Quando meno te lo aspetti

Film 2013 | Commedia, 112 min.

Regia di Agnès Jaoui. Un film con Jean-Pierre Bacri, Agnès Jaoui, Agathe Bonitzer, Arthur Dupont, Valérie Crouzet. Cast completo Titolo originale: Au bout du conte. Genere Commedia, - Francia, 2013, durata 112 minuti. Uscita cinema giovedì 6 giugno 2013 distribuito da Lucky Red. - MYmonetro 2,80 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 18 giugno 2013

Laura incontra il principe azzurro ma sulla strada c'è anche il lupo. Pierre si ricorda di una vecchia profezia e non riesce a far progetti. Anche Marianne, Clémence e Sandro hanno i loro problemi. In Italia al Box Office Quando meno te lo aspetti ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 293 mila euro e 148 mila euro nel primo weekend.

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Consigliato sì!
2,80/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,83
PUBBLICO 2,57
CONSIGLIATO SÌ
Per gli autori de Il gusto degli altri, il bosco incantato è la selva oscura della crisi di mezz'età.
Recensione di Marianna Cappi
Recensione di Marianna Cappi

C'era una volta una ragazzina romantica di nome Laura, che una sera ballò a una festa con un principe azzurro di nome Sandro, il quale scappò a mezzanotte lasciando una scarpa sulle scale. E c'era una volta il padre di Sandro, Pierre, a cui tanti anni prima una donna aveva predetto la data della morte, che ora si è fatta imminente. E poi Maxime, affascinante lupo solitario, affamato di giovinette, e la sua vicina di casa Marianne, aspirante attrice, impegnata nell'allestimento di una recita di bambini, dentro la scenografia cartonata di un bosco incantato.
La coppia d'oro della commedia intellettuale francese s'immerge nel contesto della fiaba tradizionale per esplorare in realtà i retroscena tragicomici delle credenze, delle superstizioni e delle paure contemporanee, molte delle quali affondano le loro radici in modelli antichi e desueti, eppure duri a morire.
Al di là delle facili associazioni tra i reali di una volta e l'industriale di oggi, a capo di un piccolo impero e al fianco di una donna che non invecchia mai, grazie ai prodigi del botox, il film dà il suo meglio nella presentazione di un mondo adulto sconvolto dalle stesse incertezze di quello dei ragazzi, pronto ad aggrapparsi a sogni altrettanto ideali e incapace di non perseverare nell'errore e di trovare la retta via per uscire dalla selva oscura della crisi di mezz'età.
Quelli indossati da Jaoui e Bacri sono anche i personaggi più veri e teneri, più soli e incorreggibili e, nonostante si apprezzi lo spazio che, come autori, regalano alle nuove generazioni, il cuore del film batte più forte quando sono loro ad incrociarsi sulla scena, ad un party elegante, dentro il campo medio della commedia corale, o nell'abitacolo di un'automobile, dentro il piano ristretto che esalta le loro doti di dialoghisti brillanti, cui la fata madrina ha offerto alla nascita il sacro dono del ritmo.
La cornice ispirata al mondo fantasioso ma anche subdolamente normativo della fiaba, da un lato presta alla messa in scena un'idea formale che scuote la regista dalla sua fedeltà alla trasparenza e al minimalismo (che però, probabilmente, le confacevano di più), dall'altro lato irreggimenta il film come mai prima, privandolo di quei momenti di digressione che avevano fatto di Parlez-moi de la pluie un'opera meno strutturata ma anche più libera delle precedenti, forse il vero "credo" degli autori: nel dominio dell'assurdo.

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Il principe azzurro.
Recensione di Dario Zonta

