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Il protagonista maschile è sempre Taur, l’eroe già conosciuto dal pubblico nel film Taur, il re della forza bruta, interpretato dal wrestler Joe Robinson. Anche gli scenari naturali nei quali hanno luogo le azioni sono gli stessi, su tutti le bellissime e spettacolari grotte di Postoijna. Non è casuale visto che i due film sono stati girati in contemporanea. Rispetto al suo “gemello” Le gladiatrici ha una dose di violenza decisamente superiore con qualche visualizzazione di spargimenti di sangue decisamente anomala per il periodo in cui è stato girato. La storia, ambientata in un mondo e in un’epoca immaginari, prende in prestito i presupposti del mito delle Amazzoni, con un reame guidato da una sorta di dittatura femminile contro la quale combatteranno Taur e la biondissima Tamar, interpretata da Susy Andersen. Leonviola rovescia gli stereotipi del genere mitologico all'italiana nel quale la donna ha un ruolo di contorno o di astuta seduttrice e perfida nemica del protagonista per introdurre una serie di personaggi femminili che affiancano l’eroe forzuto nella sua lotta. Per dieci anni resterà l’unico tentativo di questo tipo prima dell’arrivo nelle sale del film, oggi di culto, La rivolta delle gladiatrici di Joe D’Amato.
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