La passione di Cristo

Film 2004 | Religioso 126 min.

Titolo originaleThe Passion of the Christ
Anno2004
GenereReligioso
ProduzioneUSA, Italia
Durata126 minuti
Regia diMel Gibson
AttoriJim Caviezel, Maia Morgenstern, Monica Bellucci, Rosalinda Celentano, Claudia Gerini Sergio Rubini, Mattia Sbragia, Hristo Shopov, Luca Lionello, Christo Jivkov, Sabrina Impacciatore, Francesco De Vito, Toni Bertorelli, Fabio Sartor, Giacinto Ferro, Olek Mincer, Adel Ben Ayed, Luca De Dominicis, Pietro Sarubbi, Chokri Ben Zagdan, Roberto Bestazzoni, Francesco Cabras, Giovanni Capalbio, Matt Patresi, Jarreth J. Merz, Romuald Andrzej Klos, Andrea Coppola, Tom Shaker, Giovanni Vettorazzo, Roberto Santi, Federico Pacifici, Maurizio Di Carmine, Danilo Maria Valli, Francesco De Rosa, Arianna Vitolo, Paolo Dos Santos, Valerio Isidori, Abraam Fontana, Nuot Arquint, Vincenzo Monti, Danilo Di Ruzza, Davide Marotta, Luciano Dragone, Francis Dokyi Baffour, Evelina Meghangi, Lucia Stara, Michelle Bonev, Ornella Giusto, Gabriella Barbuti, Rossella Longo, Noemi Marotta, Daniela Poti, Andrea Refuto, Roberto Visconti, Emilio De Marchi, Lello Giulivo, Abel Jafri, Ivan Gaudiano, Nicola Tagliarelli, Antonello Iacovone, Valerio Esposito, Omar Capalbo, Luciano Federico, Dario D'Ambrosi, Giuseppe Lo Console, Emanuele Gullotto, Lino Salemme, Franco Costanzo, Adel Bakri, Paco Reconti, Lucio Allocca, Sheila Mokhtari, Angelo Di Loreta, Ted Rusoff, Francesco Gabriele, Paride Benassai.
MYmonetro 3,18 su 52 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Mel Gibson. Un film con Jim Caviezel, Maia Morgenstern, Monica Bellucci, Rosalinda Celentano, Claudia Gerini. Cast completo Titolo originale: The Passion of the Christ. Genere Religioso - USA, Italia, 2004, durata 126 minuti. - MYmonetro 3,18 su 52 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 31 marzo 2021

Argomenti:  Pasqua

Film impossibile da recensire, in chiave 'normale'. Perchè non si può non partire da due pregiudizi, quello del credente o quello del non credente. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, In Italia al Box Office La passione di Cristo ha incassato 19,2 milioni di euro .

Consigliato sì!
3,18/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,35
CONSIGLIATO SÌ
La Passione secondo Mel Gibson.
Recensione di Pino Farinotti
Recensione di Pino Farinotti

Film impossibile da recensire, in chiave “normale”. Perché non si può non partire da due pregiudizi, quello del credente o quello del non credente. Critici e commentatori normalmente equidistanti e distaccati, molto accreditati, non hanno resistito al sentimento, al coinvolgimento, sì, al pregiudizio. La Passione è stato definito pulp, horror, e via dicendo. Vanno rilevati, prima di tutto, l’attesa e il marketing. In tutta la storia del cinema mai un film ha generato tanta attesa, da Via col vento a Ben Hur, da Otto e mezzo a Schindler’s List. Un’attesa certamente buona e benemerita, al di là di tutto. Lo si deve a Gesù, personaggio eccezionale, magari divino. Guardato al microscopio della filologia, dei vangeli, della Storia eccetera il film presenta… solo errori: il linguaggio, le omissioni, questi troppo cattivi, quelli troppo buoni, l’eccesso di violenza, i pesi del racconto, la parte di croce orizzontale, la croce intera, i buchi prefabbricati, l’invenzione del diavolo. Trattasi di un vero manifesto di tutte le licenze che può permettersi il cinema. E non vale neppure la (più o meno grande) consapevolezza di Gibson, che è comunque autore tenace e capillare e certamente ha molto ragionato su ciò che doveva fare. Il film va dunque inteso come eccesso di cinema e magari di licenze, e come iperbole generale. Col paradosso degli opposti: troppa filologia di linguaggio - aramaico e latino - troppa semplicità e sproporzione di caratteri - le facce da bestie dei torturatori, di Barabba, la crudeltà di Caifa eccetera -, 90 minuti di torture, 2 minuti di resurrezione. E poi quel simbolo grottesco del tavolino costruito dal falegname Gesù, di perfetto design, che mette in difficoltà anche la Madonna. Dunque iperbole e eccesso di espressione. Però, rispetto all’iconografia tradizionale certamente Caviezel si avvicina molto a quell’immagine. La scena iniziale nel Getsemani, la sagoma di Gesù, il buio, gli ulivi neri, la paura del destino che si compirà, davvero commuove. Chi crede è tenuto a ritenere che quella rappresentazione sia vicina alla verità. Così come cerca di essere verità il linguaggio, l’aramaico e il latino tradotti dai sottotitoli. E i sottotitoli sono, questa volta, una mediazione particolare, sono la metafora di sé stessi. Certo, è sentimento, è suggestione. Non è fede, che deve giungere da altri luoghi, non dalla corteccia, ma dalla profondità cerebrale. E poi il cinema, si sa, non ha lo stomaco per i grandi pronunciamenti. Puoi entrare in sala dubbioso ed uscire credente, magari per un’ora, o per un giorno. Nessuno si convertirà assistendo alla Passione, perché il cinema non converte nessuno. Il film potrà essere acquisito come moda o suggestione però il primo risultato c’è stato, quello dell’attesa, dell’evento e, appunto, del promemoria. La violenza, la sofferenza, il sangue, iperrealisti, esasperati, ne sono il valore aggiunto. In venti secoli di tradizione, di memorie, di omelie reiterate, forse l’istantanea della sofferenza di Gesù è diventata abitudine, è stata dimenticata e azzerata. Gibson ce la ripropone con un supplemento di shock. Un promemoria che può servire. In questo momento storico, dove la nostra cultura occidentale, e la nostra religione, sono taciturne, sconcertate e aggredite, è bene ricordare che anche dalle nostre parti c’è una mistica forte e c’è la fede, se vuoi interessarti a lei.

