luke83
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giovedì 13 aprile 2006
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il musical dei sogni dei bambini... e non solo!
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Il regno di Oz, la meta agognata da tutti nella vita. Il sogno che si realizza e poi ci sfugge via, il sogno che vive d'incanti e poi si scontra con la realtà che dona le crude, ma inevitabili scoperte della vita. Riproduzione fedele del famoso romanzo che ha appassionato tutti, con espedienti e trucchi scenici all'altezza del tempo. Magistrale interpretazione di Judy Garland e indimanticabile la colonna sonora in "Somewhere over the rainbow". Da rivedere.
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fedson
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martedì 26 febbraio 2013
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oltre l'arcobaleno!
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Il più grande musical di tutti i tempi viene liberamente tratto dal libro dello scrittore statunitense L. Frank Baum, facendo di quest'ultimo una completa trasportazione cinematografica di immenso stile e dotata di altrettanti grandi interpreti. Victor Fleming affronta il complicatissimo genere del musical tramite "Il Mago di Oz" dello stesso Baum, producendo un film di una portata oltremodo fuori dal comune e fin troppo avanguardista per il tempo nel quale uscì, il che è un bene! "Il Mago di Oz" è un meraviglioso viaggio intrapreso dalla bellissima Dorothy del Kansas (Judy Garland) che, unendosi ai suoi tre compagni d'avventura: uno spaventapasseri senza cervello, un uomo di latta incapace di provare amore e un leone codardo, decide di raggiungere la Città di Smeraldo dove risiede il grande e potente Mago di Oz, capace di esaudire qualsiasi desiderio, incluso quello di riportare a casa la bambina che, senza saperlo, si ritrova in un mondo incantato popolato da streghe, nani e creature fatate.
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Il più grande musical di tutti i tempi viene liberamente tratto dal libro dello scrittore statunitense L. Frank Baum, facendo di quest'ultimo una completa trasportazione cinematografica di immenso stile e dotata di altrettanti grandi interpreti. Victor Fleming affronta il complicatissimo genere del musical tramite "Il Mago di Oz" dello stesso Baum, producendo un film di una portata oltremodo fuori dal comune e fin troppo avanguardista per il tempo nel quale uscì, il che è un bene! "Il Mago di Oz" è un meraviglioso viaggio intrapreso dalla bellissima Dorothy del Kansas (Judy Garland) che, unendosi ai suoi tre compagni d'avventura: uno spaventapasseri senza cervello, un uomo di latta incapace di provare amore e un leone codardo, decide di raggiungere la Città di Smeraldo dove risiede il grande e potente Mago di Oz, capace di esaudire qualsiasi desiderio, incluso quello di riportare a casa la bambina che, senza saperlo, si ritrova in un mondo incantato popolato da streghe, nani e creature fatate. La potente suggestione che manda il film, viene messa a punto non solo da un efficentissimo uso tecnico cinematografico (tra cui quello degli interpreti), ma soprattutto dal messaggio che conserva non solo la favola in sé, ma anche il film stesso, specie se si pensa che sia uscito in un tempo grigio, cupo e difficile come quello della guerra. E' un messaggio grande, importante ed intimo quello che viene messo sul piatto; un messaggio di speranza, della fiducia verso il prossimo, dell'amicizia e dell'amore nella realizzazione del propri sogni. Non poco, per un periodo del genere! E tutti questi profondi valori vengono resi puro spirito dalla sognatrice Dorothy, dalla sua naturalezza, dalla sua semplicità e dalla sua voglia di evadere da quel mondo che non ascolta i bambini, quel mondo privo di fiducia e colore, per raggiungere quel regno celeste e limpido che tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo sempre desiderato fare nostro: oltre l'arcobaleno! La delicata missiva del film viene raccontata, addirittura cantata, dall'angelica voce della giovane Judy Garland nella sua grandissima esibizione del brano "Over The Rainbow", emblema nostalgico che trascina, chiunque ascoltasse i suoi testi e le sue note, verso una dimensione così naturale, pura e vergine, lontana da tutti e lontana dal mondo, capace di farci riflettere sul valore dei nostri sogni e delle emozioni che potessimo provare nel raggiungerli. Tra le altre cose, ci sono da evidenziare anche le magistrali prove degli attori che danno il via libera a tutto il loro talento canoro e al loro repertorio di ballo, mostrando delle interpretazioni così spontanee, semplici e naturali che risulta impossibile non apprezzarle per la loro passione e dolcezza, soprattutto il simpaticissimo Leone codardo impersonato da Bert Lahr, il quale, contrariamente al suo personaggio, dà prova di immenso coraggio se si tiene conto che è stato il primo attore della storia del cinema ad essere scritturato per sostituire un animale (in quanto inizialmente si pensò di utilizzare un leone vero). Pacchetto di elementari emozioni, grandi performance e divine colonne sonore, il tutto cromatizzato da colori vivi e splendenti che contrastano il seppia usato nella prima parte della pellicola. Indubbiamente il più grande musical di tutti i tempi! Capolavoro cinematografico dal potere nostalgico in grado di trascinarci oltre i confini del mondo... oltre l'arcobaleno!
