Il disprezzo

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Un film di Jean-Luc Godard. Con Brigitte Bardot, Michel Piccoli, Jack Palance, Fritz Lang, Giorgia Moll.
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Titolo originale Le mépris. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 103 min. - Francia 1963. - Cineteca di Bologna uscita lunedì 6 febbraio 2017. MYMONETRO Il disprezzo * * * 1/2 - valutazione media: 3,76 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
pisciulino domenica 23 ottobre 2011
la fatalità nel ventesimo secolo Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
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Premessa: questa critica vale per l'edizione originale francese con sottotitoli (disponibile in dvd e vista in tv su "Fuori orario") poichè quella italiana, cambiando i colori (e annullando la differenza cromatica tra le scene girate a Roma e a Capri) scema l'interessantissimo tentativo di Godard di una narrazione in chiave pop sostituendo anche la colonna sonora e rimontando il film (manca pure un nudo della Bardot), scorciandolo e cambiando il finale. Godard in questo film, la sua prima produzione importante, riflette sul cinema, con un omaggio al grande Fritz Lang nella parte di se stesso e sulla coppia, che viene investita dalla crisi parallela al drammatico conflitto tra il perseguire le proprie scelte morali e il compromesso. [+]

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fedeleto sabato 21 marzo 2009
un film impossibile da disprezzare Valutazione 4 stelle su cinque
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No
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La bravura di un regista si vede con il tempo,e solo a tre anni dal'esordio godard gira uno dei film piu' belli di questi ultimi cinquant'anni.La storia seppur sia un'adattamento del romanzo di moravia mostra seenza dubbio un talento figurativo(l'immagine inizialmente statica poi dinamica delle statue)ed uno intellettualistico(i discorsi del mostro sacro fritz lang sono pura filosofia) non facendo mancare una tesi fondamentale nel rapporto di coppia:la crisi.Tale situazione nasce per via del disprezzo provato da camille(una stupenda brigitte bardot),e cio' non puo che far generare in paul un sentimento di rabbia ,confusione ,seppur alla fine probabilmente capira' il suo errore.I temi fondamentali presenti nel film sono tra i piu' profondi nella filmografia godardiana(il film che si gira e'una rivistazione dell'odissea,un poema epico riadattato per il cinema dove il produttore vuole renderlo moderno sfocia nell'arroganza di usare il classico per i propri fini economici e non intellettualistici),come anche la gelosia(camille sembra infedele in alcuni momenti ma in altri sembra dispiacersi che paul non la blocchi),il dialogo interminabile nell'appartamento tra camille e paul e' una lotta che si conclude con . [+]

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stefano capasso giovedì 14 agosto 2014
quando la delusione è insopportabile Valutazione 5 stelle su cinque
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No
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Jean Luc Godard firma una magistrale regia nell'adattamento del romanzo di Moravia “Il disprezzo”. Il film inizia con una scena di grande intensità, in cui Paul e Camille dialogano sul letto dichiarandosi il loro amore. Sono una coppia sposata, lui scrive sceneggiature di teatro lei è dattilografa. Quando un produttore, Prokosch, gli offre di riscrivere la sceneggiatura dell'adattamento cinematografico dell’“Odissea”, che a suo parere Fritz Lang sta girando senza tenere in considerazione il botteghino, Paul fa i conti con la sua ambizione. Intuisce che a Prokosch, interessa sua moglie, Camille, e invitati ad un cocktail lascia che i due rimangano soli. Otterrà un ottimo contratto, ma le cose nella coppia cambiano in modo drastico. [+]

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giorgia1971 lunedì 31 ottobre 2016
da vedere assolutamente in lingua originale... Valutazione 0 stelle su cinque
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No
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 ...con sottotitoli perché la versione italiana del film (e quasi tutti suoi film)è stata censurata in molte scene e dialoghi.
Dialogo tra sceneggiatore e produttore nel film:
"io so bene che lei accetterà il lavoro perché lei ha bisogno di soldi"
"è vero,come lo sa?"
"lo so perché mi hanno detto che ha una moglie bellissima. [+]