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Recensione di Luigi Catalani
lunedì 19 aprile 2004

Da non credere. Con la disinvoltura e la sensibilità di un vichingo, Gibson irrompe sul terreno, fin troppo battuto, della storia di Gesù e lì si ferma: sul terreno, senza alzare quasi mai lo sguardo verso l'alto. Il film dimostra quanti danni può procurare un'interpretazione scientificamente e incoscientemente letterale dei testi, in particolare di quelli sacri. La storia dell'uomo-Dio, in cui si incrociano il cielo e la terra, il presente transeunte e l'eterno, viene ridotta, in nome di un dogmatismo dozzinale, alla cronaca del "qui e ora", del giudizio e dell'esecuzione di un innocente. Grazie alla fisicità dell'aitante Jim Caviezel, Gesù Cristo entra di diritto (!) tra le icone del cinema muscolare, accanto a Rambo, al Brad Davis di Fuga di mezzanotte e, of course, a Mr. Braveheart. Tra grand-guignol e realismo d'accatto, Gibson fa scempio del corpo di Cristo e dello sguardo degli spettatori, che tendono a solidarizzare più con gli increduli attori-torturatori piuttosto che con il Robocop vilipeso e trascinato con inspiegabile furore in un'ambientazione che pare anch'essa attonita e distante dal massacro messo in scena senza pietà. In preda ad una sovraeccitazione che non ha più nulla di umano, la macchina da presa indugia con ossessiva fissità sui dettagli della tortura, sul sangue che irrora il terreno, senza ritrarsi dinanzi a nulla, senza lasciare nulla all'immaginazione, al mistero. Purtroppo non si tratta dell'innocente e timorosa estemporaneità della real-tv, spettatrice per caso di un episodio di violenza cieca, ma di una scelta stilistica precisa e consapevole, che sovraccarica in modo grottesco ogni fotogramma: la macchina da presa come una clava chiodata. La colonna sonora è altrettanto insostenibile, la sceneggiatura è uno spezzatino incomposto, la scelta dell'aramaico e del latino è l'ennesima prova di un'aspirazione al naturalismo documentario continuamente frustrata da una regia esasperante fino al sadismo. Tremenda la scena finale della resurrezione, una toppa peggiore del buco. Il risultato è memorabile: un film sulla passione di Gesù Cristo che invece di indurre alla meditazione e alla preghiera, provoca disagio e un certo disgusto. Da non credere (più).

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Andrea Chirichelli
venerdì 26 marzo 2004

Tanto tuonò che piovve.

