gaetano gorgoni
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mercoledì 29 agosto 2007
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l'irrazionalità dell'amore secondo allen
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"Io ed Annie"è un'ironica e intelligente descrizione delle mille nevrosi che attanagliano la coppia moderna in questa società altamente competitiva,ma è anche un'amara riflessione sull'irrazionalità dei rapporti tra uomo e donna,sull'impossibilità di fornire una "ratio" alle nostre scelte sentimentali e sull'incapacità di trovare un'appagamento duraturo nel rapporto di coppia.L'insoddisfazione,forse la monotonia,le nuove prospettive lavorative di Annie, fanno naufragare la storia,naufragio che in realtà non porterà mai a scindere il legame tra i due(infatti,dopo un pò,i protagonisti si daranno ad una "rimpatriata").Questo è un film molto attuale,anche nel 2000,sulla complessità dei rapporti di coppia,inevitabilmente influenzati da una società sentimentalmente instabile,un pò cinica,nichilista,che non crede più alle favole sull'amore eterno,perchè ha capito che "l'amore è eterno finchè dura".
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nicolò
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lunedì 30 aprile 2007
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allen alle prese con l'amore firma un capolavoro
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Il miglior film di Allen, da lui sceneggiato con Marshall Brickman, insieme a "Manhattan". Genio comico come non mai, dipinge l'amore con ironia e in modo delizioso, servendosi di una compagnia di interpreti straordinaria. Giustamente considerato il film della sua maturità, oltre che una svolta decisiva nella sua carriera, "Io e Annie" è stato anche il suo film che ha ricevuto una migliore accoglienza agli Oscar, vincendone 4. Ottima la Keaton, meritevole di una menzione speciale, e bravissimo fra i comprimari anche Christopher Walken. Occhio alle brevi apparizioni di Sigourney Weaver, Jeff Goldblum e Beverly D'Angelo.
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darjus
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martedì 17 aprile 2007
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l'impossibilita' dell'amore-passione
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Geniale commedia sull’amore e sulle sue innumerevoli idiosincrasie. Su tutti gli uomini e tutte le donne: destinati ad inseguirsi per sempre, senza trovarsi mai, senza capire il senso e senza poter scoprire la soluzione del mistero. Allen dipinge l’amore, per meglio dire, con Stendhal, l’“amore-passione” che nasce, tocca un apice e poi muore, per rimanere eterno. E lo fa con la consueta arguzia, senza risparmiare frecciate alla California, ai costumi americani e alla stupidità delle mode, né a se stesso, vittima di un’autoironica derisione dell’ebreo intellettuale e di sinistra che non riesce ad accettare le imperfezioni della donna di cui è innamorato, così come non accetta lo spirito rilassato dei californiani.
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Geniale commedia sull’amore e sulle sue innumerevoli idiosincrasie. Su tutti gli uomini e tutte le donne: destinati ad inseguirsi per sempre, senza trovarsi mai, senza capire il senso e senza poter scoprire la soluzione del mistero. Allen dipinge l’amore, per meglio dire, con Stendhal, l’“amore-passione” che nasce, tocca un apice e poi muore, per rimanere eterno. E lo fa con la consueta arguzia, senza risparmiare frecciate alla California, ai costumi americani e alla stupidità delle mode, né a se stesso, vittima di un’autoironica derisione dell’ebreo intellettuale e di sinistra che non riesce ad accettare le imperfezioni della donna di cui è innamorato, così come non accetta lo spirito rilassato dei californiani. Egli, ma non solo lui, è solo, come Manhattan: è un’isola frenetica e nevrotica incapace di legarsi al mondo. Splendide alcune battute, ma anche le massime sulle relazioni sentimentali, come quella sullo squalo/rapporto che deve sempre muoversi in avanti per non morire e che richiama, come c’era da aspettarsi, ancora Stendhal: “si sa che l’amore sempre cresce o diminuisce”. Premiato agli oscar come miglior film nel 1977. Camei per Shelley Duvall, Paul Simon, Jeff Goldbum e Cristopher Walken. ****
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stefano
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giovedì 16 febbraio 2006
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la vita e l'amore secondo woody allen
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Per tutti gli appassionati del cinema di Woody Allen, “Io e Annie” rappresenta sicuramente uno dei film più teneri e divertenti di sempre, un’originale, malinconica, dolcissima storia d’amore che racconta con tono autobiografico il vero rapporto tra Allen e la sua partner Diane Keaton. Il film è narrato proprio dal punto di vista schiettamente soggettivo del protagonista, il comico televisivo Alvy Singer, perfetto alter-ego di Woody Allen afflitto da centinaia di assurde manie e perennemente dipendente dalla psicanalisi. Attraverso una serie di flashback senza un preciso ordine cronologico, in uno stile narrativo tipicamente felliniano che sembra seguire il libero flusso di pensiero del protagonista, Alvy ricostruisce alcuni episodi della sua relazione con Annie, rivivendoli in maniera del tutto personale e rielaborandoli di volta in volta secondo la propria immaginazione, con risultati assolutamente strepitosi.
