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I due superpiedi quasi piatti |
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Un film di Enzo Barboni.
Con Bud Spencer, Terence Hill, David Huddleston, Luciano Catenacci, Riccardo Pizzuti.
continua»
Avventura,
durata 112 min.
- Italia 1977.
MYMONETRO
I due superpiedi quasi piatti  
valutazione media:
3,32
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Pistola alla mano, due sbirri circolano per Miami.
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| lunedì 22 settembre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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I DUE SUPERPIEDI QUASI PIATTI (IT, 1977) diretto da ENZO BARBONI CLUCHER. Interpretato da TERENCE HILL – BUD SPENCER – DAVID HUDDLESTON – LUCIANO CATENACCI – LAURA GEMSER - EDY BIAGETTI – JILL FLANTER – APRIL CLOUD – RICCARDO PIZZUTI – CLAUDIO RUFFINI – FRED YUEN § Matt Kirby e Wilbur Walsh sono due disoccupati che si rivolgono, senza successo, a un capocantiere immerso in affari sporchi per ottenere un lavoro al porto. Decidono allora di progettare insieme il rapimento di un furgone blindato che ogni mese porta gli incassi ad un supermercato. Ma i due simpatici amici/nemici sbagliano obiettivo e finiscono per errore nell’ufficio reclutamento della polizia di Miami. Costretti ad arruolarsi, programmano di farsi espellere dal corso d’addestramento per frodare alla polizia le venti settimane di paga. Eppure falliscono di nuovo e, forti dell’apprezzamento del loro severo e carismatico capitano, finiscono per diventare due veri e autentici poliziotti che, coi loro metodi senza dubbio poco ortodossi, arriveranno a risolvere un caso in cui è coinvolto il capocantiere che rifiutò loro l’impiego, oltre ad un ragazzo cinese assassinato al molo 16. Matt e Wilbur aiuteranno la povera famiglia del defunto e arresteranno i colpevoli, implicati in un commercio di droga nascosto nei birilli del bowling. Decima avventura cinematografia della coppia Girotti/Pedersoli, ambientata nell’assolata e ventosa Miami, capitale floridiana che ospita le peripezie di un duo poliziesco che si fa strada tra la criminalità organizzata più a suon di cazzotti che a suon di pistolettate, come del resto insegna il marchio di fabbrica che i due attori hanno reso celebre in tutto il mondo, svelenendolo della violenza congenita e rendendolo un ottimo e gradevolissimo spettacolo da oratorio. Qui le gag e le situazioni divertenti che ricorrono nei film precedenti rischiano di ripetersi in cose già viste e pregustate, ma c’è almeno un trio di sequenze memorabili che lascia il segno e centra il bersaglio: l’addestramento alla scuola di polizia, con le manette, le lezioni e il tiro al poligono; lo strapazzamento del procuratore generale e del vicegovernatore per farsi mandar via dal corpo di polizia; la cena movimentata e ridanciana a casa delle due false amiche che vogliono farli ubriacare, per poi finire sbronze loro. Senza contare ovviamente le tre scazzottate principali che animano il film, dandogli l’acqua della vita: la colluttazione con la banda di bulli al bar, dove Hill si finge zoppo e Spencer sordomuto; quella al campo da rugby, con gli scagnozzi pittoreschi di L. Catenacci assoldati appositamente per farli finire sulla sedia a rotelle; e quella conclusiva nel bocciodromo, con tutti gli uomini dei trafficanti di stupefacenti. Tra le altre interpretazioni, spiccano D. Huddleston nella parte del rigido ma simpatico capitano di polizia e L. Gemser nel delicato ruolo della fanciulla cinese che ospita in casa sua il vecchio onorevole e i bambini con le bambole. Ultimi meriti del film sono la sceneggiatura divertente, ricca e sbollentata, e un montaggio che avvalora le scene d’azione, i giri in motocicletta e le sequenze più “tranquille” in cui la coppia dà libero sfogo ai loro comici e spassosi duetti, veri e propri botta-e-risposta che regalano divertimento anche agli spettatori dal palato più esigente e raffinato. La recitazione generale è complessivamente sopra le righe, ma non eccede in esibizionismi sfrenati né in accademismi diplomatici. Bravo E.B. Clucher a dirigere l’opera, con un tocco esperto e forse un po’ buonista, ma in fondo autentico e sincero. C’è da dire che questo regista, da operatore della macchina agli esordi, ne ha fatta di strada, e sicuramente ha determinato la fortuna della coppia campionessa di incassi negli anni 1970 dopo la dipartita di Giuseppe Colizzi, regista purtroppo sottovalutato che meriterebbe una riabilitazione.
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