Cosa si sa di The Passion? Che ha incassato 300 milioni di dollari nella sola America ed in meno di un mese, che in Francia è stato bollato come fascista e rischia l'oscuramento, che in Italia sarà proiettato integralmente perché "i giovani sono abituati all'orrore", che le comunità ebraiche non hanno gradito e il Vaticano insomma.
Ok. Ma il film, com'è?
Fintamente povero (gli accostamenti al Gesù Pasoliniano sembrano francamente fuori luogo, mentre non lo sono quelli al cinema di Peckinpah e Milius), The Passion fa della violenza il perno attorno al quale costruire l'intera vicenda. Niente da dire, è un approccio come un altro. Probabilmente se le visioni futuriste e futuribili avute da Kubrick per Arancia Meccanica avessero veramente avuto attuazione (e non è detto che ciò non accada), Alex, sottoposto alla cura Ludovico, avrebbe visto questo film.
Gibson, cattolico (convertito) praticante, cerca di rendere il suo Cristo, accessibile a tutti e lavora di sottrazione, ma togliendo, togliendo, smussa i caratteri fondamentali del personaggio, la sua umanità, derivante non dalle lacerazioni della carne ma dello spirito e offre allo spettatore un personaggio bidimensionale che, molto prosaicamente, si immola come mero bersaglio statico alle botte e agli insulti dei suoi carnefici. Se non fosse per la straordinaria performance di Caviezel, veramente un attore perfetto per la parte, si rischierebbe di non comprendere appieno il tormento e il feroce contrasto esistente nell'animo del Messia.
La due accuse più pesanti (la rappresentazione gratuita della violenza e l'antisemitismo) rivolte a The Passion sono null'altro che un riflesso di questa messa in scena: la pellicola è (giustamente, ingiustamente... 2000 anni di storia non hanno risolto il dilemma) manichea, tutti i buoni da una parte, tutti i cattivi dall'altra. Poco spazio è riservato alla fede e al credo: paradossalmente The Passion è tutto fuorché un film religioso (almeno nell'accezione classica del termine): è più un documentario, recitato in latino ed aramaico non doppiati (sottotitoli in italiano), iperrealista. Qualcuno parla di iconografia e messa in scena caravaggesca. Io direi che siamo più dalle parti di Hieronymus Bosch.
Gibson è molto a suo agio tra fiotti di sangue, piaghe e fustigazioni (del resto sia Braveheart che L'Uomo Senza Volto erano poco concilianti in questo senso): la telecamera si muove impietosamente sulle ferite, senza risparmiare allo spettatore nessuna delle sofferenze patite da Cristo nel suo calvario. Se l'intento è sincero e la passione (intesa come voglia di fare) di Mel si palesa in ogni frame della pellicola, è chiaro che una rappresentazione così diretta, dove il linguaggio del corpo sostituisce quello verbale, si espone a tutti i rischi del genere: valutazione superficiale, travisamento storico (e qui Gibson sbaglia a non mostrare la scena della cacciata dal tempio, rendendo difficile per i non "esperti" discernere perché gli ebrei ce l'abbiano tanto con Gesù), analisi poco approfondita di un evento semplice e drammaticamente complesso.
Il regista immola sulla croce non solo il figlio di Dio ma anche l'anima dello spettatore che esce dalla visone sfatto, esausto, ma emozionato. Sopportare un'ora e mezza di cieca, a volte grottesca e sempre insistita violenza, su due ore di proiezione è dura, però, ed è giusto sottolinearlo, mai come per The Passion la soggettività conta più di ogni altro parametro nella valutazione: in molti potrebbero restare estasiati dalla veemente forza scenica delle efferate violenze subite da Caveziel, molti altri potrebbero e a ragione, lasciare la sala dopo un'ora.
Difficile effettuare esegesi teologiche su una pellicola del genere: la feroz matanza compiuta su Cristo, annulla quasi totalmente l'aspetto ideologico-politico. Non per niente le parti più originali del film sono quelle fantastiche e visionarie dei flashback, quelle grottesche e sardoniche delle apparizioni sataniche, quelle che mettono in vera luce la carità cristiana, impersonata da Maria (straordinaria Maia Morgenstern) il cui strazio colpisce il pubblico più delle mille frustate e colpi di lancia che dopo mezz'ora di proiezione causano asseufazone nello spettatore.
Le performance degli attori sono notevoli: Caviezel è un Cristo silenzioso e cupo, più corpo che anima, ma gran parte della sua "apatia" vanno ascritti ad una sceneggiatura ed una regia che gli regalano ben pochi momenti durante i quali "recitare". La numerosa pattuglia italiana si muove straordinariamente bene. Accanto alla bravissima Celentano/Satana, degne di menzione sono le performance di Rubini e della Gerini, mentre la Bellucci, lacrimante Maddalena, per una volta non suscita ilarità gratuite.
A mente fredda le polemiche, spesso strumentali, sorte attorno al film e che ne hanno favorito la straordinaria fortuna economica risultano allo stesso tempo necessarie ed inutili. La storia è quella e disquisire sulla forma utilizzata per rappresentarla è un esercizio retorico: i punti di vista dello spettatore e la sua posizione di partenza (laica, credente, credente ma di altri culti) faranno il resto.
Siamo nel Belpaese, quindi aspettiamoci di tutto e di più, il 7 aprile si alza il sipario.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 28 maggio 2013
jacopo b98

