I tre dell'operazione Drago

Film 1973 | Avventura, 97 min.

Titolo originaleEnter the dragon
Anno1973
GenereAvventura,
ProduzioneUSA
Durata97 minuti
Regia diRobert Clouse
AttoriJohn Saxon, Bruce Lee, Ahna Capri, Shin Kien, Jackie Chan Betty Chung.
Uscitalunedì 14 agosto 2023
DistribuzioneWarner Bros Italia
MYmonetro 3,14 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Robert Clouse. Un film con John Saxon, Bruce Lee, Ahna Capri, Shin Kien, Jackie Chan. Cast completo Titolo originale: Enter the dragon. Genere Avventura, - USA, 1973, durata 97 minuti. Uscita cinema lunedì 14 agosto 2023 distribuito da Warner Bros Italia. - MYmonetro 3,14 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 28 settembre 2023

Film americano con Bruce Lee, il notissimo divo del karatè, che impersona un agente segreto sgominatore di un bieco supercriminale cinese.

I tre dell'operazione Drago è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING e in DVD e Blu-Ray su IBS.it e su LaFeltrinelli.it. Compra subito

Consigliato sì!
3,14/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,29
CONSIGLIATO SÌ
Ultimo film con Bruce Lee, ammantato di mito. Una tappa obbligata nonostante i vistosi difetti.
Recensione di Emanuele Sacchi
lunedì 14 agosto 2023
Recensione di Emanuele Sacchi
lunedì 14 agosto 2023

I servizi segreti britannici si rivolgono a Lee, maestro del tempio Shaolin, per affidargli una missione pericolosa: dovrà partecipare a un torneo di arti marziali indetto dallo Shaolin rinnegato Han e rivelarne la rete di traffici illeciti. Lee è motivato anche dalla vendetta, visto che gli uomini di Han hanno ucciso sua sorella e non esita ad accettare l'incarico. In viaggio verso l'isola in cui si tiene il torneo, incontrerà gli americani Roper, action man sommerso dai debiti, e Williams, attivista nero e karateka, ambedue sospettosi sulle reali intenzioni di Han.

Primo film con protagonista Bruce Lee girato in inglese e ultimo suo lungometraggio uscito come originariamente inteso e senza rimaneggiamenti postumi, I 3 dell'Operazione Drago - in originale Enter the Dragon - è inevitabilmente ammantato dall'aura del mito.

Quando esce, nell'agosto 1973, Lee è morto da un mese e si è già trasformato da star delle arti marziali in una sorta di supereroe e martire della sua generazione. La visione delle sue imprese è inscindibile dal dolore per quel che avrebbe potuto riservare il futuro, mentre le sequenze d'azione memorabili - mandate a memoria da orde di fan - diventano l'ultima occasione di vedere all'opera il Piccolo Drago.

Arduo, se non impossibile, disquisire sulle qualità artistiche del film affidato a Robert Clouse, mediocre regista di seconda fascia, che si limita a confezionare uno dei primi esempi di smaccato fan service a uso e consumo dell'ascesa hollywoodiana di Lee.

Dopo i fasti di The Big Boss (Il furore della Cina colpisce ancora) e Fist of Fury (Dalla Cina con furore) e il primo tentativo di "esportazione" di Way of the Dragon (L'urlo di Chen terrorizza anche l'Occidente), è infatti tempo per Hollywood di adottare a pieno titolo il talento hongkonghese nel proprio star system. È così che nasce un curioso pastiche, che innesta in un plagio della saga di James Bond - in particolare Agente 007: Licenza di uccidere, con un villain dalle mani di acciaio che prende possesso di un'isola - elementi di blaxploitation e di action di serie B dell'epoca.

Nascono qui i "3" a cui allude il goffo titolo italiano, con Jim Kelly e John Saxon nel ruolo di comprimari di Lee. Il primo risponde a tutti gli stereotipi dell'attivista black, amante inesauribile dalla pettinatura afro, mentre il secondo veste i panni dell'antieroe americano, indebitato e senza scrupoli ma con un ideale di fondo a cui aderire.

La scansione del montaggio è quasi puerile nell'alternanza dei tre personaggi, che si serve della colonna sonora di Lalo Schifrin per costruire una sorta di background che ne giustifichi la presenza sull'isola del malvagio Han. Il proscenio resta inevitabilmente di Lee, unico motivo di esistenza del film stesso, di cui si attendono le gesta in maniera analoga a quanto avviene per le scene di sesso in un film pornografico.

Tutto quel che viene prima o dopo è un elemento accessorio. Nessuno ricorderà gli espedienti di sceneggiatura di I 3 dell'Operazione Drago, che esiste unicamente in funzione dello sfoggio di maestria di Lee con il nunchaku o del duello finale in una stanza piena di specchi, sullo stile de La signora di Shangai.

