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Efficace spaccato di una Roma notturna dell'immediato dopoguerra, caratterizzata da sofferenza e speranze, ferite profonde e voglia di ricominciare. I personaggi sono magistralmente delineati sotto il profilo psicologico, alle prese con una povertà ed una disillusione che non impedisce loro, però, di credere ancora nella vita ("non serve andare in Paradiso per essere felici, il nostro piccolo pezzo di Paradiso ce lo possiamo ritagliare anche qui sulla terra", dice uno dei protagonisti). Il film, inoltre, evidenzia la piaga della prostituzione che, in quel periodo, costituiva per le ragazze una delle vie per sottrarsi alla miseria, e che viene mostrata in modo piuttosto esplicito, nella città ancora occupata dagli Alleati. I personaggi sono una commistione di illegalità e nobiltà d'animo, di piccinerie e di grandezze, di sconfitte e di vittorie, che conferiscono all'opera un tono di realismo, stemperato dalla presenza di alcune figure un po' bizzarre, tra le quali primeggia un ministro smemorato impersonato da Vittorio De Sica, in un'interpretazione imperdibile. Peccato che il film sia poco conosciuto, perchè merita.
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