 Le ultime ore di vita di Gesù di Nazareth (Caviezel), fondatore del cristianesimo e, secondo la religione, figlio di Dio. Dalla preghiera nell’orto degli ulivi, al processo del Sinedrio, alla flagellazione, fino alla crocifissione e alla resurrezione. Terzo film di Gibson come regista, il peggiore in assoluto, per vari motivi. Innanzitutto il film è stato piuttosto criticato [...] Vai alla recensione »

lunedì 23 luglio 2012
Renato C.

In disaccordo sia col Farinotti che si dilunga troppo tra Fede e non-fede anche se poi da 5 stelle, sia col Morandini che con una stella tratta questo film peggio di un "musicarello"! Lo dichiaro "terribile" in quanto non avevo mai visto una simile ferocia contro Gesù (Uomo -Dio) ne contro qualunque altro essere umano! E questa ferocia è sia negli Ebrei, che per mezzo [...] Vai alla recensione »

lunedì 30 settembre 2013
joker 91

Mel Gibson ci presenta le ultime ore di vita di gesù di Nazareth con un realismo che soltanto una mente come quella del regista premio oscar di Braveheart poteva concepire. Jim Caviezel interpreta alla perfezione la sofferenza del cristo addossatosi tutte le colpe di una umanità malata e meschina che ancora oggi lo tradisce senza ritegno,la scelta dell'aramaico non è casuale in quanto Gibson ci vuole [...] Vai alla recensione »

martedì 31 marzo 2009
vale '93

Ho dato tre stelle al film,e non meno come volevo fare inizialmente,per due motivi:uno,apprezzo davvero tanto l'immane sforzo che hanno fatto tutti gli attori per recitare in aramaico antico e in alcune parti anche in latino,perchè al giorno d'oggi è già difficile vedere un attore che sappia parlare la sua lingua(non tutti ovviamente)..Due,alcune parti sono prese passo passo dalla Bibbia,come l'episodio [...] Vai alla recensione »

giovedì 22 settembre 2011
Riccardo76

Uno dei film che ha fatto più discutere nella storia del cinema, tanto amato, quanto odiato dal pubblico e dalla critica, La Passione di Cristo è senza dubbio il capolavoro di Mel Gibson, la sua opera più complessa e ambiziosa, in cui  ha messo veramente l'anima. L'intento del regista è quello di riprodurre in tempo reale la Passione di [...] Vai alla recensione »

domenica 24 gennaio 2016
qisoneb

guardando il film si possono dire molte cose, partendo dal titolo, sei passionale gesù? cmq non sembra meritare le 5 stelline..., non che sia brutto o che cosa, ha quel che di aramaico che pare dimostri troppo spesso la passione loro..., e vi accorgete magari anche che, un 'fratello' che non paga con le sofferenze, secondo loro.

martedì 16 dicembre 2014
EDSTC

Ottima regia di Mel Gibson, ottimi attori, in particolare Rosalinda Celentano. Montaggio sonoro perfetto. Molto violento, ma molto efficace, sia visivamente che emotivamente. Più potente di Braveheart.

venerdì 20 dicembre 2013
Alex41

Splendido film che rappresenta le ultime terribili ore della vita di Cristo. Regia eccelsa, ricca di dettagli e sequenze memorabili (su tutti la angosciante via Crucis), scenografie perfette, ottimi costumi, colonna sonora meravigliosa e....tanto sadismo, ma di un realismo impeccabile. Che voi ci crediate o no queste erano le torture che i soldati romani influggevano alle loro vittime, umiliandoli [...] Vai alla recensione »

venerdì 17 aprile 2009
cinedax4

La domanda è: perchè " La passione di Cristo" è un brutto film? Perchè Gibson dimostra ancora una volta di non avere uno sguardo nè tantomeno una personalità registica, perchè è un film inutile in cui l'unica ossessione del regista è mostrare il martirio in carne e sangue (non facciamo poi i moralisti con i vari saw ed hostel)e perchè soprattutto non c'è pathos e non ci si emoziona davanti ai tormenti [...] Vai alla recensione »

martedì 16 dicembre 2014
EDSTC

Uno tra i film più chiacchierati di sempre. Terzo film dietro alla macchina da presa per Mel Gibson, premio Oscar per la regia di Braveheart. Di grande impatto, sia visivo che emotivo, accompagnato da ottime musiche e da un ottimo montaggio sonoro. La scelta di girare il film in aramaico e latino non fa che aumentare il realismo. Non è un film per tutti, soprattutto per chi è facilmente [...] Vai alla recensione »

