The Way we Are

Kwai è una vedova che vive con il giovane figlio Cheung Ka-on in una casa popolare in un quartiere satellite di Hong Kong. La donna lavora in un supermercato e il figlio attende l'esito degli scrutini che si presume possa essere molto positivo. Intanto frequenta una comunità cristiana ed è attratto da una delle sue insegnanti, Miss Tsui. Kwai nel frattempo ha fatto amicizia con un'anziana coinquilina che decide di aiutare in modo del tutto altruistico.
Qualcosa di prevedibile si intreccia con l'imprevisto nel film di Ann Hui. Se non ci sorprende la foresta di grattacieli, l'alveare di piccoli appartamenti, il brulicare confuso nelle strade, restiamo invece spiazzati dall'emergere di individui che più che personaggi sono veri protagonisti della loro vita. Lungi dal mettere in scena un buonismo fittizio, i rapporti che si intrecciano quasi miracolosamente e discretamente nel quartiere di Tin Shui Wai hanno qualcosa di inedito. Le attenzioni così pudiche eppur sollecite tra le due donne non nascono da una benevolenza generica ma da una preferenza accordata reciprocamente. I frequenti stacchi, che ci riportano immagini di una città caotica e indefinita, mettono in risalto il contrasto con questa trama di rapporti intessuta giorno per giorno. Particolare importanza viene data ai momenti del pasto che, pur nella frugalità del cibo e della tavola, vengono sottolineati come momenti di riferimento e di incontro importanti in una metropoli che tende a fagocitare l'individuo e che raramente è stata portata sullo schermo con questo tipo di sensibilità. 