Poco agiografico a decenni dall'uscita questo film suscita ancora emozioni forti. Orsini toglie alla star del momento Giuliano Gemma i panni di Ringo e lo trasporta sull'appennino a combattere contro tanti fascisti e pochi nazisti. Tra i pochi film che in quegli anni non riducono la guerra di Liberazione a un combattimento contro un esercito straniero, "Corbari" s'inerpica sui difficili sentieri di una vicenda particolare della Resistenza italiana. Lo fa usando il ritmo dei western all'italiana, i colori acidi e un realismo che non nasconde nulla, né l'infamità delle brigate nere né le aspre contrapposizioni interne al movimento partigiano.
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Poco agiografico a decenni dall'uscita questo film suscita ancora emozioni forti. Orsini toglie alla star del momento Giuliano Gemma i panni di Ringo e lo trasporta sull'appennino a combattere contro tanti fascisti e pochi nazisti. Tra i pochi film che in quegli anni non riducono la guerra di Liberazione a un combattimento contro un esercito straniero, "Corbari" s'inerpica sui difficili sentieri di una vicenda particolare della Resistenza italiana. Lo fa usando il ritmo dei western all'italiana, i colori acidi e un realismo che non nasconde nulla, né l'infamità delle brigate nere né le aspre contrapposizioni interne al movimento partigiano. È un buon film che regge bene il passare del tempo con un Giuliano Gemma perfettamente a suo agio nei panni del ribelle Silvio Corbari e una Tina Aumont capace di rendere con grande spessore drammatico la figura della sua compagna di lotta e di destino. Tra gli attori spicca anche la presenza di un giovane Alessandro Haber tra le fila dei partigiani mentre tra i "cattivi" resta particolarmente impressa la maschera del solito ed efficace Adolfo Lastretti. Nell'adattamento cinematografico emergono alcune dissonanze rispetto alla vicenda reale di Silvio Corbari. La più rilevante è il nome della donna che si unisce alla banda, interpretata da Tina Aumont. Essa nella realtà si chiamava Ines Versari e non Iris. Nelle fasi finali del film poi Corbari e i suoi compagni si rifugiano in riva al mare nei pressi di Ravenna mentre nella realtà essi trovarono rifugio a Ca' Cornio, un podere che si trova nei pressi di Tredozio.
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