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igor74 martedì 23 agosto 2016
amore, cinema e amore per il cinema Valutazione 5 stelle su cinque
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No
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Questo non è un film per tutti, ma coloro a cui piacerà lo troveranno entusiasmante, una delle prove più alte di un grandissimo regista, del quale è difficile scegliere un film che possa dirsi migliore di un altro. Si è più godardiani che amanti di un singolo film di Godard. Ma se dovessi sceglierne uno, consiglierei questo, davvero eccezionale, un tentativo di unione tra estrema autorialità e grande produzione (cosa che è riuscita, se è riuscita solo ai più grandi del cinema), che aveva compreso la grandezza di questo ex critico dei "Cahiers du cinéma". Il tentativo di fare un film insieme intellettuale e popolare è raramente coronato da successo nel cinema. Il produttore Carlo Ponti rimaneggiò il film originale per la versione italiana, che Godard non riconobbe. [+]

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fabiofeli venerdì 17 marzo 2017
il disprezzo del cinema di cassetta Valutazione 4 stelle su cinque
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Paul Javal (Michel Piccoli, per la prima volta in una parte di rilievo) è uno scrittore di teatro reclutato dal produttore Jerome Prokosch (Jack Palance) per riscrivere la sceneggiatura di un “peplum” hollywoodiano in lavorazione a Cinecittà e a Capri. Il regista della pellicola è Fritz Lang (interpretato da lui stesso); le scene girate in cinemascope, un formato che l’autore degli indimenticabili Metropolis, M Il mostro di Dusseldorf e Il Dottor Mabuse giudica adatto a ritrarre serpenti e funerali, non soddisfano il produttore perché giudicate troppo intellettuali e non commerciali. [+]

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rob8 domenica 26 agosto 2018
godard si misura con i modelli della classicità Valutazione 3 stelle su cinque
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Godard declina il suo fare cinema al di fuori delle regole classiche, misurandosi con i modelli della classicità: Fritz Lang, innanzitutto, che nel film interpreta se stesso, alla direzione di una contrastata riduzione dell’Odissea. Quindi l’amato Roberto Rossellini, il quale viene esplicitamente evocato nella sequenza del cinema di periferia dov’è in programmazione “Viaggio in Italia”: storia questa, si ricorderà, di una crisi coniugale.
 
Ed è appunto una crisi di coppia ambientata in Italia, il pretesto narrativo de “Il disprezzo” (derivato peraltro da un romanzo di Moravia): crisi inziata in una Roma di capannoni cinematografici e culminata a picco sui faraglioni di Capri, in quella splendida villa che fu di Curzio Malaparte. [+]

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mr.619 domenica 4 luglio 2010
psicanalisi del travaglio rilfessivo Valutazione 5 stelle su cinque
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L'arco psico-gnoseologico di un'intera transpersonalizazzione dell'Io soggettivo ed assimilatore, come in uno script cinematografico, delle scene, parole, dialoghi e percezioni visive concernenti le sottili e possibili sfumature e sbavature dello stato di mesta tristezza e depressiva solitudine che avvolge e dis-totalizza la coscienza in anti minuti frammenti da riassemblare, è per l'appunto "soggetto" ( tanto in senso relativo, quanto nella sua semantizzazione dalle inquadrature meramente esistenziali) e soggiogato ad un contrastante bipolarismo fra la dimensione rarefatta, anelata, incontaminata ed onirica ( quindi, come giustamente dice Louis Lumiere, "senza avvenire") e l'approdo (in)desiderato alla realtà, dove tale "Eris", contesa mutevole la "stasis" in "kalos" e "kakos", si accentua ancor di più perchè vero e proprio sconvolgimento del quadro ideologico e pittorico disegnato nella propria mente, filmato sulla pellicola e proiettato ( lo schermo diviene specchio del "nous"), e, cosa altrettanto rilevante da sottolineare ed analizzare con cura, in quanto così eterno, eppure così finito ed (im)perfetto "locus absens", luogo vuoto, assente, in contumacia, che, però ( come dice un brioso Fritz Lang in vena citazionistica e poetica), è (il)logicamente nello stesso tempo occupato dalla "erotikn sphaira", mai ultimizzante ( e pertanto in questo risiede il suo ciclo finito) la sua riproduzione generatrice e corrutiva. [+]

[+] rimpianti (di riccardo)
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