Titolo originale | Cold Lunch |
Anno | 2007 |
Genere | Commedia |
Produzione | Norvegia |
Regia di | Eva Sørhaug |
Attori | Ane Dahl Torp, Aksel Hennie, Pia Tjelta, Nicolai Cleve Broch, Bjørn Floberg Anneke von der Lippe. |
MYmonetro | 2,50 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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In un quartiere suburbano di Oslo le vite di Christer, Heidi e Leni si incrociano, senza mai intrecciarsi del tutto.
CONSIGLIATO NÌ
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A Vibesgatan, una via suburbana di Oslo pulita e taciturna, lo sfaccendato e nullatenente Christer fa scattare il salvavita per bloccare la lavatrice e recuperare i soldi dell'affitto dimenticati nella camicia messa a lavare. L'intervento di un elettricista fa morire fulminato il padre di Leni che ora è costretta a lasciare l'appartamento dove ha vissuto segregata per anni. Lo scortese agente immobiliare che la butta fuori è il compagno di Heidi, una neo-mamma completamente succube del marito che subisce in silenzio le sue percosse.
La regista norvegese Eva Sørhaug sceglie la luce della stagione estiva scandinava e gli interni luminosi e variopinti per creare un mondo allettante dove inscenare il dramma umano. Se la condizione di Christer dipende quasi esclusivamente dalla sua natura inconcludente, Leni non è stata educata alla vita dal padre e negli anni passati imprigionata tra le mura domestiche ha perso ogni rapporto con la società al punto da non sapere come comportarsi. La sua alienazione è diversa da quella di Heidi che invece perdona al compagno un carattere manesco e autoritario perché lei stessa manca di personalità e profondità. Trasformatasi in donna oggetto non è capace di allontanarsi dall'uomo che abusa di lei.
Diviso per capitoli dai titoli curiosi e ironici, Lønsj racconta piccole storie di vita quotidiana che sfiorano l'assurdo. Sullo sfondo delle vicende narrate c'è una minaccia che incombe e che sembra mutuare le rane di Magnolia negli uccelli di memoria hitchockiana (citati sin da subito con un manifesto in bella vista). Nonostante la trovata, che offre un'impennata di suspense, il film della Sørhaug non tocca nel profondo, probabilmente perché i personaggi non sono "forti" abbastanza da riuscire a coinvolgere il pubblico. Solo il finale aperto, illuminato da raggi di sole che colpiscono la pioggia sferzante, regala una visione sublime dell'animo umano e della concezione di libertà di una giovane donna che ha un sogno piccolo, piccolo ma puro e raggiungibile.
È la «storica» sezione indipendente dentro alla Mostra, la fabbricano i critici cinematografici a turno - il comitato di selezione cambia infatti ogni quattro anni - e ha resistito a intemperie, fratture, scissioni. La Settimana della critica, lo scorso anno protagonista grazie al successo ottenuto dalla Ragazza del lago di Andrea Molaioli, lo aveva preannunciato presentando il cartellone della ventitreesim [...] Vai alla recensione »