Titolo originale | Les Apaches |
Anno | 2013 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Thierry de Peretti |
Attori | François-Joseph Cullioli, Aziz El Hadachi, Hamza Meziani, Joseph-Marie Ebrard, Maryne Cayon Andréa Brusque, Henri-Noël Tabary. |
Uscita | mercoledì 14 agosto 2013 |
Distribuzione | Kitchen Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 2,75 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 10 settembre 2013
Il film è presentato nella "Quinzaine des réalisateurs" al Festival di Cannes 2013.
CONSIGLIATO SÌ
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Aziz lavora con il padre nella manutenzione di grandi ville a Porto Vecchio in Corsica. Dopo essere penetrato in una di queste case disabitate per fare una festa con degli amici, finendo per lasciare segni evidenti della loro presenza e rubando diversi oggetti, scopre che il proprietario non è una figura raccomandabile e che non accetta pacificamente di essere stato derubato. Il primo indiziato ovviamente è il padre e per scagionarlo Aziz darà il via ad una serie di dinamiche criminali che coinvolgeranno anche gli altri amici presenti alla festa.
Nelle mani dell’esordiente Thierry de Peretti il classico racconto di formazione si deforma fino ad assumere i tratti della storia criminale. Quindi la presa di coscienza della necessità di abbandonare un mondo per abbracciarne un altro in Apache coincide con il passaggio dallo stato di innocente a quello di colpevole e le responsabilità che questo comporta in una società in cui la polizia non esiste e ognuno si fa giustizia da sè.
L’intenzione di Apache è di raccontare attraverso quattro ragazzi la realtà corsa senza finire nell’imbuto di pastorizia e splendidi scenari naturali nel quale spesso la location conduce il cinema più pigro. Nativo di quei luoghi de Peretti cerca di scartare il consueto attraverso la conoscenza di luoghi e dinamiche, innestando nella parabola di Aziz la variabile ambientale. Non si può sapere come sarebbe andata questa storia qualora si fosse svolta altrove, ma in quella parte della Corsica la bravata che fa da MacGuffin e scatena l’intreccio ha una sola possibile risoluzione.
Questo purtroppo è anche il grande limite di un film pronto a sacrificare lo sguardo sui personaggi per quello sul paesaggio. Indeciso e poco coerente nella maniera in cui descrive e agita i propri protagonisti, Apache appare più a suo agio quando li muove lungo le strade desolate, nelle case opulente ripiene di marcio o nei luoghi di lavoro, quando cioè può definirli usando gli ambienti che abitano e non attraverso le loro interazioni. Lo si capisce dalla quantità di location differenti usate e da come molti elementi della trama abbiano senso solo in virtù del luogo in cui accadono (c’è anche un cadavere trasportato in due posti differenti) e dal fatto che l’estrema e spietata crudeltà che de Peretti mette in scena coinvolge i personaggi ma ha origine nel contesto, nella vita di quei luoghi e nelle aberrazioni a cui conduce chi li abita.
Eppure, nonostante tutto questo lavoro, lo stesso la Corsica di Thierry de Peretti non ha la personalità che si vorrebbe. Privata dei suoi elementi topici per andare a scoprirne luoghi meno frequentati, si confonde con i molti altri scenari del cinema periferico fino a diventare una terra pericolosa come altre, luogo di contrasto tra forte degrado e grandi ricchezze che tuttavia non spicca per personalità.
Un luogo comune molto frequente vuole che le ambientazioni, quando importanti, acquistino lo statuto di personaggi veri e propri. Se così fosse per Apache il personaggio Corsica è una maschera nota, interpretata senza convinzione.
Anatomia di un omicidio. E di un paese segnato da contrasti troppo aspri per non generare violenza. È la Corsica ma potrebbe essere Sicilia o Sardegna, non cambierebbe molto. Tutto infatti inizia nel lusso, in una villa troppo bella per non tornarci di notte con gli amici, a ballare e tuffarsi in piscina, anche se papà è solo il custode di quell'eden.
Rubare. Ma soprattutto spassarsela per qualche ora nelle case degli altri. Le ville dei ricchi e famosi sulle colline di Hollywood, per gli adolescenti americani di Sofia Coppola in "Bling Ring" (esce il 26 settembre). Le case di vacanza disabitate a Porto Vecchio, Corsica, per gli adolescenti di "Apache": tutti figli di immigrati che puliscono le piscine e fanno le cameriere.