Anno | 2011 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Bulgaria |
Durata | 86 minuti |
Regia di | Konstantin Bojanov |
Attori | Angela Nedialkova, Ovanes Torosian, Martin Brambach, Svetla Yancheva, Bruno S. Nikolai Urumov, Elena Rainova. |
Tag | Da vedere 2011 |
MYmonetro | 3,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 31 gennaio 2012
Il film del regista Konstantin Bojanov racconta di due ragazzi in fuga verso l'ignoto.
CONSIGLIATO SÌ
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Periferia di Sofia. Kamen è un adolescente che sta facendo autostop per andare a Ruse, sul Danubio, al funerale di un amico. Incontra la bella diciassettenne Ave (diminutivo di Avelina), che va nella sua direzione. Salgono sulla stessa auto quasi ignorandosi. Poi la ragazza, che a tutti racconta versioni diverse che contraddice in continuazione, inizia a provocarlo, così come provoca gli automobilisti e i camionisti che gli danno i passaggi. Arrivano alla casa del morto ma è troppo tardi per il funerale.
L'esordiente Bojnov firma un road movie classico, su un percorso poco noto da noi, sulle strade bulgare poco battute dal cinema che arriva in occidente. Lo schema dei due personaggi che hanno poco o nulla in comune se non una destinazione e che partono da un contrasto è una sicurezza. Il regista sfrutta appieno l'espediente senza perdere però la freschezza dei ragazzi. Lei proviene da famiglia alto borghese, suo padre era diplomatico in India. Sono tornati in patria con l'illusione di risolvere la tossicodipendenza del fratello. Ave è una ragazza in fuga da sè stessa, racconta in continuazione bugie e gioca con le persone che incontra. Come il camionista tedesco che crede di potersi approfittare della giovane o il militare che si arrabbia per un nonnulla. Dal canto suo Kamen è chiuso e taciturno, dice di sè il minimo indispensabile. Il desiderio di andare al funerale dell'amico suicida è dettato dal senso di colpa per aver rubato al compagno di scuola la ragazza di cui era inamorato, una delusione che potrebbbe essere all'origine del gesto. Il senso di colpa si amplifica nel non arrivare in tempo. Mentre Ave viene scambiata dai genitori del defunto per la fidanzatina Ana, fa finta di nulla, si ferma con loro, si fa mostrare tutte le vecchie fotografie e riceve pure in dono un oggetto caro del morto. Bojanov dirige bene gli attori, usa i personaggi che i protagonisti incontrano o sfiorano come frammenti di una società. Mostra non le città ma le periferie, la Bulgaria come un luogo attraversato o da lasciare (Ave vuole andare in America, arriva a dire di aver parenti a Hollywood), i suoi giovani inquieti e tormentati, quasi costretti a girare intorno, arrotolati su sè stessi.