The Cutoff Man

Film 2012 | Drammatico 76 min.

Titolo originaleMenatek Ha-maim
Anno2012
GenereDrammatico
ProduzioneIsraele
Durata76 minuti
Regia diIdan Hubel
AttoriMoshe Ivgy, Yoval Rahav, Na'ama Shapira, Tom Yefet .
TagDa vedere 2012
MYmonetro 3,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Idan Hubel. Un film Da vedere 2012 con Moshe Ivgy, Yoval Rahav, Na'ama Shapira, Tom Yefet. Titolo originale: Menatek Ha-maim. Genere Drammatico - Israele, 2012, durata 76 minuti. - MYmonetro 3,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Condividi

Aggiungi The Cutoff Man tra i tuoi film preferiti
Riceverai un avviso quando il film sarà disponibile nella tua città, disponibile in Streaming e Dvd oppure trasmesso in TV.



Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.


oppure

Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.

Ultimo aggiornamento lunedì 1 settembre 2014

Spinto dalla paura di restare disoccupato, Gabi accetta l'ingrato lavoro di tagliare l'acqua a chi non paga la bolletta.

Consigliato sì!
3,25/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
Grande debutto per Idan Hubel che narra la silenziosa miseria sociale del comune di Nahariya.
Recensione di Mathilde Narros
domenica 8 agosto 2021
Recensione di Mathilde Narros
domenica 8 agosto 2021

Gabi fa il tagliatore d'acqua per il comune di Nahariya, in Israele. Il suo lavoro consiste nel recarsi a casa di chi non paga le bollette e togliere l'accesso all'acqua. Oltre ad essere sottopagato, l'attività gli costa numerose inimicizie ma è l'unico lavoro disponibile e deve mantenere la sua famiglia. L'uomo vive in una situazione precaria, in un limbo tra paura e silenziosa disperazione. La situazione si fa ancora più critica quando lo inviano a casa dello sponsor della squadra di calcio del proprio figlio. L'uomo deve obbedire agli ordini ma le conseguenze saranno toste.

È facile capire che non sia la semplice storia di un uomo in difficoltà ma un discorso su un'intera società in crisi. Il personaggio di Gabi è l'anima del film che permette lo sviluppo di questo tema molto ampio.

Il celebre attore israeliano Moshe Igvy trasmette messaggi ed emozioni dialogando moderatamente e mantenendo un viso quasi atarassico. È un ruolo complesso e la sua postura rispecchia la particolarità del film, anch'esso lento e tranquillo solo in apparenza.

La scenografia è semplice e convincente. Sono presenti esterni caldi, aridi e spogli. L'ambientazione e il personaggio principale sono stati costruiti, diremmo, in simbiosi. Hanno il medesimo mistero, la stessa segretezza e gli stessi silenzi.

A tale proposito, è bene precisare che i silenzi di The Cutoff Man sono tra i più pesanti e taglienti. Lasciano molto spazio alla riflessione e marcano il grave e stancante fardello del protagonista. La rara musica interviene a sorpresa e solo per brevi istanti, giusto quel che basta per contrassegnare qualche momento più intenso. Il film è molto calibrato e non cade mai nell'eccesso. Il regista è sicuramente amante della teoria «less is more».

L'elemento dell'acqua, fondamentale nella trama, è intrigante. L'acqua è solitamente sinonimo di vita ma, nel film, anche di potere. Grazie al suo lavoro, Gabi potrebbe disporre del potere ma paradossalmente tutto gli si ritorce contro. Questa situazione non fa che sottolineare la realtà crudele del luogo e degli essere umani che in tempi di crisi non fanno altro che mettersi in difficoltà l'un l'altro.

Pur di sopravvivere, gli abitanti del comune di Nahariya sarebbero pronti a sotterrare, anche psicologicamente, i propri vicini di casa. Ognuno vive nella propria miseria e non c'è personaggio che accenni alla felicità. Seguiamo il protagonista nelle sue giornate ma intravvediamo, in secondo piano, molti soggetti disperati. Tutti hanno una ragione per non pagare le bollette e volere sopravvivere.

Un'altra presenza curiosa è quella della porta. La porta è onnipresente quando il protagonista interviene nelle varie abitazioni, è l'ostacolo che deve sorpassare per comunicare con gli altri e fare il suo lavoro. L'uomo si trova innanzi a porte che per lui saranno sempre chiuse e a porte che si chiuderanno solo dopo una veloce conversazione. Edivente rappresentazione della difficoltà a varcare i muri sociali.

Idan Hubel è originario di Nahariya e suo padre faceva lo stesso lavoro di Gabi. Nonostante la storia personale che traspare non poco, il regista non ci impone mai il suo punto di vista. Il film è un susseguirsi di situazioni sempre più tese che siamo liberi di interpretare come vogliamo. Ottimo risultato per un'opera prima.

Sei d'accordo con Mathilde Narros?
Powered by  
NEWS
MYMOVIESLIVE
domenica 8 agosto 2021
Mathilde Narros

Presentato a Orizzonti 69, il film di Idan Hubel è ora disponibile in streaming su Biennale Cinema Channel. Vai all'articolo »

Vai alla home di MYmovies.it
Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati