La Mirada Invisible

Film 2010 | Drammatico,

Anno2010
GenereDrammatico,
ProduzioneArgentina, Spagna, Francia
Regia diDiego Lerman
Distribuzioneda definire
MYmonetro 2,71 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Diego Lerman. Un film Genere Drammatico, - Argentina, Spagna, Francia, 2010, distribuito da da definire. - MYmonetro 2,71 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 25 giugno 2010

Consigliato sì!
2,71/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA
PUBBLICO 2,91
CONSIGLIATO SÌ
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Una giovane donna diventa l'occhio del Potere in una scuola dell'Argentina sotto la dittatura militare..
Recensione di Giancarlo Zappoli
sabato 15 maggio 2010
Recensione di Giancarlo Zappoli
sabato 15 maggio 2010

Buenos Aires 1982 Il regime dei colonnelli volge al declino ma tiene ancora il potere in pugno. Maria Teresa è una sorvegliante al Collegio Nacionale, la scuola destinata a formare la futura elite del Paese. Ha 23 anni e vuole adempiere bene al suo compito che consiste non solo nel tenere l'ordine ma anche nel divenire l'occhio segreto della direzione sempre pronto a cogliere qualsiasi infrazione alle regole. Il suo superiore diretto, il signor Biasutto, la segue con attenzione non disinteressata. Diego Lerman, nato nel 1976, ha vissuto sulla sua pelle le infamie della dittatura militare in Argentina ma si rifiuta di girare film autobiografici. In questo caso si rifà al libro "Ciencias Morales" di Martin Cohan. E' molto abile nel narrare le dinamiche del microcosmo scolastico come riflesso della struttura oppressiva del regime. Marita, come la chiamano a casa, si muove tra due mondi solo apparentemente avulsi dal contesto sociale. A casa ha una madre e una nonna con cui convivere e condividere quello che resta della sua quotidianità. A scuola diventa la zelante longa manus del potere perfettamente incarnato dal subdolo Biasutto, uomo capace di false attenzioni così come di ferina violenza. Lerman indaga così sul substrato su cui le dittature contano per poter conservare il potere: il bisogno di riconoscimento di un ruolo che riempia il vuoto di una solitudine esistenziale profonda. La scelta di leggere la società attraverso una realtà scolastica d'èlite non è nuova al cinema: Nuovo è però il progetto di lasciare gli studenti quasi totalmente sullo sfondo per mettere in rilievo il processo di asservimento di una coscienza destinato però, come il Paese, a un atto di ribellione.

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