Lee ha l'opportunità di alimentare il suo personaggio extradiegetico attraverso sequenze "didattiche", in cui prova a spiegare in pillole la sua filosofia di vita e di kung fu: "l'arte di battersi senza battersi", come recita un monologo immortale. Oltre al villain, interpretato dal veterano del genere wuxiapian Shih Kien - le cui doti di lottatore sono purtroppo scarsamente sfruttate da Clouse - I 3 dell'Operazione Drago diviene trampolino di lancio per altre future star di Hong Kong, non accreditate nei titoli di coda.

Sammo Hung è infatti lo sparring partner di Lee nella sequenza di allenamento iniziale, mentre Jackie Chan è uno degli sgherri di Han, liquidato in poche mosse dal Piccolo Drago. Ulteriori motivi per consigliare la visione a tutti gli amanti - anche al di là di Bruce Lee e kung fu - del cinema di Hong Kong di un film che resta una tappa obbligata, nonostante i suoi vistosi difetti e il suo invecchiamento precoce.

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Testamento spirituale di Bruce Lee e suo riconosciuto capolavoro.
Recensione di Giovanni Idili

Testamento spirituale di Bruce Lee e suo riconosciuto capolavoro, il film, ultimo girato dall'artista, è espressione completa del suo spirito. Le coreografie dei combattimenti, curate dallo stesso protagonista, danno vita a scene uniche, punto di riferimento e di partenza, oltre che di sicura ispirazione, per l'intero filone e non solo. Definire l'opera "film di arti marziali" è riduttivo: il titolo è infatti un mix tra spy story e classico film di arti marziali e il fatto che si cerchi, con esiti apprezzabili, di dare basi credibili alla storia è un passo avanti rispetto al passato, dove i pretesti per le scazzottate erano molto meno curati a livello di concept. Il re del kung fu risulta convincente anche al di là delle scene di lotta, dimostrando una personalissima espressività.
Lee, campione di arti marziali, viene ingaggiato dai servizi segreti americani per sgominare un rigoglioso traffico di stupefacenti che ha come epicentro un'isola, di proprietà privata, sulla quale ogni anno si svolge un torneo di arti marziali. Sotto copertura come atleta, la letale spia si darà da fare per smascherare l'attività criminale e troverà la collaborazione di altri due partecipanti al torneo.
La pellicola ha il grande pregio di rimanere nel complesso attuale e godibile anche a tanti anni di distanza dalla sua produzione. Nota dolente della versione italiana il doppiaggio, a tratti indisponente. L'ultima parte è una sorta di film nel film (da 5 stellette): una morte del cigno con cui Bruce Lee conquista l'immortalità davanti allo spettatore ipnotizzato.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 3 marzo 2012
Supercazzola

Ed ecco il finale bruceliniano

sabato 25 luglio 2009
Paolo Ciarpaglini

Ormai il Bruce Lee di due anni prima non c'è più. Sullo schermo lo vediamo, riconosciamo, ma è allo stremo delle forze ed energie. Magrissimo, quasi irriconoscibile se raffrontato al Lee di 'Bigg boss', dispiace sapere che da li a 4 mesi, Bruce non ci sarà più. Il pezzo migliore sono certmente le scene di lotta girate nei cunicoli sotterranei, dove Han tiene prigoniere le persone per uso sperimentale. [...] Vai alla recensione »

Frasi
E' come un dito puntato verso il cielo...e non guardare il dito o perderai tutta la celestialità della scena!
Lee (Bruce Lee)
dal film I tre dell'operazione Drago - a cura di Francesco
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
mercoledì 16 agosto 2023
Davide Di Giorgio
Duels.it

Per Bruce Lee era il sogno da lungo tempo inseguito: essere il protagonista di una pellicola hollywoodiana, dopo gli anni spesi a combattere lo stereotipo del comprimario cinese - magari anche un po' macchietta - che dominava nell'industria americana. Consapevole com'era di un cambiamento in atto nella società occidentale, che partiva dalla diffusione delle arti marziali tramite le scuole (come quelle [...] Vai alla recensione »

lunedì 14 agosto 2023
Daniele D'Orsi
Sentieri Selvaggi

L'approdo ad Hollywood da parte di una star straniera è generalmente considerato il grande salto di carriera, il momento nevralgico che consente ad un artista di abbandonare quei fattori che lo hanno reso popolare nel proprio contesto di partenza, in favore di un divismo più universale. Ma per un'icona incomparabile come Bruce Lee questo assunto lascia il tempo che trova.

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