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Nella meritoria riscoperta di Lucio Fulci, un regista che all'estero è sempre stato più famoso del 95% degli altri italiani, appaiono consigliabili i film che fece nei primi anni '60 con la coppia Franchi e Ingrassia: fu infatti lui a scoprire il genio, la verve surreale e quasi underground del duo. Si tratta di piccoli capolavori con idee e cura registica che, nonostante il rapido tempo di produzione, raramente si ritroveranno nella fin troppo prolifica filmografia della coppia, che ha sempre ricordato Fulci come il regista amato di più. Oggi si può apprezzare di più il suo spirito, che era troppo anarchico per gli impegnatissimi anni '60, la sua genialità anche nel comprendere il talento dei due comici, a lungo bistrattati dalla critica, che non ne aveva capito il valore che si inserisce nella grande tradizione della farsa, ma arrisi dal grande successo di pubblico. Da segnalare, in questo film, l'erotismo visionario di alcune scene e il debutto di Lino Banfi con il suo vero nome. Fulci era sicuro che il genio di Franchi e Ingrassia sarebbe stato prima o poi riscoperto. Sembra che questo stia avvenendo anche per lui.
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