Il posto delle fragole

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Un film di Ingmar Bergman. Con Bibi Andersson, Max von Sydow, Ingrid Thulin, Victor Sjöström.
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Titolo originale Smultronstället. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 95 min. - Svezia 1957. MYMONETRO Il posto delle fragole * * * * 1/2 valutazione media: 4,71 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
alessandra verdino venerdì 5 giugno 2009
il viaggio nella mente Valutazione 5 stelle su cinque
85%
No
15%

"Il Posto delle Fragole" di Ingmar Bergman é uno dei capolavori assoluti del cinema mondiale. Così come tutti gli altri film di questo grande genio del cinema. Cos'ha fatto Bergman di così speciale nella sua incredibile carriera? La cosa più difficile: l'esplorazione della mente. In questo caso, associata ad un viaggio: nella memoria. L'idea del viaggio rimanda, esplicitamente, alla psicanalisi. E' ricordando che si rimettono insieme tanti puzzles individuali, e si riesce a guarire. Soprattutto, ad accettarsi. "Il Posto delle Fragole" é un viaggio all'interno di se stessi. Alla ricerca del proprio tempo perduto, più esplicitamente, della gioia o della malinconia dell'infanzia e della gioventù. [+]

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il cinefilo domenica 3 maggio 2009
una parola: stupendo!!! Valutazione 5 stelle su cinque
75%
No
25%

Il "titolo"della mia recensione fornisce subito la parola che ha attraversato continuamente il mio cervello durante la visione di questo film fino all'ultimo fotogramma...IL POSTO DELLE FRAGOLE di Ingmar Bergman,fin dalla prima volta che lo ho visionato,si è collocato subito tra i 10 migliori capolavori che mi sia capitato,per ora, di vedere...sono innumerevoli i discorsi,soprattutto in chiave filosofica,che si possono fare e scrivere per recensire questo film...ma,per me,la verità è che non basterebbero un mare di recensioni e un universo di parole per descrivere appieno la profondità di questo immenso(e sottolineo IMMENSO)capolavoro cinematografico che al sottoscritto,personalmente,fa rimpiangere ancora una volta il confronto tra "questo"cinema e il cinema odierno. [+]

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ziogiafo mercoledì 22 ottobre 2008
un viaggio nel tempo e nella memoria… Valutazione 5 stelle su cinque
82%
No
18%

ziogiafo - Il posto delle fragole - Svezia, 1957 - Quando si ha a che fare con il cinema di Ingmar Bergman, bisogna in un certo qual modo, tuffarsi con fiducia nella profondità delle tematiche esistenziali, espresse sempre in modo raffinato dal grande maestro svedese in ogni sua opera, rappresentate attraverso quella morale che può apparire complessa da capire in prima battuta, ma che via via diventa fruibile, grazie all’inconfondibile stile narrativo del regista… che prima incuriosisce, poi attrae e infine coinvolge totalmente. “Il posto delle fragole” è un film di impatto che esalta i valori della vita. Sin dalle prime sequenze lo spettatore rimane disorientato e quasi infastidito dalle scene… che lo trascinano in un viaggio angoscioso attraverso il tempo dell’anziano medico protagonista della storia (Victor Sjöström), che incarna per certi versi lo stesso regista, che si ritrova a meditare sulla sua grigia solitudine. [+]

[+] interessante (di erica)
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andrea k. sabato 4 agosto 2007
il posto delle fragole Valutazione 5 stelle su cinque
55%
No
45%

Ancora una volta è dalle donne che arriva la salvezza. Sono loro che sollecitano l'uomo ad uscire dalle proprie ristrettezze d'animo, dalla miseria nella quale ha relegato la propria vita domestica. Le donne non prendono posizioni nelle questioni "fondamentali" della vita, si aspettano viceversa qualcosa dal cuore. La felicità nella vita domestica, da sempre vagheggiata come possibile nei films di Bergman, segue il cammino indicato da loro. Loro animano la vita come i fiori di un campo. L'arte e il cuore e la bellezza delle donne. Una felicità vagheggiata come possibile che non può non passare attraverso la purificazione del dolore e della verità di ciò che siamo e siamo stati: quasi un rito di purificazione, forte e necessario come la tragedia greca ci ha additato. [+]

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mari san domenica 1 giugno 2008
il posto delle fragole Valutazione 5 stelle su cinque
63%
No
38%

Il viaggio ambivalente del dottore verso la sua festa è contraddittorio in maniera affascinante. Il suo passato si presenta continuamente attraverso il giudizio implacabile della nuora, tramite i suoi sogni ed il figlio che ricalca costantemente la sua vita. Tutto lo conduce a comprendere se stesso e a vedere la giustizia, l'irreprensibilità che lo hanno sempre caratterizzato. Le persone estranee che ha aiutato lo stimano per questo, ma chi gli è stato vicino ha sentito solo il non amore che proveniva dalla perfezione portata all'estremo. Tuttavia al tempo presente c'è un vecchio amabile, che sente ritorcersi contro quello che è stato un tempo. E tutto il viaggio è un continuo recupero della sua vita, con tutti quelli che incontra; con tanta dolcezza mostra finalmente di aver bisogno delle persone per riuscire a sfuggire alla terribile condanna della solitudine.

