Titolo originale | A Home at the End of the World |
Anno | 2004 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Michael Mayer |
Attori | Colin Farrell, Robin Wright, Sissy Spacek, Dallas Roberts, Matt Frewer, Ryan Donowho Erik Smith, Harris Allan, Andrew Chalmers, Ron Lea, Wendy Crewson, Asia Vieira. |
Uscita | venerdì 15 ottobre 2004 |
MYmonetro | 3,02 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 9 luglio 2013
L'esordio dietro la macchina da presa per un veterano del teatro, Michael Mayer, ci racconta il tempo della sua giovinezza, gli Stati Uniti tra gli anni '60 e i '70, quando una generazione ci credeva davvero ad un mondo migliore. In Italia al Box Office Una casa alla fine del mondo ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 117 mila euro e 3,9 euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Bobby Morrow è un bambino che ha un fratello meraviglioso, Carlton, che gli insegna a sorridere alla vita. Carlton muore tragicamente, e dopo di lui tutti i familiari di Bobby, che pur se solo, non perde la gioia di vivere. Viene accolto nella famiglia del suo miglior amico, Jonathan, che diventa rapidamente la sua. È impossibile non amare Bobby, così naive e pronto a dare amore a chiunque gli stia accanto,. Il tempo passa, i ragazzi crescono: Jonathan si è scoperto gay e si è trasferito a New York, Bobby fa il pasticciere a Cleveland. Quando Alice, la mamma di Jonathan, si trasferisce col marito, Bobby raggiunge Jonathan a New York e conosce Clare, che vive nella stessa casa. I due si innamorano, ma anche Jonathan ama Bobby, e Bobby ama tutti. Beh, in fondo una famiglia puoi fartela come ti pare e piace, anche a tre!
Mayer debutta al cinema dopo una lunga carriera di successi teatrali con un film che non è autobiografico ma poco ci manca. È tratto infatti dal romanzo scritto dal suo buon amico Michael Cunningham (quello di The hours), che come lui negli anni '70 era un giovane pieno di ideali, innamorato della vita e convinto che un mondo migliore fosse possibile. Questo sogno è il vero protagonista del film, che trova incarnazione nel personaggio di Bobby, candido e amorevole (ma non ingenuo) ragazzotto di provincia interpretato da Colin Farrell. Farrell è proprio al nota stonata del film: con la sua aria da macho mal si adatta al ruolo, nonostante l'espressione da tonto gli venga piuttosto bene. Molto più convincente Dallas Roberts, che Mayer si è portato dietro dal teatro, azzeccando una mossa che speriamo sia solo la prima per un attore così bravo.
non mi attirava per niente, ma ho dovuto ricredermi. già dall'inizio coinvolge moltissimo, è nostalgico ma molto elegante e delicato, il finiale non è necessariamente triste, nè allegro, ma da interpretare: da una parte la tristezza di non essere più un'unica famiglia, dall'altra la felicità di averne avuta comunque una. davvero un ottimo film.
diciamo 3 stelle abbondanti... per un'ottima interpretazione, in un film ben diretto, con splendide musiche e storia più che originale. Che mondo, che famiglia, che vita, quella di Bobby (Colin Farrell)! E nonostante tutto ama tutto e tutti. Da prendere ad esempio. Peccato per alcune lacune narrative, che non spiegano, ad esempio, come vivessero, e bene, i tre a new york.
molto bene tanto amore e tante lacrime...bob ama tutti...molto bene
Commedia originale dalle interpretazioni ben calibrate (ottimo tutto il cast e interessante il ritratto psicologico di Bobby). Tuttavia la storia rimane sospesa e, così, inconcludente.
Frullato indigesto e indigeribile di jules e jim, domenica maledetta domenica, tanti altri. Dialoghi ridicoli, attori fuori parte (soprattutto farrell), sceneggiatura insensata, tutto è tirato via, non riuscendo ad essere nè leggero nè profondo su argomenti che meritano ben altra mano e ben diverse intenzioni, fuori dalla logica dell'acchiappa-lacrima.
Chiacchiere intorno a «Una casa alla fine del mondo» di Michael Mayer: alla versione americana sono stati imposti sette tagli, soprattutto alle scene in cui i due ragazzi amici innamorati si baciano, ballano insieme o sono nudi; ogni aspettativa di poter vedere i genitali di Colin Farrell andrà delusa, il regista stesso ha scelto invece immagini di nudo a mezzo busto.
Lo spirito della sua opera d’esordio, Michael Mayer, premiato regista di Broadway, lo racconta così: «Ci abbiamo messo l’entusiasmo dei principianti: è il mio primo film, la prima sceneggiatura di Michael Cunningham e anche la prima produzione di Tom Hulce (il protagonista di Amadeus, ndr.). Perfino Colin Farrell, quando l’ho scelto, aveva girato solo Tigerland ed era uno sconosciuto.
Iniziazioni, uno: a 9 anni il piccolo Bobby sorprende il fratello grande a letto con una ragazza. Lei fugge, lui sdrammatizza, nessun trauma, anzi. Iniziazioni, due: poco tempo, durante un party molto anni’60 a casa dei genitori permissivi, il fratello amatissimo muore di colpo in modo assurdo sotto i suoi occhi. Iniziazioni tre: ormai adolescente e sempre più attraente, il giovane Bobby si scopre [...] Vai alla recensione »
Si capisce che è il momento di battere il ferro caldo dell'interesse, invero spropositato, suscitato da Michael Cunningham, l'autore di «The Hours» che incarna il top attuale del best-seller americano impegnato. Sceneggiato dallo stesso scrittore sulla base di un libro pubblicato nel 1990 e diretto dall'apprezzato e premiato regista teatrale Michael Mayer, «Una casa alla fine del mondo» illustra, così, [...] Vai alla recensione »