Le stelle stanno a guardare

Ecco un ambiente di sordida miseria, come tra i minatori descritti da "La cittadella", sempre di Cronin. Dopo il grande sciopero dei minatori gallesi del 1926, gli spaventati elettori della classe media inglese scelgono di votare conservatore: i laburisti quasi scompaiono e si apre il periodo di Churchill. Si consuma cosi il destino di un onesto leader operaio, giunto ad essere deputato, e di un suo ambiguo e scansafatiche compagno, arrivista e - si sarebbe detto un tempo - traditore della propria classe. Costui, sabotando la miniera e facendola fallire, se ne impadronirà. Diverrà pure amante della moglie, alcoolizzata e poi suicida, del vecchio padrone. Quale testimone del tutto, come quasi sempre in Cronin, abbiamo il medico del villaggio. Tentiamo un giudizio etico-politico: come ne "L'amante di Lady Chatterley" di D. H. Lawrence, anche in questo ennesimo romanzo di Cronin, troviamo degli spunti amari di darwinismo sociale. Ossia, dice questo scrittore, ogni epoca ha gli eroi che si merita, quelli meglio adatti al tempo. Chi non risulta adeguato, come il figlio idealista e debole del padrone della miniera od il marito debilitato di lady Chatterley, viene sostituito da altri. Cronin, quale cattolico - si veda "Le chiavi del Regno" - si fa comunque moralista notaio di quella tragedia: e la sua morale indica che il Regno di Dio sta altrove. In Italia, lo sceneggiato che la RAI ne ricaverà, oggi dimenticato, per i sessantenni rimarrà un classico, un film di formazione.