martedì 20 dicembre 2016
Great Steven

  LA PASSIONE DI CRISTO (USA, 2003) diretto da MEL GIBSON. Interpretato da JAMES CAVIEZEL, MAIA MORGENSTERN, MONICA BELLUCCI, CLAUDIA GERINI, ROSALINDA CELENTANO, HRISTO SHOPOV, HRISTO JIVKOV, TONI BERTORELLI, SERGIO RUBINI, MATTIA SBRAGIA, FRANCESCO CABRAS, GIOVANNI VETTORAZZO Distribuito in tutti i Paesi del mondo con la medesima versione (coi sottotitoli adeguati per la relativa nazione) [...] Vai alla recensione »

sabato 2 gennaio 2016
bebarenzimonini

 "Nessun uomo può portare questo fardello" dice Satana all'inizio del film. E in effetti un uomo normale sarebbe schiattato prima ancora di arrivare davanti al sommo sacerdote. Ma Gesù non è un uomo come tutti noi e Gibson, il macellaio, ce lo vuole dimostrare, vuole farci vedere cosa è capace di sopportare il suo Gesù.

venerdì 18 febbraio 2011
peppe97

Un film che non può essere giudicato dal punto di vista della trama,visto che la sua è una storia realmente accaduta a cui il regista ha portato solamente qualche ritocco per renderla più comprensibile.Veramente geniale,da parte di Gibson,utilizzare l'aramaico,perchè secondo me così la storia viene resa più reale per coloro non credenti.Un cast "umile" che riesce lo stesso ad impressionare.

sabato 25 aprile 2009
taniamarina

L'impatto pubblicitario di questo film è stato enorme: gadjet, trailers, spots e articoli hanno coinvolto le persone al punto giusto, tanto da rimanere shoccati alla visione di questo lungometraggio disturbante. E non si può negare che la passione di Cristo sia un film terribile, ma gridare al capolavoro è, a mio avviso, un grande sbaglio. Alcuni film vanno visti per televisione per essere giudicati [...] Vai alla recensione »

mercoledì 16 giugno 2010
RONGIU

Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.   Isaia  53              700 a.C.   Ado-nai! Ado-nai!  אֲדֹ*נָי Pietro. Non siete stati capaci di vegliare un’ora sola con [...] Vai alla recensione »

lunedì 7 giugno 2010
RONGIU

Perché credo in questa cruenta “Passione” (prima parte) Parlare di Gesù figlio di Giuseppe di professione “téktón”, forse più carpentiere che falegname, non è cosa facile. Questo giovane uomo, che è stato a sua volta un téktón, che ha diviso la storia dell’umanità in prima di Lui e dopo di Lui, merita, credo, un sano e tranquillo rispetto storico, indipendentemente dal proprio credo.

venerdì 11 giugno 2010
RONGIU

Perché credo in questa cruenta “Passione” 1.3 CROCIFISSIONE - Ma cos’è e in cosa consiste la crocifissione? La croce. Questo legno ai tempi di Gesù aveva, per quel che ho letto, 3 tipi di forma. “Croce capitata”, “Croce commissa”, “Croce di S. Andrea”. Con molte probabilità per Gesù fu utilizzata la prima. Questa croce è formata da due parti: il palo orizzontale chiamato “antenna” ed il palo verticale [...] Vai alla recensione »

giovedì 14 aprile 2011
Riccardo76

Uno dei film che ha fatto più discutere nella storia del cinema, tanto amato, quanto odiato dal pubblico e dalla critica, La Passione di Cristo è senza dubbio il capolavoro di Mel Gibson, la sua opera più complessa e ambiziosa, in cui  ha messo veramente l'anima. L'intento del regista è quello di riprodurre in tempo reale la Passione di Gesù [...] Vai alla recensione »

mercoledì 4 agosto 2010
G2i3o4

Un film duro ma necessario per capire quanto Gesù Cristo ha sofferto veramente.

giovedì 17 maggio 2012
Angelus2001

 Il più grande film splatter della storia. Questo è “la Passione” di Gibson. Gesù viene passato al tritacarne, non gli viene risparmiato nulla, il tutto condito da un cattivo gusto ignobile (una scena su tutte è quella del ladrone e del corvo), con la scusa “è cosi che è successo realmente”, e i fondamentalisti esultano.

