samanta
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domenica 29 settembre 2019
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devo farlo e basta!
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E' un film che collocherei tra i 15 -20 migliori western della storia del cinema, del 1957 visto oggi non perde nulla la tensione e la vivacità originali di una pellicola che continua ad avvincere l'interesse dello spettatore . Il regista è Delmer Daves uno dei bravi artigiani di lusso che aveva la Hollywood dei periodo d'oro (regista non solo di ottimi western: L'amante indiana, Rullo di tamburi, Vento di terre lontane, L'albero degli impiccati ma anche di commedie drammatiche e sentimentali come Scandalo al sole che fu un grande successo).
Dan (Van Heflin che replica il personaggio di Il cavaliere della valle solitaria) è un contadino che con la moglie Alice e due figli manda avnti con difficoltà il suo ranch, la siccità ormai da tre anni sta uccidendo le sue bestie e ha bisogno di 200 $ per poterle farle abbeverare ad una sorgente, ma la banca rifiuta il prestito.
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E' un film che collocherei tra i 15 -20 migliori western della storia del cinema, del 1957 visto oggi non perde nulla la tensione e la vivacità originali di una pellicola che continua ad avvincere l'interesse dello spettatore . Il regista è Delmer Daves uno dei bravi artigiani di lusso che aveva la Hollywood dei periodo d'oro (regista non solo di ottimi western: L'amante indiana, Rullo di tamburi, Vento di terre lontane, L'albero degli impiccati ma anche di commedie drammatiche e sentimentali come Scandalo al sole che fu un grande successo).
Dan (Van Heflin che replica il personaggio di Il cavaliere della valle solitaria) è un contadino che con la moglie Alice e due figli manda avnti con difficoltà il suo ranch, la siccità ormai da tre anni sta uccidendo le sue bestie e ha bisogno di 200 $ per poterle farle abbeverare ad una sorgente, ma la banca rifiuta il prestito. All'inizio del film con i figli assiste impotente alla rapina della diligenza che trasporta una grossa somma di denaro, viene ucciso un conducente che ha cercato di reagire uccidendo un uomo della banda che è guidata da Ben Wade (Glenn Ford) rapinatore a suo modo gentiluomo che non fa male a Dan ma gli toglie solo i cavalli restituendoli al paese vicino, in modo che non avverta subito lo sceriffo. Ma Ben commette un errore, al paese al bar si attarda mentre la banda si allontana perché attirato dalla bella barista Emmy (Felicia Farr) e viene arrestato dallo sceriffo che era andato a recuperare la diligenza avvertito da Dan. In breve bisogna portare via in carcere Ben, ma nessuno si assume la responsabilità di trasportarlo a Yuma per prendere il giorno dopo il treno delle 3.10 per il carcere, accetta Dan l'incarico invogliato dal premio di 200 $ offerto dal padrone della linea di diligenza e del denaro Butterfield. Riuscirà Dan nell'impresa dopo varie peripezie aiutato dallo stesso Ben che all'ultimo momento commosso dal disperazione del contadino salta nel treno in corsa invece di fuggire.
E' un film che si dipana con scioltezza attraverso due caratteri opposti il bandito spietato ma nello stesso tempo dotato di galanteria, con una scioltezza di linguaggio e di argomentazioni che mette in difficoltà la decisione del semplice e rozzo allevatore che mosso inizialmente dal bisogno del denaro, alla fine si convince che è anche un dovere assicurare alla giustizia un criminale, e rifiuta l'offerta di Butterfield che di fronte alla spietatezza dei banditi che uccidono in modo atroce un amico di Dan che aveva accettato anche lui di fare da scorta, gli offre lo stesso la somma anche se lascia libero Ben rispondendo "Devo farlo e basta!". I dialoghi sono molti ma non sono noiosi perchè scavano la profondità di sentimenti che sono nel profondo nel cuore: l'avidità, la disperazione, il disprezzo per la vita, il senso del dovere, la fuga dalla dura realtà quotidiana. Delineata con bravura una figura marginale come la barista che fa l'amore con il bandito illudendosi che con lui avrà un futuro diverso dallo squallore in cui vive, è interpretata da Felicia Farr non solo brava, ma anche una delle più belle attrici di Hollywood (alcuni anni dopo sposerà Jack Lemmon e diraderà le sue apparizioni nel cinema). Il film è accompagnato dal ritmo incalzante della canzone 3:10 to Yuma cantata dalla splendida voce di Frankie Laine e termina con una grande pioggia che bagna i volti felici di Dan e Alice.
