Anno | 2013 |
Genere | Fantascienza, |
Produzione | Italia |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Luciano Capponi |
Attori | Patrizio Oliva, Mister Lei, Totonno Chiappetta, Nicola Lo Izzo, Francesca Ferri Loredana Trombetta, Sonia Di Pascali, Giuseppe Franco, Sante Ceci, Marina Provenzano, Pietro Daniele Aldrovandi, Fausto Saponara, Manlio Guadagni, Stefano D’Angelo, Antonio Della morte, Laura Faggioni, Giuseppe Gabbi, Irene Soldano, Angela Mililli, Elisa Dina, Ione Giacchetti, Augusto Leto. |
Uscita | giovedì 17 ottobre 2013 |
Distribuzione | Il Flauto s.r.l. |
MYmonetro | 2,11 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 22 ottobre 2013
Un netturbino si ritrova per caso a mettere i bastoni fra le ruote a un'organizzata multinazionale gestita da alieni.
CONSIGLIATO NÌ
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Siamo nello spazio, su un'astronave organica che ospita una colonia penale dove albergano le anime che verranno mandate sulla terra "secondo necessità commerciali" da una multinazionale gestita da alieni. L'anima di Gennaro Esposito, un napoletano (letteralmente) morto di fame, si ritrova catapultata fra gli alieni e le anime, che paiono uscite da un ospedale psichiatrico. Con la sua naiveté, Gennaro scatenerà una rivoluzione che passerà anche attraverso il ventre di una donna.
Se la trama qui tratteggiata appare incomprensibile, non è nulla in confronto alla sua esecuzione cinematografica: un pasticcio che mescola impianto teatrale, effetti speciali artigianali, visioni fantasy e dialoghi allucinati. Il regista Luciano Capponi mostra una buona capacità di muoversi fra la pittura e il palcoscenico creando inquadrature di una certa forza iconica, e cerca soluzioni visive originali, ancorché ridondanti.
Purtroppo però la trama è un delirio di suggestioni accostate senza alcuna congruenza e il tono della recitazione e dei dialoghi si presta all'autoparodia. Il flauto ha i connotati incerti e contraddittori di uno di quegli incubi senza capo né coda che hanno significato solo per chi li ha sognati.
Quel che manca al film non è né il gusto estetico né un'idea di cinema, ancorché straniante, ma una misura di (buon) senso. E il protagonista Gennaro, che dovrebbe rappresentare il metro di realtà, sembra semplicemente un malcapitato sempre pronto ad esternare ovvietà.
Peccato, perché l'ex pugile Patrizio Oliva che interpreta Gennaro ha una bella faccia da cinema e una recitazione piacevolmente istintiva. Con una sceneggiatura coerente e meno parafernalia intorno, potrebbe fare un'ottima figura.
“Il Flauto” di Luciano Capponi I sogni diventano realtà per chi ha il coraggio ed il cuore di crederci…… e così, disegnato dalla fantasia di un autore, regista, musicista, compositore e… molto altro, nasce questa favola meravigliosa così magica ed intensa, così viva e capace di emozionarti, di farti tuffare nello stargate del tuo cuore, da non poter credere che sia solo un film….
il film è semplicemente un capolavoro, difficile trovare un'orditura altrettanto magistrale di sceneggiatura, musiche e recitazione. Il protagonista ha un futuro come volto cinematografico, e da tutti i vari attori seppur esordiente arriva una grande presenza . La poesia della narrazione cela significati importanti, e l'onda morbida ti trascina in un sogno ad occhi aperti ridestandoti [...] Vai alla recensione »
C’era una volta il cinema… Quello nato per stupire e entusiasmare, non per indurre a riflessioni intellettuali e esercizi di analisi logica. Questo film mi ha regalato le emozioni che quell’idea di cinema proponeva. “Il flauto” va visto, e se avete dei bambini portateli con voi. Ogni favola nasce dalla sensazione, viva nei bambini, che nulla sia impossibile.
Tocca qualche nervo scoperto Il Flauto, ultimo fim di Luciano Capponi. Le "anime senza memoria", gestite come fossero robot da una multinazionale di alieni, sono un'allegoria di come siamo costretti a vivere la nostra vita, incatenati a regole, pregiudizi, ordini e necessità, che deformano il nostro essere uomini, soffocando la possibilità di sentire, accogliere e comunicare [...] Vai alla recensione »
Roma 23/10 Multisala UCI Cinemas Porta di Roma ---- "Film" strampalato, dalla storia incerta. Se avesse voluto essere la critica a qualche cosa non sono riuscito a capirlo. Agghiaccianti gli effetti, molto al di sotto dei tutorial per After Effects che si trovano su youtube; usati a sproposito specialmente ad inizio pellicola. A volte è interessante il gioco di luci, spesso invece i bianchi bruciano [...] Vai alla recensione »
Poche frasi, poche battute per recensire questo film. Anzi citerò il ragioner Ugo Fantozzi interpretato dal grande Paolo Villaggio, il quale riferendosi ad un "capolavoro" del cinema sovietico disse :"Per me, la Corazattata Potemkin è un XXXXXX (parola poco carina da utilizzare) pazzesca!" Escalmazione accompagnata da 92 minuti di applausi. Bene .