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adriano sgarrino giovedì 30 luglio 2009
il posto delle fragole Valutazione 5 stelle su cinque
70%
No
30%

Paese di prod.: Svezia Anno: 1957 di: Ingmar Bergman con: Victor Sjostrom, Bibi Andersson, Ingrid Thulin, Gunnar Bjornstrand, Folke Sundqvist, Max von Sydow. Un anziano medico, Isak Borg (Sjostrom), si mette in viaggio in automobile con la nuora (Thulin) alla volta dell'università di Lund dove è stato invitato per ricevere un premio prestigioso. Il viaggio si rivela per il medico l'occasione giusta per riportare alla mente alcuni episodi del suo passato. A soli 37 anni Bergman firma uno dei suoi più grandi film, e uno dei migliori sulla vecchiaia. L'accostamento metaforico del viaggio "geografico" e il viaggio interiore forse non è dei più originali, ma la messa in scena bergamaniana sorprende fotogramma dopo fotogramma per tutta una serie di richiami letterari (e non solo) che si susseguono senza forzatura alcuna e con grande naturalezza: si colgono echi di Proust, Kafka, e altri ma non si avverte minimamente la sensazione di "appesantimento" erudito. [+]

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salvo sabato 3 marzo 2012
il posto dell'anima. Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Il film è una meditazione, serena ma profonda, sulla vita e sulla morte. La vita pesa, come pesa anche su di essa e sugli uomini l'idea, quotidianamente incombente, della morte. Bergman, in qualche modo tenta e, in qualche modo ci riesce, di “rivoluzionare” l'idea convenzionale del mistero, insondabile e insolvibile, della vita e della morte, dimostrando sostanzialmente che vita e morte non sono così differenti, anzi, contrapposte, come invece si tende a credere. Esse sono compenetrate, fatte quasi della stessa sostanza. In pratica egli dimostra che non basta esistere per essere vivi. Ci si può sentire morti pur essendo vivi. (“Sono morto pur essendo vivo” dice Isaak Borg, il medico settantenne, protagonista). [+]

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mike91 lunedì 6 ottobre 2014
acqua fresca a cui dissetarsi Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Un vecchio solitario e individualista deve andare a festeggiare il giubileo della sua professione medica, alla quale egli ha dedicato la vita con molta abnegazione. Parte in macchina con la nuora, che all'inizio non pensa benissimo di lui, e si ferma nel posto dove abitava da ragazzo. Qui lo colgono parecchi ricordi, non sempre piacevoli, e durante il viaggio farà dei rocamboleschi incontri che in qualche modo apriranno la sua concezione della vita, e lo porteranno a ripensare profondamente il processo esistenziale, fatto di scelte e di decisioni spesso votate all'indifferenza verso gli altri, che lo hanno portato a quel punto. Sarà proprio il viaggio con la nuora fine e intelligente e il fortuito incontro con un trio di strambi ragazzi a produrre la scintilla che metterà in moto il suo cambiamento di paradigma interiore: solo attraverso il contatto umano si possono superare dolore e solitudine, e il nostro caro vecchio lo scoprirà in una giornata ripiena di sogni e di incubi. [+]

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luigi chierico giovedì 13 marzo 2014
un sogno Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Non credo che ci sia qualcuno che non abbia mai avuto la fortuna di vedere questo memorabile capolavoro, diversamente consiglio di non farsene mancare l’occasione. Tutti hanno sognato ed ancora sognano, tutti si interrogano come interpretare quel che credono di aver vissuto, o quel che hanno vissuto. La verità si confonde con la fantasia, con l’immaginazione. Il passato col presente, il presente col futuro. Il passato torna prepotentemente alla mente e spesso sconvolge il dolce sonno, il riposo diventa incubo, il risveglio un rimprovero. Ma ci sono anche tanti cari ricordi che affiorano alla mente, tornano alla luce per far sorridere chi più non sorride alla vita. Ci sono sogni misteriosi a preoccupare l’anziano e solitario dott. [+]

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aristoteles sabato 19 settembre 2015
il viaggio di una vita. Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Adoro Bergman,riesce ad esprimere concetti profondissimi con una grande semplicita'.
Un viaggio  in macchina e si racconta una vita intera.
Ricordi intramontabili di gioventù, l'amore e gli affetti più cari.
Malinconia e dolcezza si mescolano nei sogni di un uomo anziano ,affiorano vecchi rimorsi ma anche la speranza di riparare e ricominciare attraverso consigli paterni.
Un film positivo che induce lo spettatore a guardarsi dentro,a consigliargli di condurre una vita non egoistica.
Perché effettivamente,alla fine del viaggio,l'unica cosa che conta sono gli affetti e nulla più.

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