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Per tutti gli appassionati del cinema di Woody Allen, “Io e Annie” rappresenta sicuramente uno dei film più teneri e divertenti di sempre, un’originale, malinconica, dolcissima storia d’amore che racconta con tono autobiografico il vero rapporto tra Allen e la sua partner Diane Keaton. Il film è narrato proprio dal punto di vista schiettamente soggettivo del protagonista, il comico televisivo Alvy Singer, perfetto alter-ego di Woody Allen afflitto da centinaia di assurde manie e perennemente dipendente dalla psicanalisi. Attraverso una serie di flashback senza un preciso ordine cronologico, in uno stile narrativo tipicamente felliniano che sembra seguire il libero flusso di pensiero del protagonista, Alvy ricostruisce alcuni episodi della sua relazione con Annie, rivivendoli in maniera del tutto personale e rielaborandoli di volta in volta secondo la propria immaginazione, con risultati assolutamente strepitosi. Il suo immancabile campionario di piccole nevrosi quotidiane e di improbabili ossessioni non fanno che aggiungere un tocco ancora più personale al film, assieme alle straordinarie trovate registiche di Allen (ispirate direttamente a “8½” di Fellini e alla sua commistione fra realtà e fantasia), che danno vita ad alcune scene formidabili: la coda al botteghino del cinema, le analessi sull’infanzia di Alvy, le coscienze dei personaggi che escono dai propri corpi, il cartone animato tratto da “Biancaneve”, le sedute di terapia parallele. Il film, una rappresentazione ironica e sincera dei vari aspetti della vita moderna e dell’amore romantico, si avvale di una formidabile raccolta di battute da antologia e di attori eccellenti, con il magnifico scenario di una New York fotografata in tutta la sua ineffabile bellezza metropolitana. Irresistibile interpretazione della bravissima Diane Keaton, premiata con l’Oscar come miglior attrice e il Golden Globe per il ruolo della deliziosa, stravagante, simpaticissima Annie Hall, che si veste con pantaloni, cravatte e camicie da uomo e canticchia il famoso motivetto “la-di-dah”. Considerato dai più il miglior film nell’intera carriera di Woody Allen, “Io e Annie” ha ottenuto 4 premi Oscar come miglior film, regista, attrice e sceneggiatura, e resta ancora oggi una pellicola indimenticabile che, a distanza di tanti anni, conserva inalterata tutta la sua carica di divertimento e di magia (anche per il pubblico più giovane, del quale il sottoscritto fa parte).
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[+] una lettura di allen pas a la façon du web
(di pigi)
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raf
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venerdì 22 luglio 2005
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4
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secondo me le 5 stelle vengono assegnate troppo facilmente.......io e annie è molto bello, ha una sceneggiatura brillante (come spesso accade a woody), gode di una diane keaton più brava che mai, ed è anche girato in modo piuttosto originale. 4 stelle vanno benissimo. forse il miglior woody di sempre, altro che manhattan.....