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mondolariano
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sabato 16 aprile 2011
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il romanticismo della vecchia america
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Il “Mago di Oz” rappresenta bene il cinema romantico della vecchia America. Non solo, ma se si mettessero in secondo piano le meraviglie estetiche di questo capolavoro, fissando l’attenzione solo sui simboli, si scoprirebbe anche di meglio. Mi sembra ovvio che le virtù dell’intelletto, del cuore e del coraggio siano già in possesso - pur senza rendersene conto - dei tre simpatici personaggi. Meno ovvia è la soluzione finale: un semplice attestato che notifica il possesso di tali virtù. Che c’è di più bello nel sognare che la differenza “tra un eroe e un misero tapino” stia solo in una stupida medaglia? Medaglie e attestati sono allegramente presi in giro da questa commedia, il cui significato non è così banale come talvolta si crede.
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Il “Mago di Oz” rappresenta bene il cinema romantico della vecchia America. Non solo, ma se si mettessero in secondo piano le meraviglie estetiche di questo capolavoro, fissando l’attenzione solo sui simboli, si scoprirebbe anche di meglio. Mi sembra ovvio che le virtù dell’intelletto, del cuore e del coraggio siano già in possesso - pur senza rendersene conto - dei tre simpatici personaggi. Meno ovvia è la soluzione finale: un semplice attestato che notifica il possesso di tali virtù. Che c’è di più bello nel sognare che la differenza “tra un eroe e un misero tapino” stia solo in una stupida medaglia? Medaglie e attestati sono allegramente presi in giro da questa commedia, il cui significato non è così banale come talvolta si crede. Identico discorso per quanto riguarda gli affetti familiari, l’amore per la propria casa che riprende il tema della fiducia in se stessi (simile al finale di “Via col Vento”, che Victor Fleming firmò contemporaneamente al “Mago di Oz” nel 1939).
Geniale lo stacco tra bianco-nero e colore quando Dorothy entra nel fantastico mondo di Oz. La colonna sonora è da ascrivere nella storia della musica di tutti i tempi e gli effetti speciali antiquati donano al film un carattere umano assolutamente unico. Come dire: più passa il tempo e meglio è.
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dandy
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martedì 29 dicembre 2015
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il mago più famoso del cinema?
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Dall'omonimo romanzo di Lyman Frank Baum(che pare scelse il nome OZ perchè queste lettere comparivano sull'ultimo cassetto del suo schedario).Uno dei film diventati parte della memoria collettiva americana,e uno dei maggiori successi di sempre(non replicati qui da noi).Elogio della fuga nel sogno e dell'infanzia come unica vera arma,quando gli adulti rivelano tutta la loro inadeguatezza(buoni o cattivi che siano)ad affrontare un destino di avversità.Anche se nel finale il ritorno alla realtà(virata in seppia rispetto al mondo di OZ)sancisce un triste perbenismo.I personaggi sono entrati tutti nel mito(dagli amici di Dorothy alla perfida strega),e sarebbe impossibile quantificare il numero esatto di imitazioni,rimandi e omaggi(tra cui "Zardoz" di John Boorman e "cuore Selvaggio" di David Lynch ma anche un certo cinema underground).
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Dall'omonimo romanzo di Lyman Frank Baum(che pare scelse il nome OZ perchè queste lettere comparivano sull'ultimo cassetto del suo schedario).Uno dei film diventati parte della memoria collettiva americana,e uno dei maggiori successi di sempre(non replicati qui da noi).Elogio della fuga nel sogno e dell'infanzia come unica vera arma,quando gli adulti rivelano tutta la loro inadeguatezza(buoni o cattivi che siano)ad affrontare un destino di avversità.Anche se nel finale il ritorno alla realtà(virata in seppia rispetto al mondo di OZ)sancisce un triste perbenismo.I personaggi sono entrati tutti nel mito(dagli amici di Dorothy alla perfida strega),e sarebbe impossibile quantificare il numero esatto di imitazioni,rimandi e omaggi(tra cui "Zardoz" di John Boorman e "cuore Selvaggio" di David Lynch ma anche un certo cinema underground).Rivisto oggi,soffre inevitabilmente del peso degli anni.Le canzoni sono fastidiose(premiata con l'Oscar e divenuta celebre la"Over the Rainbow"),le coreografie banali e la recitazione simpaticamente sopra le righe fanno parte di un cinema d'altri tempi.Gli effetti speciali conservano ancora un certo fascino retrò(la casa nel ciclone,i voli della strega,le scimmie).Ad ogni modo,fa sempre piacere vedere e rivedere un vecchio classico,che ha meritato la sua fortuna.Consacrazione definitiva per Judy Garland(17enne all'epoca),in lizza per la parte assieme a Shirley Temple e Deanna Durbin.Lavorazione travagliata(Fleming sostituì Richard Thorpe,King Vidor e George Cukor;nello stesso anno avrebbe girato "Via col vento"),4 mila costumi,mille comparse e vari incidenti di lavorazione(feriti tra i protagonisti,costumi scomodi e da indossare al caldo,ecc...).Celebre la leggenda metropolitana riguardo uno dei nani interpreti dei Mastichini che impiccatosi,si vede ciondolare sullo sfondo di una ripresa.Leggenda smentita dalla rivelazione che in realtà si tratterebbe di una gru o una cicogna,ma molti hanno asserito che la sequenza sia stata semplicemente corretta digitalmente dopo il restauro.Un seguito inedito da noi e un altro poco apprezzato dell'85,"Nel fantastico mondo di Oz".Un remake con i Muppet del 2005 e un prequel del 2013,"Il Grande e potente Oz".
