Amnesia

Film 2015 | Drammatico 90 min.

Regia di Barbet Schroeder. Un film con Max Riemelt, Marthe Keller, Rick Zingale, Fèlix Pons, Fermi Reixach. Cast completo Genere Drammatico - Svizzera, Francia, 2015, durata 90 minuti. - MYmonetro 2,55 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 19 maggio 2015

Consigliato nì!
2,55/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA
PUBBLICO 3,10
CONSIGLIATO NÌ
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Cinema
Trailer
Non basta la sempre preziosa fotografia di Luciano Tovoli per rimediare al loop che diviene parte integrante del film.
Recensione di Giancarlo Zappoli
martedì 19 maggio 2015
Recensione di Giancarlo Zappoli
martedì 19 maggio 2015

Ibiza, primi anni novanta. Jo è compositore musicale di venticinque anni, viene da Berlino e vuole far parte della nascente rivoluzione della musica elettronica, ideale per trovare un lavoro prima come dj nella nuova discoteca sull'isola, Amnesia. Martha è una donna che ha vissuto da sola nella sua casa di fronte al mare per quaranta anni. Una notte Jo bussa alla sua porta. La sua solitudine lo incuriosisce e diventano amici.
Ci sono film che sicuramente soddisfano alcune esigenze dell'autore che si possono però trasformare in sensazioni di perplessità per gli spettatori che pure ne hanno apprezzato diverse opere precedenti. Perché Schroeder ci rivela di aver voluto: a) fare della decisione di non voler parlare una lingua il motore centrale del film; b) proporre una storia d'amore platonica che si sviluppa grazie al non detto; c) introdurre la complessità grazie alla naturalezza procedendo passo dopo passo. È proprio l'ultimo punto a minare tutto il progetto. Perché per due terzi del film assistiamo alla campionatura di suoni, a preparazioni culinarie con erbe esotiche, a bagni imprevisti in mare mentre siamo testimoni del progressivo avvicinarsi di Jo a Martha la quale continua a fingere di non comprendere né quindi parlare il tedesco. Tutto viene però proposto senza un minimo di tensione narrativa e quindi quando si arriva all'ultima mezzora si scopre che tutto il resto ha finito con il configurarsi come uno statico preludio.
Non bastano la sempre preziosa fotografia di Luciano Tovoli o i riferimenti colti alla presenza di Walter Benjamin a Ibiza nel 1932 (peraltro presenti solo nel materiale per la stampa) per rimediare al loop che non si esplicita solo nelle composizioni di Jo ma diviene parte integrante del film. Perché il tema è indubbiamente importante dato che Schroeder vuole mettere a confronto quello che ritiene sia ancora un rimosso della Germania attraverso due scelte. Da un lato c'è Martha che ha lasciato la propria Heimat e ne ha rifiutato la lingua per protesta contro gli orrori di cui si sono macchiati tanti suoi connazionali durante la seconda guerra mondiale e dall'altra chi, come il nonno e la madre di Jo, preferiscono modificare a loro piacimento il ricordo del passato. Due posizioni che potevano essere più ampiamente sviluppate o, comunque, non giungere a chiudere un film cercando di far dimenticare (grazie alla sempre qualitativamente elevata presenza di Bruno Ganz) gli inutili e ripetitivi tempi morti.

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