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domenico rizzi
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lunedì 22 settembre 2014
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contadino caparbio, bandito gentiluomo.
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Che Elmore Leonard, recentemente scomparso, sia stato un grandissimo scrittore di western è noto a tutti gli appassionati del genere. Fortunatamente trovò anche un regista come Delmer Daves che materializzò sullo schermo la sua avvincente storia, rispettando lo spirito dei personaggi che, al pari di quelli fordiani, mostrano sempre di avere un cuore. Ben Wade (Glenn Ford) capobanda caduto nelle mani della legge che intende trasferirlo in treno al famigerato penitenziario di Yuma, in Arizona, viene affidato al volontario Dan Evans (Van Heflin) un contadino a cui la siccità rischia di distruggere il raccolto e la sua stessa esistenza nel West. Inizia un lungo braccio di ferro fra l’improvvisato uomo della legge, al quale è stato promesso un compenso - necessario a salvare la propria azienda - se riuscirà a mettere il fuorilegge sul treno delle 3,10 alla stazione di Contention City.
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Che Elmore Leonard, recentemente scomparso, sia stato un grandissimo scrittore di western è noto a tutti gli appassionati del genere. Fortunatamente trovò anche un regista come Delmer Daves che materializzò sullo schermo la sua avvincente storia, rispettando lo spirito dei personaggi che, al pari di quelli fordiani, mostrano sempre di avere un cuore. Ben Wade (Glenn Ford) capobanda caduto nelle mani della legge che intende trasferirlo in treno al famigerato penitenziario di Yuma, in Arizona, viene affidato al volontario Dan Evans (Van Heflin) un contadino a cui la siccità rischia di distruggere il raccolto e la sua stessa esistenza nel West. Inizia un lungo braccio di ferro fra l’improvvisato uomo della legge, al quale è stato promesso un compenso - necessario a salvare la propria azienda - se riuscirà a mettere il fuorilegge sul treno delle 3,10 alla stazione di Contention City. Durante le ore che i due trascorrono insieme, il dialogo diventa sempre meno convenzionale e le spigolosità finiscono per smussarsi al punto da far nascere in Wade l’ammirazione per il suo carceriere, un umile lavoratore impegnato in una lotta spietata contro una natura avara. Alla fine sarà il malvivente a dare una mano a Evans contro il proprio interesse, convinto di dovergli qualcosa. L’improvviso temporale che si riversa sulla campagna bruciata mentre il treno parte verso la sua destinazione, ha il sapore di una seconda grazia del Cielo, ma, come si è già evidenziato in altre recensioni, la filmografia western di Daves possiede diversi aspetti comuni alla filosofia di John Ford sulla possibilità di redenzione dell’uomo. Grande interpretazione sia di Heflin – indimenticato protagonista de “Il cavaliere della valle solitaria”, in cui recita una parte analoga – che di Glenn Ford, nell’inconsueto ruolo di “cattivo”, mentre la bella Felicia Farr (Emmy, una ragazza da saloon con cui Wade si intrattiene) riveste un ruolo più defilato di quello assunto ne “L’ultima carovana”, diretto dallo stesso regista. Nel 2007 James Mangold ha diretto il remake di “Quel treno per Yuma”, realizzando grandi incassi al botteghino ma apportando alla vicenda diverse modifiche non sempre condivisibili. L’impressione è che il film del 1957 sia stato un piccolo capolavoro difficilmente ripetibile, ma occorre tenere conto che anche i gusti del pubblico negli Anni Cinquanta erano diversi e le pretese più moderate.
Domenico Rizzi, scrittore
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great steven
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lunedì 11 gennaio 2021
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viaggio verso yuma tra fumi, azione e psicologia.