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(di uxo)
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uxo
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domenica 6 marzo 2005
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maestoso, malinconico, fulminante
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Assoluto capolavoro di Woody Allen, che con una folgorante ed intrecciata sequenza di episodi, scava nell'intimismo sentimentale più recondito, con una passione ed una dolorosa autoironia che non può passare inosservata. Merita un 10 solo per le trovate registiche, come la lettura del pensiero dei personaggi in sottotitolo o l'interazione con l'io attuale ed i personaggi del suo passato. Un'onestà intellettuale commuovente ed una serie di frasi da ricordare. Allen scava sul tema dell'amore con poesia e passione e si dimostra vero studioso, maestro pulito e schietto. Per concludere, una sua frase, una battuta, che chiude il film, che commuove sempre tutti. Una spiegazione dell'amore attraverso una grottesca metafora.
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Assoluto capolavoro di Woody Allen, che con una folgorante ed intrecciata sequenza di episodi, scava nell'intimismo sentimentale più recondito, con una passione ed una dolorosa autoironia che non può passare inosservata. Merita un 10 solo per le trovate registiche, come la lettura del pensiero dei personaggi in sottotitolo o l'interazione con l'io attuale ed i personaggi del suo passato. Un'onestà intellettuale commuovente ed una serie di frasi da ricordare. Allen scava sul tema dell'amore con poesia e passione e si dimostra vero studioso, maestro pulito e schietto. Per concludere, una sua frase, una battuta, che chiude il film, che commuove sempre tutti. Una spiegazione dell'amore attraverso una grottesca metafora... e a me chi farà le uova???? Inestimabile
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daniele vitolo
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sabato 11 ottobre 2003
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strepitoso
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Alvy singer, noto comico televisivo, s'innamora ricambiato di Annie Hall, un'intellettuale vivace e affermata.
Il loro rapporto, cementato dagli interessi comuni, è presto dilaniato dalle nevrosi altrettanto comuni.
Uno dei migliori film di Woody Allen e la summa della commedia americana anni Settanta. Colmo di spunti autobiografici, ha i suoi irresistibili punti di forza nell’umorismo amaro e scoppiettante della sceneggiatura,le varie canzoni forniscono un valido contrappunto ai deliri linguistici della coppia, mentre il direttore della fotografia Gordon Willis gioca efficacemente sull’opposizione tra le luci di New York e i bagliori di Los Angeles.
Questa è la commedia più viva, affettuosa, crudele e più bella di Woody Allen.
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Alvy singer, noto comico televisivo, s'innamora ricambiato di Annie Hall, un'intellettuale vivace e affermata.
Il loro rapporto, cementato dagli interessi comuni, è presto dilaniato dalle nevrosi altrettanto comuni.
Uno dei migliori film di Woody Allen e la summa della commedia americana anni Settanta. Colmo di spunti autobiografici, ha i suoi irresistibili punti di forza nell’umorismo amaro e scoppiettante della sceneggiatura,le varie canzoni forniscono un valido contrappunto ai deliri linguistici della coppia, mentre il direttore della fotografia Gordon Willis gioca efficacemente sull’opposizione tra le luci di New York e i bagliori di Los Angeles.
Questa è la commedia più viva, affettuosa, crudele e più bella di Woody Allen.
Un film fatto di nevrosi, musica, ironia, rapporti uomo-donna e naturalmente New York.
Vinse quattro Oscar: miglior film, regia, sceneggiatura (di Allen e Marshall Brickman) e attrice protagonista.
In piccole parti compaiono alcune future star: Jeff Goldblum, Sigourney Weaver, Beverly D’angelo e Christopher Walken.
Molte le scene divertenti,come la scena della coda al cinema dove appare anche Marshall McLuhan.
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