Le frise ignoranti

Il trentenne Luca è nei guai: la moglie Caterina lo maltratta e finisce per sbaglio a fare sesso con il migliore amico del marito, il vulcanico Franchino; il padre Mimmo ha scoperto di essere affetto da un male incurabile ed è scomparso, forse in preda a propositi suicidi. Luca decide allora di andare in cerca di papà insieme alla sua band, Le frise ignoranti (in onore a Ozpetek e al tipico pane pugliese), gruppo di cui fa parte anche Franchino, oltre a Willy, tifoso della fiorentina e cannaiolo convinto, e Nicola, padre di famiglia sotto sfratto.
Commedia on the road probabilmente ispirata al successo di Basilicata coast to coast (di cui però non ha la profondità e l'afflato "metafisico") anche perché ambientata fra Puglia e Lucania, Le frise ignoranti è la seconda prova di Antonello De Leo (dopo La vespa e la regina) e di Pietro Loprieno dopo Il ritorno di Ulisse. A fronte di una discreta energia comica, il film non riesce a controllare efficacemente il proprio ritmo narrativo e si sparpaglia in mille rivoli, dando giusto spazio a fantasisti come Dario Bandiera e Lino Banfi, ma anche dilungandosi troppo sulle interazioni fra i quattro giovani protagonisti. Il risultato è un'accozzaglia di gag che fanno leva sul folklore pugliese, sulla volgarità spicciola, sulla situazione comica improbabile. Un po' più di rigore e meno interazioni da sitcom avrebbero fatto bene a questa commedia picaresca che troppo spesso degenera in farsa "etnica". 