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QUEL TRENO PER YUMA (USA, 1957) diretto da DELMER DAVES. Interpretato da GLENN FORD, VAN HEFLIN, FELICIA FARR, LEORA DANA, HENRY JONES, RICHARD JAECKEL, ROBERT EMHARDT ● Ben Wade è un temuto e scaltro bandito a capo di un gruppo di delinquenti che assaltano le diligenze. Durante una rapina Wade assassina il conducente perché questi ha tentato una disperata difesa e si appropria dell’oro del magnate Butterfield (che viaggiava a bordo della diligenza), nonché dei tre cavalli di Dan Evans, contadino povero che alleva bestiame con la moglie e i due figlioletti, ora in cattive acque a causa della siccità. I casi della vita fanno sì che Wade rimanga isolato dai suoi uomini a Bisbee e venga poi arrestato dallo sceriffo della città, con la consapevolezza vincolante che la banda verrà comunque a liberarlo a Coumptation.
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QUEL TRENO PER YUMA (USA, 1957) diretto da DELMER DAVES. Interpretato da GLENN FORD, VAN HEFLIN, FELICIA FARR, LEORA DANA, HENRY JONES, RICHARD JAECKEL, ROBERT EMHARDT ● Ben Wade è un temuto e scaltro bandito a capo di un gruppo di delinquenti che assaltano le diligenze. Durante una rapina Wade assassina il conducente perché questi ha tentato una disperata difesa e si appropria dell’oro del magnate Butterfield (che viaggiava a bordo della diligenza), nonché dei tre cavalli di Dan Evans, contadino povero che alleva bestiame con la moglie e i due figlioletti, ora in cattive acque a causa della siccità. I casi della vita fanno sì che Wade rimanga isolato dai suoi uomini a Bisbee e venga poi arrestato dallo sceriffo della città, con la consapevolezza vincolante che la banda verrà comunque a liberarlo a Coumptation. Lo sceriffo si accorda dunque con Butterfield e Dan (venuto in città per affari) per trasferire il prigioniero dapprima a casa del contadino, che è oltretutto un tiratore di comprovata esperienza, e poi in un albergo di Coumptation da dove partirà un treno, alle 3:10 del pomeriggio, che lo tradurrà al carcere di Yuma. Impossibilitato a custodire Wade fino alla stazione di Coumptation, lo sceriffo convince il recalcitrante Dan a sostituirlo, tanto più che Butterfield promette una ricompensa di duecento dollari in caso di esito positivo dell’impresa. L’uomo accetta l’incarico e, armato di un fucile Winchester, si dirige nella zona prestabilita con Wade ammanettato, Butterfield e Alex Potter, un tontolone alcolista animato da buona volontà. Per Dan sarà tutt’altro che semplice scortare il malvivente lungo il pericoloso percorso, e una mano significativa per la riuscita dell’impresa gli verrà offerta dallo stesso bandito. È uno dei migliori western degli anni ’50, e senza dubbio annovera fra i suoi meriti una tensione magistralmente mantenuta attraverso i passaggi narrativi sempre stimolanti e mai scontati. Il basso costo della produzione, che permette allo spettatore di spaziare con lo spirito d’osservazione nei paesaggi desertici al confine tra Arizona, California e Messico gustando i dettagli di un viaggio programmatico che, più di una prova iniziatica, trova la sua migliore espressione presentandosi come dramma psicologico il cui sottinteso, comunque ben evidente, è una lezione morale semplice e profonda. Recitato benissimo da tutti, con la coppia principale che vede contrapporsi un antagonista (Ford) insolitamente romantico, affabulatore, paziente e tenace a un protagonista (Heflin) capacissimo di dargli filo da torcere e più che mai determinato a portare in fondo un compito in cui, poco a poco, comincia a vedere qualcosa di più di una questione di denaro; i due si tengono testa a vicenda in una guerra psicologica giocata sul senso della vita umana, la fatica, le probabilità di sopravvivere. Scritto da Halsted Welles da un racconto di Elmore Leonard. Fotografia: bianconero di Charles Lawton Jr. Memorabile canzone che accompagna l’esordio e il finale, cantata da Frankie Laine. Numerosi momenti degni di essere ricordati, in cui l’elegiaco umanesimo di D. Daves si evolve, si esprime e spicca nella sua forma più autentica e originale.
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fabio
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sabato 30 marzo 2019
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capolavoro western
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In meno di un'ora e mezza il film mette in scena un dramma efficace e avvincente.
Poche parole e poche pallottole: il racconto si concentra sul dilemma morale, cosa è giusto e cosa non lo è.
Il western tocca qui il vertice perché racconta di come è nata la nazione americana, di quali valori si alimenta.
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