Anno | 2014 |
Genere | Documentario musicale, |
Produzione | USA |
Durata | 84 minuti |
Regia di | Maureen Goldthorpe |
Uscita | martedì 25 novembre 2014 |
Distribuzione | Microcinema |
MYmonetro | 2,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 14 novembre 2014
A partire dall'arresto per omicidio colposo di Conrad Murray, il medico di Michael Jackson, questo film evento ci conduce per mano, a ritroso, attraverso la straordinaria vita e magica carriera del Re del Pop.
CONSIGLIATO NÌ
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Un documentario troppo piccolo per una figura gigantesca come quella di Michael Jackson, di cui Life, Death and Legacy non riesce a restituire né le gesta inarrivabili della sua carriera pop né le insostenibili fragilità del suo privato. Attraverso alcuni frammenti di clip stravisti e la testimonianza di esperti e amici dal profilo assai modesto, il documentario finisce per appiattirsi su una sequela di ovvietà, sul pensiero comune dell'uomo della strada sul grande divo infelice.
Gli abusi del padre e i matrimoni brevi e improbabili, gli interventi di chirurgia plastica e lo sbiancamento della pelle, la scena controversa dal balcone con in braccio il proprio figlio sono commentati e discussi senza che emerga nulla di nuovo, ma soprattutto senza che nessuno osi azzardare un'opinione audace, che conduca a un possibile dibattito al di fuori dello schema scandalo-comprensione-pietà.
Un circolo vizioso che in fondo a Michael ha nuociuto ancor più delle condanne mediatiche, relegandolo sempre più in un limbo da freak, sorta di fenomeno circense ammirato con la stessa (ipocrita) umanità provata per la donna scimmia ferreriana o l'uomo elefante lynchiano. C'è molto più della sofferenza e del turbamento di un animo leso irreversibilmente nel video folle e psichedelico di Leave Me Alone o in frammenti di altre clip che aiutano a percepire la natura di una condizione unica di solitudine e infelicità permanente.
E ad avvicinarsi a una personalità indubbiamente turbata per provare a comprenderla, sotto la maschera del divo infallibile (prima) e del suo ritratto di Dorian Gray vivente più tardi. Con il suo montaggio scolastico e le sue testimonianze prive di peso specifico Life, Death and Legacy fa davvero troppo poco per restituire in maniera credibile lo splendore e la miseria del Re del Pop e per andare più in là della semplice rievocazione storica da rotocalco generalista.