sixoclock
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mercoledì 26 marzo 2008
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achtung! achtung!
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Un film diverso sugli ebrei, la storia di come la crudeltà pussa trasformare un'innocente ragazza in una ladra, prostituta e traditrice, carnefice delle sue stesse amiche. Eppure siamo ancora nel 1960 e la grandezza del film sta proprio in questo, gli è ammesso essere banale ma non lo è per niente.
La figura del Kapo si aggrega all'universo di malignità del terzo reich, scelti tra gli stessi prigionieri essi dovevano punire e comandare sui loro compagni agli ordini dei soldati. La vita(è ovvio) cammina sul filo del rasoio e le scene di mancanza di umanità sono tante, una su tutte l'obbligo ad un'innocente di rimanere fermo immobile per tutta la notte. La pazzia e la delinquenza affligge anche chi predica bene e ci si ritrova a rubare anche senza volerlo.
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Un film diverso sugli ebrei, la storia di come la crudeltà pussa trasformare un'innocente ragazza in una ladra, prostituta e traditrice, carnefice delle sue stesse amiche. Eppure siamo ancora nel 1960 e la grandezza del film sta proprio in questo, gli è ammesso essere banale ma non lo è per niente.
La figura del Kapo si aggrega all'universo di malignità del terzo reich, scelti tra gli stessi prigionieri essi dovevano punire e comandare sui loro compagni agli ordini dei soldati. La vita(è ovvio) cammina sul filo del rasoio e le scene di mancanza di umanità sono tante, una su tutte l'obbligo ad un'innocente di rimanere fermo immobile per tutta la notte. La pazzia e la delinquenza affligge anche chi predica bene e ci si ritrova a rubare anche senza volerlo. Ma si ama anche molto facilmente ed Edith si addolcisce quando scopre che se i suoi genitori non ci sono più c'è comunque qualcuno che la ama. Gli attori sono bravissimi a trasmettere il dolore e la sofferenza aiutati da musiche bellissime che ricordano i migliori horror. Il film non finisce con la fine della guerra ma con una carneficina con fuga in cui si sacrifica la protagonista. L'immagine del suo volto mentre vede i genitori andare nudi incontro alla morte è una delle più belle che il cinema ci abbia saputo dare
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filippo catani
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giovedì 2 giugno 2011
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se questa è una donna
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Una giovane ebrea viene catturata a Parigi insieme alla sua famiglia. Sfuggita dalla baracca dove era stata reclusa (e dove sarebbe andata incontro a morte certa) viene salvata da un medico che le fornisce una nuova identità che le permette di andare in un campo di lavoro. Dopo aver assistito alla morte della famiglia, la ragazza "decide" di tradire le proprie compagne per diventare una kapo. L'arrivo di un contingente di prigionieri sovietici cambierà tutto.
Il maestro Pontecorvo realizza una pellicola che in molte sue parti è veramente cruda e tagliente mettendo in mostra il tentativo dei nazisti di disumanizzare completamente coloro che venivano rinchiusi nei campi.
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Una giovane ebrea viene catturata a Parigi insieme alla sua famiglia. Sfuggita dalla baracca dove era stata reclusa (e dove sarebbe andata incontro a morte certa) viene salvata da un medico che le fornisce una nuova identità che le permette di andare in un campo di lavoro. Dopo aver assistito alla morte della famiglia, la ragazza "decide" di tradire le proprie compagne per diventare una kapo. L'arrivo di un contingente di prigionieri sovietici cambierà tutto.
Il maestro Pontecorvo realizza una pellicola che in molte sue parti è veramente cruda e tagliente mettendo in mostra il tentativo dei nazisti di disumanizzare completamente coloro che venivano rinchiusi nei campi. Fra il terrore della morte e la lotta per la sopravvivenza l'essere umano veniva degradato al livello più basso. A questo punto rimanevano tre scelte: cercare di sopravvivere, provare a passare dall'altra parte oppure lasciarsi morire o suicidarsi. Tutto questo lo ritroviamo impresso con molta lucidità nella pellicola. Certo l'unica vera arma con cui cercare di difendersi può essere l'amore ma forse la storia tra la kapo e il soldato sovietico è un po' troppo forzata e tirata troppo per le lunghe da apparire quasi irreale visto lo scenario in cui si svolge.
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onufrio
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giovedì 19 dicembre 2019
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nicole, la kapò
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L'odissea di Edith, giovane 16enne ebrea di Parigi deportata ad Auschwitz insieme ai propri genitori. La tranquillità dell'agiata vita quotidiana interrotta così brutalmente, ma la forza di sopravvivere cresce giorno dopo giorno, grazie al fato ed all'aiuto di alcune persone riuscirà a resistere, cambierà nome, diventerà Nicole, si concederà ai nazisti, diventerà Kapò, tutto questo pur di continuare a vivere, ma nel finale, ormai stremata mentalmente, in una sorta di redenzione, Nicole lascierà spazio alla vecchia Edith. Film crudo e forte al tempo stesso con un finale tristemente prevedibile.
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