Documentario sul quattordicesiamo Dalai Lama che lancia uno sguardo al viaggio - fisico ma anche interiore - di Tenzin Gyatso. Espandi ▽
Il protagonista, Tenzin Gyatso, quattordicesimo Dalai Lama del Tibet, dice: «Io amo i sorrisi e le risate. Se uno vuole più sorrisi nella vita, deve creare le giuste condizioni per farlo. Ci sono molte specie di sorrisi. Alcuni, quelli diplomatici o sarcastici, creano una spiacevole atmosfera e danno adito al sospetto mentre un sorriso autentico ci dà grande soddisfazione. Come fare quindi per ottenere questo? Certamente non attraverso la rabbia, la gelosia, l'avidità o l'odio, ma attraverso l'amorevole gentilezza, una mente aperta e la sincerità». Il film è il viaggio di Tenzin Gyatso che perse la libertà a quindici anni e il suo paese a ventiquattro. In tutti questi anni ha vissuto in esilio come un profugo. Dalla sua terra non arrivavano che notizie tristi. Egli tuttavia è sempre sembrato essere in pace. Vincere il dolore è l'eterna ricerca dell'umanità. L'illusione di avvertire come permanente ciò che è passeggero induce all'errore e porta alla distruzione.