Blue Kids

Film 2017 | Drammatico, +13 75 min.

Anno2017
GenereDrammatico,
ProduzioneItalia
Durata75 minuti
Regia diAndrea Tagliaferri
AttoriFabrizio Falco, Matilde Gioli, Agnese Claisse, Giustiniano Alpi, Lorenzo Gioielli Silvana Bosi, Beatrice Cevolani, Irene Splendorini, Saverio Percudani.
Uscitagiovedì 14 giugno 2018
DistribuzioneMaster Five Cinematografica
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 2,68 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Andrea Tagliaferri. Un film con Fabrizio Falco, Matilde Gioli, Agnese Claisse, Giustiniano Alpi, Lorenzo Gioielli. Cast completo Genere Drammatico, - Italia, 2017, durata 75 minuti. Uscita cinema giovedì 14 giugno 2018 distribuito da Master Five Cinematografica. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,68 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 23 maggio 2023

Un fratello e una sorella, un legame morboso, un'eredità, un conflitto col padre e un gesto folle e studiato che li fa fuggire assieme. In Italia al Box Office Blue Kids ha incassato 7,6 mila euro .

Consigliato nì!
2,68/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA
PUBBLICO 2,85
CONSIGLIATO NÌ
Un'opera che inchioda lo spettatore e lo stuzzica sfidando i limiti della sua tolleranza.
Recensione di Marzia Gandolfi
lunedì 11 dicembre 2017
Recensione di Marzia Gandolfi
lunedì 11 dicembre 2017

Fratello e sorella spendono la vita in un eterno presente. Insensibili alla morte della madre e ostili al padre, ricco imprenditore separato e risposato, vorrebbero andare via dalla provincia e dalla bruma del fiume ma i soldi che hanno bastano solo fino alla Svizzera. La loro unica speranza è l'eredità materna. Davanti al notaio scoprono però con grande disappunto che la madre ha lasciato tutto all'ex marito. Impugnare il testamento richiederebbe troppo tempo e troppa fatica, decidono allora per il peggio, eliminando chiunque ostacoli il loro insano desiderio.

Non sono affatto simpatici i protagonisti di Blue Kids, impossibile sentirsi empatici con una crudeltà che ha limite solo nella loro immaginazione.

Per settantacinque minuti restiamo sospesi su un filo in attesa tra lo sbalordimento di quello che accade e l'effetto che deve provocare. Probabilmente Blue Kids si apprezza meglio alla seconda visione, quando lo spettatore ha preso la giusta misura del grado di realtà dei suoi angeli del male. Ma alla prima resta un oggetto teorico irritante e provocatorio che non assume mai il sadismo che predica. Il solo principio sembra quello di prendere in trappola il pubblico, di provocare uno choc, una reazione, un'identificazione se non una soddisfazione catartica. E in questo l'opera prima di Andrea Tagliaferri è indubbiamente efficace, inchioda lo spettatore, gli offre le pedine, lo stuzzica, sfidando i limiti della sua tolleranza davanti a due fratelli singolari venuti dal nulla e senza nome. L'uno più civile, l'altra sgradevole, passano gradualmente ad atti sempre più selvaggi.

L'ambizione dell'autore, evidentemente più complessa di quella di confezionare un thriller destinato a distrarre, non trova però la metafora politica del male, rimanendo atto gratuito, puro esercizio estetico, funny game senza il pessimismo radicale di Michael Haneke, meglio, le ragioni del suo pessimismo.

Trappola stilizzata e agghiacciante, Blue Kids è la dimostrazione stanca e sorpassata dei campi di tensioni immanenti alla provincia e al provincialismo italiano, battuti con cognizione (sociale) dal cinema di Bertolucci e Bellocchio (referenti possibili). Gli spazi domestici e il paese avvolto dalla nebbia delineano agli occhi dei giovani fratelli un itinerario ripetitivo, un orizzonte bloccato. Il sistema di tensioni familiari che si sviluppa lungo gli argini del delta del Po', dove il terreno diventa fango e dove la vita del fiume si lega all'attività dei campi che lo circondano, assegna al paesaggio un potenziale esplosivo che culmina con gli impeti omicidi dei personaggi.

Anche per Tagliaferri la provincia è uno spazio patologico ma diversamente da Bellocchio, la geografia che disegna non finisce mai per coincidere con la psicologia sociale. L'autore non ci dice niente di quell'interazione tra individuo e comunità, chiudendosi dentro immagini ritagliate dal reale. Concetto labile, la provincia in Blue Kids non affonda nella realtà contemporanea ma sembra fluttuare nella nebbia, togliendo la visibilità e impedendo qualsiasi possibile risonanza, qualsiasi possibile lettura della geografia umana della nazione. Nondimeno, Tagliaferri dimostra una sensibilità incredibile per l'inquadratura, la forza del piano, i silenzi, i tempi morti, la sospensione del senso e la narrazione introspettiva che producono insieme un'atmosfera amnesica e statica. Silhouette desensibilizzate da carenza affettive e aridità sentimentale, i suoi protagonisti si allacciano al décor in cui vagano 'fuori sinc' con la realtà. Un décor reale che volge in labirinto della mente senza riuscire tuttavia ad accogliere la politica nei suoi spazi privati. Blue Kids, suo malgrado, finisce per veicolare quella forma dandy di cinema d'autore che non crede più al miraggio del film sociale, un cinema distante dal mondo e agito in una bolla separata.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 28 settembre 2020
Ennio

"Blue kids" per molti può apparire come un film inutile, rappresentando l'abisso dello squallore umano in modo asciutto e impietoso, finanche sfrontato. E già una certa cinematografia fa a gara per raggiungere livelli sempre più aspri nella raffigurazione della degradazione umana. In realtà il film è esteticamente piacevole, richiama un pò le [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 14 giugno 2018
Emiliano Morreale
La Repubblica

Prodotto da Matteo Garrone, l'esordio di Tagliaferri ha un andamento orizzontale come i luoghi in cui è girato, tra Faenza e il delta del Po. Antinarrativo e desolato, racconta personaggi borghesi privi di sentimenti, quasi impenetrabili. Gianmaria e Claire, fratelli legati in maniera morbosa, cupi e taciturni, restano orfani di madre. Il testamento assegna tutto al padre, e i due decidono di passare [...] Vai alla recensione »

giovedì 14 giugno 2018
Cristina Piccino
Il Manifesto

Blue Kids ma più che malinconici i due giovani protagonisti del film d'esordio di Andrea Tagliaferri sembrano concentrare l'indifferenza prodotto di quella provincia italiana agiata, da cronache nere, miscuglio di soldi e di noia. Due fratelli (Fabrizio Falco e Agnese Claisse), isolati dal resto del mondo lasciano scivolare le giornate girovagando: la messa e i furti in sagrestia, qualche locale la [...] Vai alla recensione »

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