The Misandrists

Film 2016 | Documentario +16 91 min.

Titolo originaleThe Misandrists
Anno2016
GenereDocumentario
ProduzioneGermania
Durata91 minuti
Regia diBruce LaBruce
AttoriTil Schindler, Susanne Sachße, Kembra Pfahler, Caprice Crawford, Kita Updike Olivia Kundisch, Victoire Laly, Fryd Resting, Grete Gehrke, Viva Ruiz, Lina Bembe, Dominik Hermanns, JorgeTheObscene.
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +16
MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Bruce LaBruce. Un film con Til Schindler, Susanne Sachße, Kembra Pfahler, Caprice Crawford, Kita Updike. Cast completo Titolo originale: The Misandrists. Genere Documentario - Germania, 2016, durata 91 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 - MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 10 marzo 2017

L'Esecito di Liberazione delle Donne educa le ragazze all'amore lesbico attraverso la pornografia e si finanzia producendo video porno. Al Box Office Usa The Misandrists ha incassato 3 mila dollari .

Consigliato sì!
3,00/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
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Cinema
Trailer
Un'eruzione continua di idee e di immagini che non risparmia la satira su femminismo e vizi dell'estrema sinistra.
Recensione di Nicola Falcinella
lunedì 20 febbraio 2017
Recensione di Nicola Falcinella
lunedì 20 febbraio 2017

Da qualche parte in Germania, in Ger(wo)many nell'originale, nel 1999. Volker, giovane dell'estrema sinistra berlinese ferito a una gamba e inseguito dalla polizia, esce dal bosco e si imbatte in due studentesse che si stanno baciando. Isolde lo accoglie e convince Hilde a nasconderlo nello scantinato di un grande edificio isolato in campagna. Si tratta di un istituto dove vivono le otto allieve di una comunità femminile che si prepara alla rivoluzione finale contro il patriarcato e per un nuovo ordine mondiale di sole donne. Big Mother è la leader dal polso di ferro della cellula del Fla (Female Liberation Army) che educa le ragazze all'amore lesbico anche attraverso la pornografia e si finanzia producendo video porno. Mentre Isolde cura il fuggiasco, la polizia indaga e la presenza del giovane condurrà la comunità in una direzione non prevista.

The Misandrists, che dichiara fin dal titolo la misandria della comunità in cui è ambientato, è una sorta di completamento del suo The Raspberry Reich del 2005. LaBruce mischia i generi e gli immaginari erotici che utilizzano studenti e conventi, mette insieme iconografie pop e punk, usa colori sgargianti, ostenta un'estetica da B-movie e costruisce un istituto ricorda l'accademia di danza di Suspiria: anche là la severa Miss Tanner, interpretata da Alida Valli, era lesbica. Il grande edificio sembra anche un convento, nel quale Big Mother e le altre si comportano come suore del fondamentalismo lesbo femminista e non a caso si chiamano tra loro "sorelle": con le studentesse si riuniscono in pranzi comuni all'inizio dei quali recitano una sorta di preghiera blasfema che si chiude con il ringraziamento "per non essere nate uomo".

C'è come sempre di tutto nei film di LaBruce: una componente quasi da fiaba, l'horror di una evirazione (mostrata con un doppio registro visivo), idillio campestre dell'inizio con le ragazze che si baciano nei prati. E se il Fla è organizzato come un esercito (il fatto che siamo in Germania genera rimandi obbligati), la fuga di Volker nel bosco rimanda a un immaginario bellico e il suo nascondersi in cantina quasi un resistente. Non a caso il giovane lega con Isolde, che si definisce "una separatista tra i separatisti".

La carica sovversiva del regista, che non risparmia una componente di satira su un certo femminismo e sui vizi dell'estrema sinistra, emerge da tanti dettagli, compreso il fatto che una delle allieve si riveli un trans. LaBruce riesce a mostrare le contraddizioni delle diverse posizioni e insieme fa uscire quelle del suo cinema, un'eruzione continua di idee e di immagini che avrebbe a volte bisogno di maggiore compattezza. Il porno, altra cifra del regista, è stavolta soft e presente come film nel film, come strumento di educazione e come mezzo di finanziamento, con la realizzazione di "Pornutopia", per un mondo senza uomini.

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