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"The Killers", titolo originale del film, è il secondo lungometraggio tratto dal racconto "Gli uccisori" di Hemingway, dopo "I Gangsters" del 1946 con Burt Lancaster e Ava Gardner.
La storia inizia con due killer (quelli del titolo americano, per l' appunto), Charlie e Lee, che su commissione, arrivati in una scuola per ciechi, uccidono l'insegnante Johnny North; costui, che pare consapevole che prima o poi qualcuno sarebbe giunto a togliergli la vita, è rassegnato a tal punto da indurre i due uccisori (il glaciale Charlie, un sempre validissimo Lee Marvin, sembra quasi prenderla sul personale), a tentare di scoprire cosa si nasconde dietro questa arrendevolezza della vittima. Si mettono dunque alla ricerca di coloro che un tempo hanno avuto a che fare con North (John Cassavetes) e tramite vari flashback, riescono a capire come sono andati i fatti.
Don Siegel dirige un poliziesco/noir di pregevole fattura in cui non lascia spazio ai sentimenti e al romanticismo, ma trasporta la vicenda su un piano freddo, distaccato, dove nessun personaggio può fidarsi pienamente dell' altro. Un film di qualità, con attori perfettamente integrati nel meccanismo (anche il futuro presidente Ronald Reagan qui non delude), forse non famoso quanto meriterebbe.
Infine, per i cinefili, giusto segnalare che la musica è di John Williams, colui che successivamente verrà considerato, giustamente, uno dei migliori compositori di colonne sonore di film.
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