domenica 1 aprile 2012
phenom86

Una piccola riflessione su una pellicola che, a distanza di qualche anno, continua a dividere gli spettatori di cinema. A mio parere questo film costituisce il segno più lampante della deriva pornografica alla quale siamo ormai soggetti negli ultimi anni: in questo caso si parla della pornografia della violenza. Di esempi di pornografia della violenza ne vediamo spesso in tanti film che descrivono [...] Vai alla recensione »

sabato 4 giugno 2011
mondolariano

La passione di Gesù è più verosimile in Gibson che in certi redentori imborotalcati e crocifissi come se niente fosse. Però, la brutalità portata alle estreme conseguenze non fa altro che percorrere i binari di certo cinema di oggi: effetti speciali e violenza a tutto spiano per catturare grossolanamente l’attenzione delle masse. Sono passati i tempi in cui le emozioni potevano trasparire anche attraverso [...] Vai alla recensione »

mercoledì 9 giugno 2010
RONGIU

1.2  Prima di continuare il mio discorso, vediamo cosa ci dicono gli americani circa questo film e cioè: FONTI - LINGUA - LOCATION - SQUADRA CREATIVA. Fonti:  La sceneggiatura di La Passione di Cristo è stata adattata dal regista/produttore Mel Gibson in collaborazione con Benedict Fitzgerald (Wise Blood, In Cold Blood, Heart of Darkness, Zelda) e racconta le ultimi dodici [...] Vai alla recensione »

lunedì 15 febbraio 2010
Alex41

Quando questo film è uscito nelle sale nel 2004, sono accadute polemiche forti nei cinema. Le scene violente della flagellazione di Gesù, della comparsa di Satana (interpretato da una grandissima Rosalinda Celentano), la condanna a morte....a mio parere però è un CAPOLAVORO. Finalmente un vero film religioso su Gesù che mostra come veramente ha sofferto: niente tagli, nessuna scena nascosta o censurata. [...] Vai alla recensione »

lunedì 14 dicembre 2009
on the bomb

Secondo il mio parere Mel GIbson ha creato uno dei film più realistici di Gesù,e questo molti non l'hanno capito descrivendolo come violento,ma a quei tempi era così,un film che ti accompagna con angoscia e stupore in grado anche di farti commuovere come nessun'altro film è in grado di fare. La fotografia è impeccabile come anche l'idea di doppiare il tutto in aramaico,molti sostengono che così si [...] Vai alla recensione »

domenica 27 settembre 2015
PAOLO73

CAPOLAVORO...NIENTE DA AGGIUNGERE

domenica 17 aprile 2011
Vero2

Bellissimissimo film, ovvio, non c'è che dire. Ma le immagini violentissime e crude... ahhhhh! Questo film fa riflettere, ci fa capire quando Gesù ha sofferto per noi. C'è una scena però, AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! I miei genitori sono andati al cinema a vederlo e non mi hanno portata perchè hanno detto che era troppo crudo.

martedì 1 luglio 2014
Luigi Chierico

SILENZIO: QUESTO CAPOLAVORO DI TUTTI I TEMPI SI COMMENTA DA SOLO,OSSERVA,MEDITA,PREGA. chibar22@libero.it

martedì 22 aprile 2014
fufa78

Allora, se Gibson ha messo in mostra tutta quella violenza e ha puntato sulla figura di Gesù solo per promovuere una grossa impresa commerciale, condanno immediatamente questo film perchè non si può speculare sulla figura di Gesù in modo così volgare; se invece il registra lo ha fatto con l'intento di mettere in scena la Passione di Cristo, per far capire, anche [...] Vai alla recensione »

martedì 30 luglio 2013
massimo49

Un grande film nel suo orrore. Nostro Signore che offre la sua Passione affinché l'ultimo degli ultimi, il malato terminate, si senta superiore a Lui. Solo un Dio universale poteva trovare il simbolo della Sua immagine in uno strumento di tortura: la Croce. Nel film di Mel Gibson, quasi un documentario, nulla rimane all'iconografia rinascimantele e di maniera.

giovedì 16 maggio 2013
InTheScarlet

Nel dizionario Morandini 2008, andando alla voce "La Passione di Cristo", troverete la più ignobile, pessima e superficiale recensione mai scritta sul film di Mel Gibson, quasi il critico non fosse interessato ad approfondire i dettagli stilistici, contenutistici, interpretativi di un film che da nemmeno dieci anni ha fatto la storia del cinema. "Film splatter.

mercoledì 31 ottobre 2012
mystic

Clint Eastwood è il classico esempio di come un attore rude e quasi inespressivo possa diventare un regista sensibilissimo. E Mel Gibson? Anche. "La passione di Cristo" è stata la rappresentazione che ha avuto maggior successo, ed è una delle migliori, sulla crocifissione. Il film si concentra quasi esclusivamente sulle ultime 12 ore di vita di Gesù, regalandoci però ottimi flashback.

