Anno | 2005 |
Genere | Documentario |
Produzione | Germania |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Christopher Buchholz, Sandra Hacker |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Un docuementario privo di retorica e ricco di umanità su una star da non dimenticare: Horst Buchholz
CONSIGLIATO SÌ
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Ci sono documentari girati dai figli sui genitori famosi che grondano o di retorica o di risentimento per qualche trascuratezza subita. Questo del figlio di Horst Buchholz, star berlinese autodistruttasi nell'alcol, sfugge ad entrambe le trappole. Grazie innanzitutto alla lucida asciuttezza dell'intervistato che non rinuncia all'autoironia consapevole di avere fatto spesso terra bruciata attorno a se' ma con l'assoluta incoscienza di chi si sente naturalmente superiore. La compagna di sempre, Miriam Bru, conosciuta sul set di Resurrezione, ne parla con la sorridente condiscendenza che si deve ai grandi. Tutti lo ricordiamo ne I Magnifici sette cosi' come non possiamo dimenticarlo come ufficiale appassionato di enigmistica in La vita è bella suo ultimo film. La rievocazione della sua vita scorre leggera e profonda allo stesso tempo grazie allo sguardo di un figlio (e di una partner regista) capace di accarezzare con dolcezza un volto segnato da una vita vissuta fino in fondo.