Sentieri selvaggi |
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Un film di John Ford.
Con John Wayne, Natalie Wood, Ward Bond, Jeffrey Hunter, Vera Miles.
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Titolo originale The Searchers.
Western,
durata 119 min.
- USA 1956.
MYMONETRO
Sentieri selvaggi
valutazione media:
4,34
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il CAPOLAVORO ASSOLUTO DI UN CINEMA DIMENTICATOdi Alfred NewmanFeedback: 0 |
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giovedì 19 gennaio 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L'armonia la tragedia, l'immagine, la musica, i colori, fanno di questo film uno dei capolavori più complessi e introspettivi della storia del cinema, Ford come del resto dimostra una distanza particolare dal genere, distanza che delimita il confine tra opera d'arte e dozzinale western, Ford in tutta la sua maestria firma un opera a cavallo tra realtà e sogno, la semplicità e l'accuratezza dell'immagine intrecciata alla composizione di Steiner rende il film una pura dimostrazione di cinema, la bellezza delle scene potrebbero renderlo un film senza dialogo solo immagine e musica basterebbero a delineare la storia, Ford in questo western ci guida attraverso le complesse tematiche del razzismo e dell'odio, la figura imponente di Ethan rende solido il contatto con lo spettatore ma in realtà Ford descrive la storia di un uomo in tutta la sua brutalità, la guerra lo ha cambiato razzista, disincantato e esacerbato sono aspetti che rendono difficile l'identificazione di Wayne come un eroe, Ford delinea Ethan come un uomo roso dall'odio e dal razzismo, il cui obbietivo è la morte del suo acerrimo nemico Scar che fa da ego alla sua immagine. Guardare Scar per lui e come guardarsi allo specchio, Ethan nella scena in cui trova Martha violentata e uccisa da Scar, tremenda parodia dell'atto che Ethan avrebbe segretamente sognato di compiere, rimane immobile davanti all'orrore delle rovine in fiamme della casa di suo fratello giurando vendetta parte per la sua ricerca, ricerca che lo spinge a trovare una cosa del tutto inaspettata la sua stessa umanità, nella scena in cui Ethan trova l'indiano sepolto e gli spara negli occhi < Colui che non potrà vedere sarà costretto a vagare in eterno in balia del vento> segna Ethan come un uomo sfregiato dall'odio che si riscatta salvando la sua nipotina Debby, il film si conclude con la meravigliosa scena del ritorno a casa, Ethan non oltrepassa quella porta che delinea il confine tra civiltà e barbarie resta solo immezzo al deserto come l'indiano morto il cacciatore perseguitato dai fantasmi che non troverà mai pace.
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