Il grande dittatore

Paolo Boschi

Protagonista de Il grande dittatore, il primo film in cui Charles Chaplin decise di avvalersi del sonoro, è un piccolo barbiere ebreo reduce dal primo conflitto mondiale, colpito da amnesia in seguito ad un incidente e ricoverato in un ospedale psichiatrico. Uscito anni dopo, lo smemorato protagonista – il quale immagina che siano passate solo poche settimane dal suo ricovero – trova la sua nazione, la Tomania, sotto il regime di Adenoid Hynkel, un cattivissimo dittatore che ha promulgato severe leggi razziali contro gli Ebrei ed è fortemente intenzionato a dichiarare guerra al mondo intero: il povero barbiere scoprirà amaramente il nuovo stato di cose al ritorno nel ghetto, quando riapre il suo impolverato negozio e subito si scontra con la prepotenza delle giacche grigie di Hynkel, dalle quali riesce a sottrarsi prima per l'intervento di Hannah, una bella orfana ebrea, quindi grazie ad un vecchio commilitone che ha fatto carriera nell'esercito. [...]

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