sabato 18 giugno 2011
95miyu

lo adoro!!! è un po' troppo lungo e un po' troppo noioso, ma la scelta dell'aramaico e del latino, la realisticità (??) delle vicende mi piace proprio ed è un film bellissimo che guarderei all'infinito!!

sabato 29 luglio 2023
qisoneb

Sembra che la storia sia di chiaro narramento sia dalle situazoni prequel che sequel per chiunque e che aveva dubbi su qualsiasi particolare, i perchè che accompagnavano in prequel dei propri valori e accompagnano tal situazioni, per il servzio le donazoni le tasse... che il cesare di turno pensava di esigere... senza nulla in cambio al popolo, quel voler ricercare.

sabato 27 agosto 2022
Dario

Rivisto ieri, senza sottotitoli, il film è semplicemente un viaggio nella follia dell'umanità.A partire dall'uso delle lingue antiche il film ti immerge in quel mondo tanto osannato della Roma Antica.Non bisogna essere cristiani per credere in quelle pene inflitte nella Roma Antica, il cui diritto ancora si studia nelle università italiane.Andando ad elementi più tecnici il film fa un frequente ricorso [...] Vai alla recensione »

martedì 12 aprile 2022
Bernardino Abate

Un film capolavoro che, per tutta la durata, ti tiene sospeso e commuove. Un film che rimarrà nella storia del grande Cinema e lo rivedi sempre volentieri.Un grande merito al regista Mel Gibson e ai suoi attori.

sabato 11 aprile 2020
Luigi Antonio

Non sarebbe ora di far smettere ai Morandini di recensire? Hanno fatto già troppi danni e parlo dopo una lunga e attenta lettura dei loro libri.Hanno influenzato piu generazioni con recensioni assurde, danno tre stelle a Franco Franchi e Ciccio Ingrassia e una soltanto a La Passione di Cristo, un capolavoro applaudito anche dal Papa. .

domenica 18 novembre 2018
fourt

ah, tutte quelle persone a parlare in aramaico, vi è il bisogno di dirlo, quando le ho viste a arrabattarsi per contare... qualcosa, e presentandosi con le loro pseudo espressioni, nottetempo e del secolo scorso, quel sottogiustizialismo spicciolo loro, è una specie d'argomento accennato anche in disamina in alcune recensioni del film il labirinto del silenzio.

domenica 3 gennaio 2016
ALBERTO PEZZI

CREDO CHE QUESTO FILM SIA UN CAPOLAVORO ASSOLUTO. HO LETTO DIVERSE RECENSIONI E CON TUTTO RISPETTO, QUELLE NEGATIVE NON HANNO APPIGLIO. PER CHI CREDE IN DIO, QUESTO FILM E’ UNA PIETRA MIGLIARE. NON ESISTE PELLICOLA PIU’ VICINA ALLA REALTA’ DEI FATTI CHE FURONO. HO LETTO DI TROPPA VIOLENZA, DI TROPPO SANGUE. QUALCUNO DI NOI CREDE CHE LA PASSIONE DI GESU’ CRISTO SIA STATA UNA PASSEGGIATA?? SE QUALCUNO [...] Vai alla recensione »

giovedì 5 settembre 2013
brando fioravanti

Gibson fa il sofisticato nel far parlare in latino e poi gira delle scene in stile fiction e b movie. Violenza mostrata sensa un minimo di stile e in maniera eccessiva per un film di facile consumo. Per quanto detesto Pasolini e ne ho parlato male in altre occasioni ha contenuto molto meglio la violenza e ha girato in grande stile il suo vangelo secondo Matteo, film che consiglio a qualsiasi credente. [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 maggio 2013
InTheScarlet

Nel dizionario Morandini 2008, andando alla voce "La Passione di Cristo", troverete la più ignobile, pessima e superficiale recensione mai scritta sul film di Mel Gibson, quasi il critico non fosse interessato ad approfondire i dettagli stilistici, contenutistici, interpretativi di un film che da nemmeno dieci anni ha fatto la storia del cinema. "Film splatter.

venerdì 25 gennaio 2013
g_andrini

E' un bel film, con riferimenti storici interessanti, aldilà delle credenze. Come tutti i film che trattano di religione, lo fa in modo proprio, senza osannare o criticare troppo. E' un punto di vista.

domenica 25 agosto 2019
trouffldpotemkez

ricordo soltanto giuda, e cristo col suo dire, are you dawn over there? cioè chi va la, chi sei giuda... la in fondo? cosa vuoi in realtà, in verità, e che chiedi a te stesso? datti il tuo comendamento, eseguiti per quel che dici, dai, uno strano cristo pregiudicato... con la barba, ma guardando a modo là... sembrano tante le malefatte, guardando le figure ci vediamo [...] Vai alla recensione »

venerdì 25 aprile 2014
Lore64

Dai grossolani svarioni storici al dozzinale e soporifero splatter che pervade l'intera pellicola bisognerebbe riempire pagine per documentare gli errori/orrori di questa vergognosa porcata. E' tuttavia possibile riassumerla in una sola frase: un degno prodotto della cinematografia più stupida (e quindi più apprezzata dal popolo, cioè dai cretini) del mondo, quella statunitense.

