| Anno | 1965 |
| Genere | Fantascienza |
| Produzione | Gran Bretagna |
| MYmonetro | Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento martedì 21 luglio 2009
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CONSIGLIATO N.D.
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La Supermarionation, la tecnica ideata da Gerry Anderson che vede marionette tecnologicamente avanzate al posto degli attori in carne e ossa, conosce con questa serie il suo climax produttivo e di popolarità, fino a bussare alle porte del culto intramontabile. Nel XXIsecolo – per la precisione, nel 2065 – l’ex astronauta miliardario Jeff Tracy ha trasformato la sua piccola isola privata nel quartier generale dell’International Rescue, un’organizzazione segreta composta esclusivamente da Tracy stesso e dalla sua strana famiglia: il team protagonista entra in azione quando una missione convenzionale ha fallito. E così, dall’isola Tracy nei mari del Pacifico del Sud, sono pronti a sfrecciare quattro mezzi potentissimi, i cosiddetti Thunderbirds: la navicella grigia Thunderbird 1 parte verticalmente ed è in grado di raggiungere la velocità massima di 7500 miglia all’ora; il gigantesco Thunderbird 2, addetto al trasporto e di colore verde, si avvale di sei scompartimenti distaccabili contenenti ciascuno i macchinari necessari per le azioni di ricerca; Thunderbird 3, che si solleva dall’atollo, è un’astronave arancione destinata ai viaggi brevi nella galassia; Thunderbird 4 è un sottomarino giallo che viene trasportato da Thunderbird 2 e sganciato nelle missioni subacquee. Al poker di Thunderbird se ne deve aggiungere in realtà un quinto che non staziona sull’isola: si tratta della base spaziale orbitante che controlla e monitorizza i canali radio e i segnali di SOS. I Tracy non sono meno avveniristici dei Thunderbirds: il capofamiglia Jeff è un individuo carismatico, uomo d’azione che raggiunge sempre lo scopo prefissato; i suoi cinque figli, ognuno con il nome di un ex astronauta, sono alla guida del “pokerissimo” di veicoli molto speciali; il primogenito Scott, che assume la responsabilità dell’isola in assenza del padre, è sveglio e deciso come papà Jeff; Virgil, alla cloche del Thunderbird 2, è riservato, suona il piano e fuma (è stato il primo e unico pupazzo della storia a farlo); il più piccolo dei cinque, il petulante e testardo Alan, ha in mano Thunderbird 3, adora le macchine veloci ed è anche l’unico a intrecciare una relazione sentimentale con Tin Tin – che in Malaysia vuol dire “dolce” – un’ingegnere addetta alla manutenzione dei Thunderbirds nonché figlia di Kryano, amico e domestico di casa Tracy; l’impulsivo Gordon pilota Thunderbird 4 e si sposta nel Thunderbird 2 quale assistente di Virgil; il solitario John si trova a suo agio a bordo del Thunderbird 5. Attorno ai Tracy gravita un gruppo di personaggi non meno determinanti: l’occhialuto Brains, il “cervello”, oltre ad avere ideato tutti i Thunderbirds e a sfornare un’invenzione dopo l’altra, è un genio tale che balbetta a causa dei pensieri troppo veloci che gli passano per la testa; Lady Penelope CreightonWard è un’agente segreto alla Emma Peel di Agente speciale, molto glamour e molto inglese al volante della FAB1, una speciale Rolls Royce rosashocking a sei ruote dotata di televisione, ricetrasmittente e una mitragliatrice dietro il radiatore; l’ex truffatore Parker, il maggiordomo di Lady Penelope; tra i cattivi spicca la figura di The Hood (letteralmente, “il cappuccio”), superspia esperta in travestimenti in grado di cambiare volto grazie alle mille facce di plastica in suo possesso, determinato a sconfiggere i Tracy anche grazie alla pseudofratellanza con Kyrano, che riesce ad assoggettare telepaticamente (il suo quartiere generale è stabilito in una giungla della Thailandia). Gerry Anderson, che firma la paternità del telefilm insieme alla moglie Sylvia nonché la produzione del primo ciclo, ha speso tra i 60 e i 70 mila dollari a puntata, utilizzando più di 200 modellini dei cinque Thunderbirds (ha addirittura assunto una persona ad hoc per costruire e imbottire le minisedie di tutte le scenografie); ciascun protagonista ha avuto a disposizione un ampio ventaglio di “volti” a seconda delle espressioni da interpretare. Originariamente pensato per la durata di mezz’ora, il serial – il settimo con pupazzi quali protagonisti, il quarto della saga della Supermarionation – piacque talmente al presidente dell’ITC Lew Grade da fargli esclamare “this is too damn good for half an hour” e da ordinare l’allungamento a un’ora: il team produttivo, che già aveva montato la serie, inserì così quei dialoghi e quelle invenzioni che in realtà fecero la fortuna del telefilm (le marionette protagoniste sono mosse da un innovativo sistema elettronico di sincronizzazione che permette di muovere la bocca al tempo delle battute). Reg Hill firma da produttore la seconda stagione; Barry Gray è l’autore della colonna sonora. La serie, in onda nel corso degli anni in ben 66 Paesi, ha vinto nel 1966 un Television Society Silver Medal per lo “straordinario merito artistico”. Sulla scia del successo, sono stati realizzati due film per la United Artists, Thunderbirds: I cavalieri dello spazio (1966) e Thunderbird 6 (1968), mentre i giapponesi hanno lanciato nel 1982 il cartone animato Thunderbirds 2086. Nel 2003 è stato battuto il primo ciak della pellicola con attori in “carne ed ossa”, tra cui emergono Ben Kingsley nei panni del cattivo di turno, Bill Paxton in quelli di Jack Tracy ed Anthony Edwards – il dottor Mark Green di E. R. – Medici in prima linea – nel ruolo di Brains.