Unconditional

Film 2012 | Drammatico 92 min.

Regia di Bryn Higgins. Un film Da vedere 2012 con Harry McEntire, Madelaine Clark, Christian Cooke, Melanie Hill, James Bolam. Cast completo Genere Drammatico - Gran Bretagna, 2012, durata 92 minuti. - MYmonetro 3,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento domenica 23 giugno 2013

Kristen e Owen, gemelli diciassettenni, passano le loro giornate a occuparsi della madre, Maureen. A vorrebbero farsi una vita.

Consigliato sì!
3,25/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
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Il racconto coraggioso di un amore malato che spinge al totale annientamento di sé.
Recensione di Annalice Furfari
Recensione di Annalice Furfari

Owen ha diciassette anni, un'inquieta e dominante sorella gemella e una madre malata sulla sedia a rotelle da accudire. I tre vivono in una squallida periferia inglese, nel quartiere popolare di Newcastle. Quando la sorella Kristen chiede un prestito per migliorare la casa, nella vita di questa modesta famiglia si insinua Liam, trentenne rampante che lavora nei servizi finanziari. Kristen è subito attratta dal fascino ambiguo dell'uomo, ma lui sembra più interessato al fratello. Dopo una bevuta al pub, Liam porta Owen nel suo moderno e confortevole appartamento in centro e lo spinge a vestirsi da donna, avviando un gioco perverso che si farà sempre più pericoloso.
Fino a che punto ci si può spingere per amore? Il donarsi a un'altra persona può condurre sino all'annullamento totale di se stessi? Sono le domande martellanti poste da questo coraggioso film indipendente, diretto da un regista inglese esperto nel documentario. Le risposte sono subito chiare e si materializzano sin dai primi istanti di questa escalation di violenze psicologiche, umiliazioni e sopraffazioni che l'inesperto e ingenuo Owen tollera per amore di Liam. Nel momento in cui l'immaturo diciassettenne scopre la propria omosessualità, o comunque una forte attrazione verso un uomo, è spinto a negare la propria identità. Nella scoperta di se stesso, Owen deve paradossalmente annientarsi e rinunciare all'affetto della propria famiglia. In cambio di questo amore incondizionato, gli viene offerto un futuro: quella stabilità e quel benessere economico che non ha mai conosciuto e l'affrancamento da una madre ingombrante con la sua malattia. Ma, dietro la facciata affascinante di un giovane uomo vincente e sicuro di sé, si nasconde un coacervo di frustrazioni pronte a esplodere, nel modo più brutale e sconvolgente.
Lo sguardo candido e insicuro di Owen racconta più di tante parole, così come il fiume di sentenze emanate dalla bocca del magnetico Liam - interpretato da un credibilissimo Christian Cooke - sembra fluire direttamente da un trattato di psicopatologia, alla voce "mancata accettazione della propria omosessualità". Non a caso, la prima cosa che Liam garantisce a Owen è di non essere gay. Ecco perché l'unico modo possibile per amarlo è che il ragazzo si travesta da donna. Scopriamo, così, che quest'uomo dall'apparenza di successo e dalla smania di regole e controllo, è un ossessivo compulsivo che nutre un timore profondo, misto a odio, nei confronti di un padre che gli ha impartito un'educazione troppo virile.
Il regista Bryn Higgins si assume il rischio di raccontare una storia scomoda, difficile, dalle emozioni forti, dirigendola nel modo migliore in cui poteva essere raccontata, valorizzando con la macchina da presa le convincenti interpretazioni degli attori e dando voce alle complesse psicologie dei personaggi - tutte approfondite, anche di quelli secondari - senza mai giudicarli o condannarli. La fotografia dà luce al contrasto tra due mondi, la periferia urbana e lo sfavillio del centro, che nulla hanno in comune, nell'apparenza e soprattutto nella sostanza. E nella sequenza finale, su una spiaggia dal mare in tempesta, è racchiuso e sintetizzato l'anelito gioioso di libertà dalle maschere che il regista ha celebrato per l'intero film.

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