Titolo originale | Shelter: Farewell to Eden |
Anno | 2019 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 81 minuti |
Regia di | Enrico Masi |
Attori | Pepsi, Catherine Wihtol de Wenden, Gabriel James Patiag . |
Uscita | giovedì 13 giugno 2019 |
Tag | Da vedere 2019 |
Distribuzione | Cinecittà Luce |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,16 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 3 luglio 2019
Geografia europea, crisi della frontiera, globalismo e trasformazione del controllo di città. In Italia al Box Office Shelter - Addio all'Eden ha incassato 2,3 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Pepsi, militante transessuale nata nel Sud delle Filippine in un'isola di fede musulmana. Dal Mindanao alla giungla di Calais, Pepsi rincorre il riconoscimento di un diritto universale, vivendo l'odissea dell'accoglienza in Europa. Pepsi è un individuo in transizione alla ricerca di un impiego stabile come badante, dopo aver lavorato per oltre 10 anni nella Libia di Gheddafi come infermiera, prima di essere costretta a seguire il flusso dei rifugiati. Pepsi ha deciso di non rivelare la propria identità anche perché, per sopravvivere, ha dovuto trovarne più di una.
Enrico Masi, grazie alla propria esperienza registica, ha la consapevolezza che il documentario su persone che hanno vissuto l’odissea del cercare forzatamente un nuovo luogo in cui vivere abbandonando la propria terra è purtroppo divenuto una sorta di genere narrativo.
Ha però anche la convinzione che ci siano ancora storie da raccontare e che lo stile della narrazione non debba essere necessariamente quello convenzionale. Ecco allora che con Pepsi trova il soggetto giusto. Perché il viaggio che la protagonista è stata costretta a compiere non è fatto solo di miglia ma, come per altri ma ancor più di loro, si è sviluppato nella sua interiorità.
Essere transessuale e musulmana è come avere un’anima divisa in due che la società ripudia. Non è però sufficiente cercare altre latitudini in cui ricostruirsi l’esistenza quando sei consapevole che la tua condizione sessuale nel cosiddetto mondo libero viene associata alla prostituzione e quindi a una nuova sottomissione. Pepsi vuole invece conservare la propria integrità. Infermiera, massaggiatrice professionale ma soprattutto persona che è consapevole dei propri diritti in quanto essere umano in un mondo in cui, troppo spesso, sono gli esseri umani che si comportano come animali della peggiore specie.
Masi si è scelto un soggetto che, per ovvi motivi, non vuole essere ripreso in maniera esplicita e a cui dà voce, in italiano, Eva Robin’s. Ecco allora che sono gli spazi vissuti o attraversati da Pepsi che ci raccontano, spesso senza bisogno dell’ausilio di parole, il suo vivere in ricerca e il suo leggere ogni realtà con uno sguardo lucido e consapevole in un viaggio della speranza consapevole del proprio passato e decisamente assertivo sul futuro.
Transitare da un'identità all'altra come da un Paese al successivo, senza sosta, senza potersi permettere di intonare l'anima ai territori e relative culture incrociate. Ma Pepsi è così: infermiera filippina, transessuale eppure musulmana, approda in Europa dopo un lavoro decennale nella Libia di Gheddafi e non ha paura, perché "sono una combattente".
«Gay, mussulmano, ribelle, infermiera, rifugiato. Amo queste parti. Devo sostenerle perché è un mio diritto». Lungo il limes (che possiamo leggere sia in termine di "limite" sia di "via") della guerra permanente (quella del terrorismo e dell'antiterrorismo), in un mondo in preda a crisi d'isteria identitaria, si aggira, ramingo, un corpo indisciplinato, sfuggente come un'ombra: è quello di Pepsi, militante [...] Vai alla recensione »
Shelter: addio all'Eden, del bolognese Enrico Masi, pone, nell'immediato, il tema della necessità o meno di filmare sia una condizione di reale e assoluta apolidia, sia di dare forma ad una terra priva di coordinate geografiche e soprattutto di confini politici. Il secondo tema che si pone è quello dell'approccio possibile per la macchina da presa. Entrambi gli argomenti si fondano su estremi concettuali [...] Vai alla recensione »