Anno | 2012 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia, Georgia, Lussemburgo |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Rusudan Chkonia |
Attori | Olga Legrand, Tamar Bziava, Nana Shonia, Tamar Bukhnikashvili, Gia Roinishvili Ia Sukhitashvili. |
MYmonetro | 3,04 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 15 febbraio 2017
Dieci madri con molti figli provano con ogni mezzo possibile a vincere i premi di un concorso di bellezza: 25mila dollari e un appartamento.
CONSIGLIATO SÌ
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Un appartamento e venticinquemila dollari sono il premio messo in palio dal talent show televisivo "Miglior mamma georgiana 2010". Dalla vedova con figli a carico all'avvenente moglie di un parlamentare, dalla violinista fallita in cerca di una seconda possibilità alla premurosa madre di una famiglia che sta per essere sfrattata, dieci donne georgiane affrontano diverse prove di abilità ognuna cercando qualcosa di diverso in quella che appare a tutte come una irrinunciabile prova di riscatto.
"Continua a sorridere" dice il titolo di questa amara commedia, e le stesse parole scandisce il motivetto sul quale le concorrenti accennano alcuni incerti passi di danza. Eppure non c'è da stare per niente allegri nel paesaggio umano orchestrato da Rusudan Chkonia, giovane regista georgiana che - alla sua opera prima - sa stemperare la tragedia con l'umanità di una macchina da presa accorta alle espressioni dei volti, ai gesti comuni, alla consuetudine di un'esistenza che pesa sulle spalle. Una sensibilità tutta femminile la sua, che vibra dall'inizio alla fine di un racconto il cui bersaglio primario è il sopruso: se la televisione non fa altro che spettacolarizzare il dolore delle partecipanti, ugualmente, i civili continuano a vivere accampati in un ex ospedale in seguito all'invasione delle truppe russe, senza apparente possibilità di scampo; a portare avanti la vita di questo Paese in ginocchio, difatti, rimangono soltanto le donne, intorno alle quali orbita un pianeta maschile fatto di bambini poco cresciuti e incapaci di assumersi il peso delle proprie emozioni, pronti a scappare quando si presenta un problema oppure cronicamente infedeli.
Commedia e dramma sociale, repertorio di ritratti femminili e spaccato della storia contemporanea sul conflitto mai concluso tra Georgia e Russia, Keep Smiling fa perno sul tema dei valori intoccabili dell'essere umano, procedendo gradualmente fino alla serata dell'ultima puntata dello show in cui le tensioni accumulate durante la preparazione esplodono chiudendo il cerchio. Come drammaturgia vuole, infatti, è proprio in quell'ultimo atto, intelligentemente anticipato dalla primissima sequenza, che il conflitto innescatosi tra le concorrenti trova la via naturale verso una dignità e una solidarietà troppo a lungo dimenticate. Utilizzando lo specchio deformante di un mondo televisivo che mistifica e umilia, Rusudan Chkonia affronta il non facile compito di realizzare un film sempre sul filo della piacevolezza, ma con gli occhi ben puntati su un momento di grandi mutamenti, dolore e confusione. Presentato alle Giornate degli autori di Venezia 69.