L'attrice e regista Agnès Jaoui rappresenta una certa idea di cinema francese: commedia corale, socio-sentimentale, molto parigina, molto scritta e molto «recitata» da un gruppo di attori bravi, anche se a volte «bonfonchiano» troppo. Il suo è un cinema stagionale, quadriennale anzi: Il gusto degli altri, film che l'ha resa famosa soprattutto in Italia è del 2000, seguito da Così fan tutti (2004), poi da Parlez-moi de la pluie (2008), inedito per l'Italia, ed ora Quando meno te lo aspetti, libera e poco felice traduzione del titolo originale Au bout de conte, che invece già fa presagire la dimensione da morale delle favole, un «in fin dei conti» che arriva come un «vissero felici e contenti», solo che il finale di questa favola è meno sospeso e più calato nelle cose mondane. Il riferimento alle favole non è solo un'elucubrazione critica, ma un riferimento chiarissimo, anzi fin troppo dichiarato, quasi fosse una sotto-struttura testuale che sostiene il film e la sceneggiatura in tutti i suoi momenti. In tutti i suoi film, Agnes Jaoui - che è anche un'apprezzata attrice - racconta le intermittenze dei sentimenti e i rapporti sociali in una Francia, spesso parigina, che s'avvolge nel suo umore tipico, a volte frenetico, trasportato da un ritmo incalzante dove ad emergere non è mai una storia ma la coralità di molte situazioni e molti personaggi, tutti presi intorno a un isterico darsi da fare, come spinti da una necessità non sempre manifesta. Questa struttura, molto collaudata, richiede di film in fflm delle variazioni che sono quasi sempre studiate a tavolino, seppur vissute in una scrittura permeata di quotidiano. La variazione in Quando meno te lo aspetti ha a che fare con le favole. L'idea è che nella società contemporanea persistono dei miti inveterati che permeano l'immaginario collettivo anche inconsapevolmente. Uno di questi, ad esempio, è quello del «principe azzurro», l'amore da favola, cercato come fosse l'aspirazione alla storia perfetta, limpida, alta. Non a caso Quando meno te lo aspetti muove i suoi passi da una narrazione da favola, che presto si scopre essere il racconto di un sogno. È il sogno del principe azzurro, dell'incontro fatato. La giovane donna, che ha i capelli rossi come fosse un cappuccetto rosso, è la figlia di un industriale che si comporta con lei come fosse il Re della sua principessa. Nel sogno, il prescelto viene indicato da un Arcangelo Gabriele. Qualche giorno dopo, a una festa, sotto la statua dello stesso angelo, vede il ragazzo del sogno, un timido studente del conservatorio che vuole diventare compositore. Inizia così una delle tante storie che s'intreccia con molte altre e molte altre figure, tutte prelevate dal mondo delle favole, ma adattate al sentimento odierno. È questo, in fin dei conti, l'esperimento tentato con successo dalla Jaoui: calare l'immaginario di cappuccetto rosso, il principe azzurro, la bella e la bestia, cenerentola nelle minuzie della vita di tutti i giorni, senza rinunciare alla notazione precisa anche di carattere sociologico. Ora, non dovete immaginarvi un film teorico, tutto di testa, un film scritto a tavolino con il manuale di Vladimir Propp sulla Morfologia della favola aportata di mano. La Jaoui, sempre insieme all'ex-compagno e attore Bacri, ama intessere le sue sceneggiature di vissuto, certo del suo vissuto, comunque sempre espressione di uno status e di una categoria sociale tipica e francese. Il risultato, in quest'ultimo caso, è un film po' faticoso, forse anche confuso da cui si esce e si con tante suggestioni e poche soluzioni. Ma d'altronde il cinema non serve a dare risposte, ma a creare i presupposti per un più profondo allargamento della coscienza e dell'inconscio.
Da L'Unità, 6 giugno 2013

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 7 giugno 2013
Linus2k

C'era una volta una principessa bella e ricca che sogna di incontrare il suo principe azzurro ad un ballo ed una maga glielo confermò. C'era una volta un cenerentolo timido, impacciato e balbuziente, che incontra per caso la sua principessa e a mezzanotte deve scappare e perde la scarpa. C'era una volta una regina schiava del suo specchio e del botox, una fata madrina premurosa [...] Vai alla recensione »

sabato 15 giugno 2013
zanze61

Come diceva Sigmund Freud, la vita è l’arte del compromesso. Così Marianne, fata di professione, imbranata cronica, riuscirà forse a superare i suoi complessi nella guida per salvare l’amata nipote Laura, e con un po’ di buona volontà a riappacificarsi coll’ex marito, facendo fronte comune davanti a un’insegnante monolitica nelle sue rigide [...] Vai alla recensione »

lunedì 10 giugno 2013
Flyanto

 Commedia in cui vengono descritti alcuni spaccati di vita quotidiana di vari personaggi alle prese con le proprie fobie, i propri sogni e le proprie aspirazioni. Pertanto c'è la giovane donna che è alla ricerca del suo "principe azzurro" che poi, dopo aver creduto di averlo trovato, abbandonerà per un uomo più affascinante ma alquanto inaffidabile, infrangendo [...] Vai alla recensione »

giovedì 12 maggio 2016
enzo70

Nonostante le buone recensioni della critica, questo film che si muove sempre in una dimensione surreale tra la favola e l’incubo, le speranze e la paura mi ha sostanzialmente deluso. Infatti, nonostante un ottimo progetto culturale, tipico del cinema francese di alto livello, la trama spesso gira intorno a se stesso, perdendo una linearità del percorso che avrebbe migliorato la qualità [...] Vai alla recensione »

