Gian Luigi Rondi
Il Tempo
Se con Stromboli, terra di Dio, Rossellini aveva biblicamente affrontato il problema della Grazia forzando il suo linguaggio a parlarci non più, come prima, della verità dell’uomo, ma della verità nell’uomo, con Francesco, giullare di Dio eccolo affrontare evangelicamente il problema della vita cristiana parlandoci in un linguaggio ancora più semplice, quello interiore e mistico delle anime. Il suo Francesco non è la vita di San Francesco d’Assisi, sono soltanto dei motivi, spirituali ed umani, tratti da alcuni Fioretti disposti secondo una cronologia che ci conduce ad incontrarci col Serafico sulla strada che da Roma lo porta ad Assisi dopo il riconoscimento del Papa e ce lo fa lasciare – dopo alcuni anni di vita della piccola comunità – sulle strade che da Assisi porteranno i suoi figli in tutto il mondo per predicare la pace. [...]
di Gian Luigi Rondi, articolo completo (3034 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 27 Agosto 1950