei film di argento insieme al vento, giunge all'Accademia e si trova davanti una confusa allieva che sta scappando terrorizzata da non si sa cosa che le rivolge alcune parole che per il troppo rumore non sono udibili dalla sua interlocutrice. Come in "profondo rosso" questa sequenza finirà con il rivelarsi la più importante del film, qualcosa in "profondo rosso" sfuggiva all'occhio del protagonista che solo alla fine si rendeva conto di quel dettaglio cruciale, qui è l'orecchio a non carpire alcune parole apparentemente confuse ma che si riveleranno un vero pilastro per la salvezza della giovane protagonista. Dopo questa sequenza l'allieva fuggita viene uccisa, in uno dei momenti più macabri e violenti di tutti i film di Argento e di li' comincia il turbinoso vortice di terrore che condurrà Susy Bennet, ballerina americana con due occhioni alla "Manga" giapponese, a scoprire quanto di antico e orrendo si nasconda sotto le fondamenta dell'accademia. Il film è decisamente buono, gli omicidi come al solito, magistralmente concepiti e diabolici nella loro complessità. La colonna sonora dei "goblin" non è solo sfondo ma vero e proprio bombardamento dei sensi, pungolo multimediale che aggiunge pathos a scene a volte un pò banali (alle parole della Madre dei sospiri "preparati che sto arrivando" mi sono immaginato mia madre col matterello che spuntava da dietro la porta chiusa). Voto non eccelso dovuto dal fatto che quando Dario Argento, regista che io amo visceralmente, in film come questo non è legato necessariamente alla logica inizia a spaziare temporalmente e visivamente perdendosi forse un pò troppo. Legato alle catene della narrazione thriller di "tenebre" o "il gatto a nove code" o "profondo rosso" Argento da il meglio di se perchè è costretto a veicolare la sua immensa vena creativa in una direzione precisa....in film come questo a volte mi sono un pò perso e in alcuni passaggi ho trovato il tutto un pò forzato......... per il resto opera visivamente e tensivamente tra le più riuscite di dario Argento che , pero', a mio parere non riesce a bissare il suo "deep red" considerato la sua opera massima. Fatto sta che se uno come lui fosse nato all'estero sarebbe, probabilmente, diventato uno dei maggiori registi di genere al mondo se non il maggiore
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nuzzifra »
[ - ] lascia un commento a nuzzifra »
|
|
d'accordo? |
|
jekyll
|
venerdì 25 dicembre 2015
|
le fiabe ci possono aiutare
|
|
|
|
Da buon cattolico, Dario Argento crede all'esistenza del diavolo. La favola di Susy é anche la metafora della vita dell'uomo in un mondo di orrore e di crudeltà, di mostri. Argento rende il senso del magico attraverso una fotografia antinaturistica, surrealistica. Stupenda ed estrema la sequenza del primo degli omicidi, tutti eseguiti secondo un rituale orchestrato dalle streghe ed eseguito da un loro inviato come se fosse un'opera d'arte. La protagonista, presente nelle poche sequenze realistiche del film - come quella con il professore che le dice che la magia é quella cosa che secondo un detto latino é sempre, comunque e da tutti creduta -, deve compiere un itinerario iniziatico ed esoterico per sconfiggere la terribile Mater Suspiriorum, la prima delle Tre Madri messa in scena da Argento nella sua saga satanico-visionaria che dopo il successivo "Inferno" completerà solo nel 2007 con "La Terza Madre".
[+]
Da buon cattolico, Dario Argento crede all'esistenza del diavolo. La favola di Susy é anche la metafora della vita dell'uomo in un mondo di orrore e di crudeltà, di mostri. Argento rende il senso del magico attraverso una fotografia antinaturistica, surrealistica. Stupenda ed estrema la sequenza del primo degli omicidi, tutti eseguiti secondo un rituale orchestrato dalle streghe ed eseguito da un loro inviato come se fosse un'opera d'arte. La protagonista, presente nelle poche sequenze realistiche del film - come quella con il professore che le dice che la magia é quella cosa che secondo un detto latino é sempre, comunque e da tutti creduta -, deve compiere un itinerario iniziatico ed esoterico per sconfiggere la terribile Mater Suspiriorum, la prima delle Tre Madri messa in scena da Argento nella sua saga satanico-visionaria che dopo il successivo "Inferno" completerà solo nel 2007 con "La Terza Madre". Susy, aiutata dalla sua sensibilità di artista, sa decifrare, interpretare, comprendere quello che la farà arrivare alla verità e riuscire a salvarsi. Tutti gli altri che hanno capito o sanno troppo vengono uccisi. In questo film la donna é protagonista, sia essa vittima designata o sacerdotessa del male. Secondo il progetto originario di Argento, che in qualche modo cercherà di conservare, le allieve dell'accademia di danza erano bambine; i bambini sono le migliori vittime, secondo le credenze dei maghi neri, per i sacrifici che rafforzano i poteri occulti e il raggiungimento dei loro scopi. Il film si ricollega anche al tema del vampirismo proprio della élite anziana qui rappresentata dalle zitellesche figure della vicedirettrice e dell'insegnante. Un ostacolo per Susy sono anche le convenzioni dietro alle quali si nascondono spettri sanguinari; la sua é anche una lotta contro le generazioni precedenti e i modi di essere che che vorrebbero inculcargli.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jekyll »
[ - ] lascia un commento a jekyll »
|
|
d'accordo? |
|
|