lunedì 15 settembre 2014
Trammina93

E' un film lento e noioso. Già dall'inizio non mi ha attirato molto ma a metà film non ero coinvolta per niente, volevo che il film finisse al più presto e non l'ho lasciato a metà solo perchè ero curiosa di sapere come andasse a finire, non amo lasciare a metà i film. Ci sono troppi personaggi e nel tentativo di creare vari tipi di personaggi particolar [...] Vai alla recensione »

mercoledì 11 settembre 2013
rampante

Una commedia sentimentale, una spassosa fiaba non sempre fluida e a tratti troppo parlata  tra una moltitudine di buffi personaggi quasi tutti infelici. Laure ha 24 anni, vive persa nel mondo dei sogni e come una moderna principessa aspetta il suo principe azzurro. A una festa incontra Sandro, un ragazzo in bilico tra le difficoltà economiche tipiche della vita d'ogni [...] Vai alla recensione »

domenica 10 novembre 2013
Nicolaica

 “Quando meno te lo aspetti” è certamente il titolo più adatto per questa sagace commedia francese diretta da quattro inseparabili mani: Agnès  Jaoui e Jean-Pierre Bacri. La prima scena ci introduce immediatamente, senza alcun preavviso, in un mondo fatato ed immaginario e, aggiungerei, utopistico. Una ragazza dai lunghi capelli rossi, un visino angelico e [...] Vai alla recensione »

giovedì 24 ottobre 2013
pensierocivile

C'è la ragazza la cui vita è un continuo rimando alle favole, quelle con lupi cattivi, con le fughe di mezzanotte o le scarpe smarrite sulle scalinate; c'è l'insegnante di scuola guida che comincia ad astrarsi dalla vita perché una veggente ha previsto a breve il giorno della sua dipartita; c'è il giovane compositore ad un passo dalla possibilità di far suonare la sua opera da un grande musicista; [...] Vai alla recensione »

domenica 16 giugno 2013
Maria F.

Il film fra una risata e una fiaba ci racconta quanto la realtà sia ostica e la vita con i suoi quotidiani e inaspettati problemi ci induca sempre a ricominciare, ci spinga su binari a noi sconosciuti. Le coppie di questo film, tranne una, la più danarosa, hanno in comune la separazione. A questa “novità” c’è chi sa adattarsi , chi per forza di cose deve convivere con il momento no, chi, incapace [...] Vai alla recensione »

lunedì 10 giugno 2013
Francesco Monteleone

   Il tradimento è il distillato dell’amore. Quando il cuore va in ebollizione assomiglia molto ad un alambicco che trasforma i sentimenti ‘solidi’ in sostanze gassose. Purtroppo è così. La fedeltà erotica evapora, man mano che il sangue si surriscalda. Rassegniamoci: è un fenomeno naturale, non morale.

lunedì 1 dicembre 2014
geomangio

Il film descritto non corrisponde al titolo!

venerdì 31 maggio 2013
Riccardo Cenci

La storia scritta da Agnès Jaoui e Jean Pierre Bacrì è un connubio di favole, emozioni e sentimenti. Vengono unite in una sola storia buona parte delle favole che hanno riempito l’infanzia di ognuno di noi. C’è cappuccetto rosso ed il lupo cattivo, biancaneve, la strega cattiva e lo specchio. C’è cenerentola (anche se è un lui) che si perde la scarpetta e c’è la nonna (anche se è una zia) alla [...] Vai alla recensione »

venerdì 7 giugno 2013
gianbond

Ma come si fa a dare tre palle e mezzo a una c.....a del genere? Vuol dire come minimo aver visto solo qualche polpettone afghano sottotitolato in farsi e aver perso tutto quanto la cinematografia ha saputo dare di piacevole al genere umano. Oppure avere una vita così piatta e banale da ricevere emozioni da una simile pellicola e trovarla consolatoria.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Paolo D'Agostini
La Repubblica

Continua la collaborazione fruttuosa tra Agnes Jaoui e Jean-Pierre Bacri: moglie e marito nella vita, coautori per Alain Resnais negli anni Novanta ( Smoking/No smoking; Parole, parole, parole), e poi co-inventori, co-interpreti e lei regista di alcune delle commedie francesi di maggior successo dell'ultimo decennio a partire da Il gusto degli altri.

