Anno | 2012 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 75 minuti |
Regia di | Filippo Vendemmiati |
Attori | Pietro Ingrao, Giulia Ingrao, Marta Gilmore, Giacomo Tanghellini . |
Distribuzione | Cinecittà Luce |
MYmonetro | 3,22 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 21 marzo 2014
Il ritratto appassionato di un uomo che ha attraversato il Novecento andando oltre.
CONSIGLIATO SÌ
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L'intervista come mezzo di conoscenza, momento di trasmissione e strumento di rivelazione è stata una delle grandi innovazioni critiche della Nouvelle Vague. Lo è stata sulla pagina scritta e poi sullo schermo, quello cinematografico e quello televisivo, rispondendo alle domande sospese sul volto dell'interlocutore alla ricerca dei propri pensieri. Una modalità di racconto molto impiegata dal documentario, che produce qualche volta ritratti intensi e autorevoli come quello realizzato da Filippo Vendemmiati intorno alla figura di Pietro Ingrao.
Politico e giornalista nato nella provincia di Latina, Pietro Ingrao si racconta nel film del regista ferrarese producendo nello spettatore nuove e sorprendenti indicazioni di senso, nuovi spiragli di verità politica ed esistenziale. Incalzato da domande 'mute' e sempre fuori campo, Ingrao dialoga idealmente con uno studente, interrogandolo a sua volta sulle cose del mondo e dell'Italia. Un Paese che ha difeso da partigiano, ricostruito da politico e aiutato a sognare da 'sceneggiatore', frequentando il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e gravitando attorno alla bottega del neorealismo.
Anche se Ingrao non fu mai collaboratore diretto di Ossessione, esordio cinematografico di Luchino Visconti, il futuro leader comunista fu certamente solidale con quell'impresa cinematografica, traguardo di una battaglia collettiva e di un itinerario generazionale che si era andato precisando tra la conclusione della guerra civile spagnola e lo scoppio del secondo conflitto mondiale. E fu proprio la guerra di Spagna a segnare la sua coscienza e a rivelare la sua vocazione politica. Se da bambino Pietro voleva la luna e da ragazzo voleva fare il cinema, da uomo sarà il direttore dell'Unità e verrà eletto parlamentare del Pci. Perché ci sono sogni più forti di tutto e quello di Ingrao era realizzare la 'rivoluzione socialista'. Visione e illusione che produrranno quello che lui stesso definisce nell'intervista "un errore imperdonabile". Se sbaglio fu non condannare l'intervento militare sovietico nell'Ungheria del 1956, Ingrao non ha paura a riconoscerlo mentre guarda in camera, fornendo a una Repubblica esibizionista e triviale una prova incomparabile di umiltà e pudore.
Alternando immagini di archivio e dichiarazioni, Non mi avete convinto ripercorre le tappe della vita pubblica e privata di Ingrao, muovendo dal suo primo discorso pubblico a Lenola, paese natale, attraversando il suo Novecento (quello delle guerre, della ricostruzione, del boom, delle tensioni, delle stragi) e rinnovando le sue stagioni (quelle della candidatura, del congedo, della presidenza alla Camera, dello scioglimento del partito comunista, della genesi del partito democratico della sinistra, della 'pensione', del buen retiro). Eliminate le domande e montata l'intervista come se fosse un racconto e non un elenco di risposte, Vendemmiati lascia che Pietro Ingrao parli direttamente alla testa e al cuore dello spettatore, fotografando un secolo e una testimonianza che rivendica il proprio diritto al dubbio, perché è quando 'non si è convinti' che si continua a cercare.
NON MI AVETE CONVINTO disponibile in DVD o BluRay |
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Un documentario sulla vita e sul pensiero di Pietro Ingrao montato da Filippo Vendemmiati con interviste, dichiarazioni e immagini d'archivio dove si parla di cinema, di storia, di politica, dove nessuno si parla addosso, dove non ci sono politici che raccontano barzellette o che fanno spettacolo. Bellissimo lo spezzone di "tribuna politica" dove si vede l'eleganza e l'educazi [...] Vai alla recensione »
Filippo è riuscito a commuovere e risvegliare il ricordo di un grande protagonista della sinistra italiana del '900. Ingrao ha sempre lottato a viso aperto, lealmente e aspramente per sostenere gli ideali di giustizia e libertà che sono stati sempre la sua bandiera. Soprattutto non ha mai temuto le conseguenze delle sue azioni e non si è mai sottratto alle proprie responsabilità.