Da un soggetto di Truman Capote(da cui l'imbecille titolo nostrano)un film-tv che utilizza senza novità gli stereotipi del genere ma rende in modo tragicamente realistico e sgradevolmente agghiacciante il ritratto della quotidianità disumana del carcere:detenuti sadici,poiliziotti corrotti sempre pronti a guardare dall'altra parte e persino ad agevolare un omicidio,violenze sessuali ai danni dei più deboli(la scena del suicidio con tanto di incitamento da parte degli altri detenuti non si scorda),un direttore che più menefreghista non potrebbe essere e il classico "poliziotto buono" che oltre ad agire troppo tardi commetterà un terribile sbaglio in un finale tra i più neri di sempre,anche se uno spiraglio di speranza sembra esserci.
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Da un soggetto di Truman Capote(da cui l'imbecille titolo nostrano)un film-tv che utilizza senza novità gli stereotipi del genere ma rende in modo tragicamente realistico e sgradevolmente agghiacciante il ritratto della quotidianità disumana del carcere:detenuti sadici,poiliziotti corrotti sempre pronti a guardare dall'altra parte e persino ad agevolare un omicidio,violenze sessuali ai danni dei più deboli(la scena del suicidio con tanto di incitamento da parte degli altri detenuti non si scorda),un direttore che più menefreghista non potrebbe essere e il classico "poliziotto buono" che oltre ad agire troppo tardi commetterà un terribile sbaglio in un finale tra i più neri di sempre,anche se uno spiraglio di speranza sembra esserci...Ottima la prova di Alda nel ruolo di un tragico personaggio finito in galera per uno scatto di ira più che motivato(ha ucciso involontariamente lo sbandato che gli ha investito la moglie)ed è destinato a fare i conti con ciò che è agli antipodi della sua natura.Un pugno nello stomaco e uno schiaffo a quel "sistema correzionale"che sembra creato appositamente per disumanizzare definitivamente chi vi entra in contatto,da confrontare con il successivo "La ragazza del riformatorio".Girato nel carcere dello Utah con veri detenuti.
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