Alessandra Levantesi
La Stampa

Una fata con il cappello a cono e una fanciulla nel bosco alla ricerca del principe azzurro! È materia da fiaba, ma in realtà siamo nel pieno reame artistico della coppia Agnès Jaoui/JeanPierre Bacri, lei regista ed entrambi interpreti e sceneggiatori di Quando meno te l'aspetti. Lo scenario incantato è di cartapesta, la fata (la Jaoui) è un'attrice fallita che si guadagna da vivere organizzando recite [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Dalla commedia alle fiabe, dalle notazioni pungenti di Il gusto degli altri e Così fan tutti, all'ironia un po' facile sulle illusioni e gli autoinganni di cui tutti siamo preda. Il nuovo film di Agnès Jaoui guarda alla Parigi di oggi attraverso una curiosa lente fiabesca. C'è l'ereditiera -principessa che si innamora di un musicista un po' Cenerentolo, la madre-matrigna tutta rifatta, il Grande Tentatore [...] Vai alla recensione »

Gian Luigi Rondi
Il Tempo

Ancora un film corale per Agnès Jaoui, come "Il gusto degli altri" e "Così fan tutti", sceneggiato anche questo con Jean-Pierre Bacri, con la possibilità, in quel contesto variegato, di continuare a proporsi entrambi come attori, in linea con quella recitazione asciutta ma pur sempre colorita che ce li ha resi ogni volta simpatici. Nel coro su cui tutto il film si costruisce possono distinguersi alcuni [...] Vai alla recensione »

Massimo Bertarelli
Il Giornale

Raffinata, acuta e spassosa commedia in un groviglio di buffi personaggi, quasi tutti infelici. A Parigi il maturo Pierre, proprietario di un 'autoscuola, è turbato da un'antica profezia: morirai il 14 marzo. Il figlio pianista Sandro freme, ricambiato, per la ricca Laura, al primo grande amore. Pronta a trovarne un'altra nel cinico musicologo Maxime.

Giuseppe Ghigi
Il Gazzettino

Come nelle favole, la realtà può cambiare nel finale; e allora amori, paure, cinismi, e tradimenti si sciolgono con la bacchetta magica. Il racconto morale di Agnès Jaoui non ha la sottigliezza della parola di un Rohmer, ma la furbizia dell'occhiolino strizzato a un pubblico che ama vedersi sullo schermo nella sua normalità. Nella vita ci sono raramente la fatine buone, ma spesso le streghe; tuttavia [...] Vai alla recensione »

Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

Gli esseri umani credono a molte cose, ragionevoli o irragionevoli. Per esempio, molti immaginano che dopo la morte li attenda un'altra vita. Pierre (Jean-Pierre Bacri) è certo invece che tutto per lui finirà un paio di metri sotto terra. Ha appena seppellito il padre, l'ottimo Pierre, e al cimitero una veggente gli ha ricordato una sua vecchia profezia: morirà presto, per l'esattezza il 14 marzo. Vai alla recensione »

Louis Guichard
Télérama

La coppia di autori e attori Agnès Jaoui e Jean-Pierre Bacri non cambia la formula che (specialmente con Il gusto degli altri) ha fatto il loro successo. Ecco un nuovo ritratto d'insieme con forti radici nel presente. Partendo dal mondo delle fiabe, con etichette e schemi molto definiti, Jaoui e Bacri riescono a eludere le apparenze e ad andare oltre gli stereotipi da cui prendono spunto.

Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Qual è segreto del successo delle commedie di Jaoui-Bacrì? Nei loro film ("Il gusto degli altri", "Così fan tutti"), genitori, figli, amanti, operai e industriali, la media borghesia che da Parigi si specchia in tutto il mondo, sbattono contro gli stessi eccessi, frustrazioni, cinismi, pene d'amore e settarismi, si salvano mediamente e si offrono con un sorriso, al giudizio dello spettatore, che in [...] Vai alla recensione »

NEWS
VIDEO
lunedì 3 giugno 2013
 

Brontolone, riflessivo, spesso misantropo, tendente al depresso ma simpatico. Sono questi i tratti che caratterizzano per lo più tutti i personaggi interpretati da Jean-Pierre Bacrì, attore feticcio e storico sceneggiatore di Agnès Jaoui.

VIDEO
venerdì 10 maggio 2013
Chiara Renda

La nuova commedia diretta da Agnès Jaoui (Il gusto degli altri, Così fan tutti) e basata su una sceneggiatura messa a punto dalla stessa Jaoui e dal marito Jean-Pierre Bacri (entrambi anche attori del film), nasce dal desiderio di giocare con il mondo [...]

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