Dopo il viaggio fantastico di Butterfly Zone non vedo l'ora di gustare la nuova creatura di Luciano Capponi. -30 Buona visione a Tutti
Certo un film fuori dalle solite righe italiane, ma qui andiamo proprio fuori. La storia non è male e si percepisce la "pazzia" (in senso buono) del regista ma se solo ci fosse stata più cura nei montaggi e nei dialoghi, che a mio parere alcuni davvero insignificanti, il film non si sarebbe prolungato così a lungo diventando poi noioso e confusionale.
mai visto nulla di più degradante come questo film. Il vero cinema italiano non esiste più. Noioso senza un filo logico, dispersivo e scioccante qyesto "film". Ho buttati dei soldi stasera però ho imparato la lezione. Mai più film italiani. Lo sconsiglio assolutamene, sono ancora scioccato a distanza di alcune ore.
Ah!, ah!, questo Flauto è ben poco magico. Un filmino dove si capisce poco e ci si annoia molto. Lo spazzino napoletano Gennaro si ritrova in un limbo frequentato da anime in attesa, che indossano divise numerate, e vengono marchiate sul braccio. C'è un cuoco aguzzino, un cameriere col volto bendato, una chiromante romana, suicida per amore. Tutto sommato, l'ex campionissimo di pugilato Patrizio Oliva [...] Vai alla recensione »
Se non sei nato e non sei morto vuol dire che sei "in attesa" nelle mani degli alieni. Questo è il disegno del regista Luciano Capponi che dopo Butterfly Zone (vincitore del primo premio Melies d'Argent al Fantafestival di Roma 2010) presenta il secondo capitolo della trilogia dedicata all'"aldilà": Il Flauto. L'inizio ha il suono di una risata provocatoria, i colori alterati di un disegno acquerellato [...] Vai alla recensione »
Al cinema dal 17 ottobre Il Flauto, un film di Luciano Capponi con Patrizio Oliva come attore protagonista. Un surreale e fiabesco luogo animato da anime senza memoria che si lasciano guidare dalla musica di un netturbino. «Ho scelto di raccontare una favola - non capisco perché bisogna chiamarla fantasy - senza gli isterismi narrativi che imperano nel cinema, il dolore delle piccole storie private, [...] Vai alla recensione »
Luciano Capponi torna al cinema per raccontare una nuova favola: "Il Flauto". Il regista attraverso un'andatura costante e mai accelerata, riflette - e fa riflettere - su un tema complesso come quello dell'aldilà; cosa c'è dopo la morte? Che fine fanno le anime? Sulla base di queste domande sembra nascere la pellicola di Capponi, incentrata sul personaggio di Gennaro Esposito, un uomo semplice nella [...] Vai alla recensione »
Una multinazionale aliena gestisce le anime dei defunti, in attesa della reincarnazione. Queste anime, prive della coscienza del sé e dei ricordi della vita passata, approdano su di un'astronave dalle fattezze di una bellissima isola. Gli alieni decidono come e quando farle rinascere e, addirittura, quale ruolo e personalità avranno nella prossima vita.
Gennaro Esposito, alias l'ex scugnizzo campione del ring Patrizio Oliva, approda su un'isola di morti viventi, i cui destini (potrebbero persino tornare a nascere) sono decisi da una multinazionale aliena, ovviamente intenzionata a sfruttare la definitiva globalizzazione della Terra. L'ignorante spazzino napoletanista dichiaratamente ispirato al Totò poeta crepuscolare e ugualitario della celebre «'A [...] Vai alla recensione »
Torna il poliedrico Luciano Capponi - che qui cura oltre a regia, soggetto e sceneggiatura anche fotografia, montaggio e musiche - con il secondo capitolo della sua personalissima trilogia sull'aldilà. Al centro della vicenda troviamo lo smarrito Gennaro Esposito (un inedito Patrizio Oliva), capitato in una comunità di strani e spaesati individui, che scoprirà essere finito, in qualità di spirito [...] Vai alla recensione »