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onufrio
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giovedì 21 marzo 2019
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favola per grandi e piccini
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Un capolavoro cinematografico che anche a distanza di 80 anni, appassiona lo spettatore davanti allo schermo. Belle le immagini, i colori, le musiche, la recitazione degli attori, compresa l'ottima perfomance del cagnolino Totò, sempre all'altezza di ogni ripresa. Un Classico che ha bisogno di poche parole per essere descritto, va solo visto e ammirato nel suo eterno splendore.
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marcloud
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lunedì 17 agosto 2020
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oltre l'arcobaleno
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Dorothy e il suo cagnolino vengono catapultati da un ciclone nel fantastico mondo di Oz. Con l'aiuto di uno spaventapasseri, dell'uomo di latta e di un leone, la giovane dovrà affrontare una strega cattiva nel tentativo di tornare nella sua casa nell'Arkansas. Capolavoro del 1939 dall'immutato fascino, tra il fantasy e il musical, ricco di poesia e significato.
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eugen
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lunedì 10 aprile 2023
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un film, un mito... ?
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Decisamente un film un mito , questo"THe Wizard of Oz"(Victor Fleming, Mervyln Le Roy,, Norman Taurog, KIng Vidor, , da un romanzo di L.Frank Baum, dove la sceneggiatura e'stata scritta da 14 persone, di cui accreditate solo tre, ossia Noel Langley, Florence Ryerson, Edgar Allan Woolf, 1939), in quanto sul film sono sorte tante di quelle leggende e fake.news(nani che era comparse nel film che si sarebbero suicidati etc.)da far sorgere un "mito nel mito", oltre al valore effettivo del film che, in assenza del confronto con il libro, ormai"da archeologia"e non propriamente un classico, ma piu'che altro un "libro per bambini", ossia di genere, rpoprone comunque la dimensione del sogno rispetto alla mera realta'quotidiana.
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Decisamente un film un mito , questo"THe Wizard of Oz"(Victor Fleming, Mervyln Le Roy,, Norman Taurog, KIng Vidor, , da un romanzo di L.Frank Baum, dove la sceneggiatura e'stata scritta da 14 persone, di cui accreditate solo tre, ossia Noel Langley, Florence Ryerson, Edgar Allan Woolf, 1939), in quanto sul film sono sorte tante di quelle leggende e fake.news(nani che era comparse nel film che si sarebbero suicidati etc.)da far sorgere un "mito nel mito", oltre al valore effettivo del film che, in assenza del confronto con il libro, ormai"da archeologia"e non propriamente un classico, ma piu'che altro un "libro per bambini", ossia di genere, rpoprone comunque la dimensione del sogno rispetto alla mera realta'quotidiana., che e'quella di una ragazzina del Kansas profondo, cui viene quasi ucciso l'amatissimo cane, che aveva morso una vicina, che, in seguito a un tornado e a un tentativo di fugd, viene proiettata in un mondo fantastico nel quale tutto e'"altro,"pur se alla fine il famoso mago di OZ del tittolo si rivela un quasi ciarlatano che pero'ha l'intelligenza ma anche l'onesta'di rivelarsi tale. dopo di che, con uno stratagemma, la bambina torna a casa e viene riaccolta triondalmente dai suoi, Forse il primo film , che e'anche un musical fantastico, nel quale ci sia l'alternanza bianco e nero/colori, dove il primo rappresenta la "realta'", i colori invece il sogno e la fuga fantastica, l'escapismo nell"other dimension", il mondo"parallelo"popolato da streghe buone e cattive, maghi che spesso nn sono tali, altro ancora e molta musica, dove la componente canora, come in molto cinema USA e'assoutamente fondamentale,anzi"trainante".... , Che judy Garlnad sia "perfetta"nel ruolo e'(credo(indiscutibile, che l'alternanza alla regia non abbia creato crisi o risentimenti gravi, comunque noin abbia danneggiato il film e'altresi'noto, ancora, che molto nel film possa essere studiato ulteriomente a livello di produzione saggistica e anche proprio nei ponderosi volumi sulla storia del cinema anche(personalmente, con un esame di storia e teoria del cinema e vari di teoria e tecnica della comunicazione di massa non ho trovato quasi nulla sul film, probabilete perche'considerato appunto un"musical", ma...), che gli interpreti che rendono gli amcic/comppagni di sventura e ventura della ragazza nel"dream"(lo spaventapasseri, lomino fi ferro, il legone pauroso)siano bravisismi , anche se i loro nomi sono consegnati alle enciclopedie e'alerttanto vero. Eugen
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