Close

Sam è una guardia del corpo esperta in azioni antiterrorismo, la incontriamo infatti mentre protegge alcuni giornalisti da un agguato alla loro auto. A Sam viene quindi assegnato un nuovo incarico, proteggere la giovane ereditiera Zoe, che era andata a letto con la precedente guardia del corpo. La sua matrigna, che al momento gestisce la compagnia mineraria di famiglia, sostituisce quindi con Sam il custode della ragazza, ma già poco dopo il suo arrivo la situazione precipita con un agguato alla villa dove Zoe alloggia. Sam e la ragazza si ritroveranno così in fuga da assassini e poliziotti corrotti, mentre la società di famiglia affronta una crisi del proprio valore in borsa quando Zoe viene accusata di omicidio.

Liberamente ispirato alla vita della guardia del corpo Jacquie Davis, Close non vuole essere il solito action al femminile e cerca di mantenere un taglio realistico anche nei momenti più adrenalinici, ma senza una regia e una scrittura adatta il risultato appare cheap anziché una scelta estetica.

Noomi Rapace su ruoli da donna tosta ha costruito la propria carriera, ma la guardia del corpo che interpreta qui, affiancata alla giovane viziata e di ricca famiglia, vive di un contrasto fin troppo stereotipato. Il suo personaggio è silenzioso, non si apre a confidenze e ha atteggiamenti severi ma sempre a fin di bene, mentre la ragazza è iperemotiva e agisce d'impulso, però presto impara a rispettare Sam, che del resto finisce per essere l'unica persona di cui si può fidare. La interpreta la diciannovenne canadese Sophie Nélisse, vista qualche anno anche in Italia come protagonista di Storia di una ladra di libri, e una volta tanto fa piacere che l'età dell'attrice sia vicina a quella di un giovane personaggio, anche se sarà costretta a partecipare a scene piuttosto forti, come ammazzamenti e altro che preferiamo non rivelare.

Nei panni della sua matrigna troviamo l'altro volto più riconoscibile del film, Indira Varma, attrice inglese di origini meticce (indiane e italiane), dalla carriera soprattutto teatrale e televisiva, a partire da serie come Roma e Luther fino al successo globale del Trono di Spade, dove ha vestito i panni di Ellaria Sand, compagna del beniamino del pubblico Oberyn Martell. A lei, che spesso ha rivestito ruoli di machiavellica intrigante, tocca nuovamente una parte ambigua, il principale mistero del film è infatti sulle ragioni degli aggressori di Zoe e sull'identità del loro mandante. La matrigna sembra una scelta fin troppo ovvia, e infatti le cose non sono come sembrano, ma Varma è abile nel mantenere l'ambiguità del proprio personaggio senza svelare troppo presto le sue carte.

Purtroppo lo stesso non si può dire del resto del film, che segue un copione prevedibile, con cattivi stranieri sia poveri sia ricchissimi me sempre quasi senza dialoghi e con la lenta uscita di Sam dalla propria dura armatura, fino a parlare di sé con Zoe, un po' per aiutare e consolare la ragazza, ma pure per dare nuova speranza a se stessa dopo che la propria vita è stata sconvolta dagli eventi in corso. Il tutto condito da scene d'azione che non sono coreografate però né in modo spettacolare, né con scioccante brutalità e anzi a tratti risultano semplicemente mal realizzate.

Il momento peggiore è di gran lunga uno scontro acquatico in mezzo a un banco di pesci in scarsa computer graphic e dove pure le azioni risultano abbastanza confuse. Lascia piuttosto perplessi pure che la viziata Zoe all'improvviso si riveli esperta di sistemi di sicurezza della sua villa, ma a quel punto il film ha già perso credibilità e questo è solo una ulteriore scorciatoia di sceneggiatura.

La vera altra grave pecca di Close è l'assenza di un cattivo di spessore, probabilmente voluta per inseguire un maggiore realismo, che però la regista inglese Vicky Jewson non riesce mai a trovare. 