martedì 19 aprile 2011
toty bottalla

Avevo già visto il film prima di rivederlo stasera in tv, il mio parere è coerente, GIBSON interpreta la storia a modo suo, più che "LA PASSIONE DI CRISTO" sembra un film liberamente ispirato alla vita di GESU'. Mi viene spontaneo ricordare il "GESU' DI NAZARETH di ZEFFIRELLI del 1977, tutt'altra cosa.

sabato 19 settembre 2009
catafalco

Di sicuro nomn è il miglior film che abbia mai visto ma di sicuro è nattamente il piu emozionante e coinvolgente che abbia mai visto .Gibson ha fatto un film praticamente irripetibile di tasca propria perche nessuno voleva produrlo.La crudelta e la selvaggia materialita delle immagini non lasciano scampo,il vortice delle emozioni è inarrestabile, tutto viene mostrato senza filtri estetici e per questo [...] Vai alla recensione »

lunedì 31 agosto 2009
Hal 9000

Premetto al mio commento di essere cristiano cattolico credente e praticante, quindi la mia recensione negativa non dipende da mie convinzioni personali, bensì da un'analisi del film dal punto di vista formale e dei contenuti ed aggiungo che si tratta di un'opinione personale che ho maturato anche leggendo diverse recensioni da parte della critica(Mereghetti e Morandini specialmente, escluso Pino Farinotti [...] Vai alla recensione »

lunedì 6 aprile 2009
lukka

la passione di cristo e molto cruento passione di cristo e vietato ai minori di 14 anni e mel gibson e un buon regista . visione a tutti

lunedì 14 settembre 2009
lauras

Invito il commentatore a leggere "La Dolorosa Passione di Nostro Signore Gesù Cristo" che qualcuno ha già ricordato; per quanto incredibile sembri, Gesù alla mistica tedesca Katarina Emmerick ha rivelato dettagli ed episodi che non sono nei Vangeli, ma non ne sono in conflitto è tutto vero, riferito da Chi lo ha vissuto sulla propia pelle in prima persona.

giovedì 7 ottobre 2010
MARVELman

Cercando di giudicare obiettivamente questo film senza trasportarsi in lunghe considerazioni derivanti dalla mia fede o non fede mi limito a dire che è un prodotto appena corretto, questo perchè è un mix di due tipologie di spettacolo: una che porta qualità al film e cioè lo stile Hollywoodiano nella regia impeccabile di Gibson e l'altra che ne abbassa la qualità [...] Vai alla recensione »

Frasi
"In verità ti dico: oggi sarai con me in Paradiso"
Una frase di Gesù Cristo (Jim Caviezel)
dal film La passione di Cristo - a cura di fdl
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Bruno Forte
Il Mattino

Amos Luzzatto, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, in un’intervista all’Unità del 13 marzo scorso sul film The Passion di Mel Gibson, dichiara che «dopo annidi lavoro comune, il processo di avvicinamento tra le due grandi religioni monoteiste d’Occidente subisce una crisi fino a poco tempo fa impensabile». La ragione starebbe nel fatto che quel film, «dilagando come una parola [...] Vai alla recensione »

Vittorio Messori
Il Giornale

Ci vorrebbe una guida, qualcosa come un piccolo manuale per aiutare a capire il significato di quelle dodici ore a Gerusalemme e di queste due ore di proiezione che cele sbatto-no in faccia in mo-do tanto provocatorio». Questa la convinzione cui arrivano Andrea Tornielli ed io, con-frontando le impressioni dopo avere visto in anteprima il film di Mel Gibson ed averne riferito sui giornali cui collaboriamo. [...] Vai alla recensione »

Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

Calato in volo sulla croce di Gesmas, il cattivo ladrone (Francesco Cabras), un corvo gli strappa via un occhio. Per un riflesso spontaneo, in platea dovremmo distogliere lo sguardo. Forse Mel Gibson e il cosceneggiatore Benediet Fitzgerald se l’attendono, questa nostra ripulsa visiva, come segno e conferma dell’invedibilità delle sofferenze di Gesù (James Caviezel).

Maurizio Cabona
Il Giornale

Mostrare di che lacrime e che sangue grondi la crocefissione è ciò che fa della Passione di Cristo - scritto, diretto e prodotto da Mel Gibson - un caso e non solo un film. Come film, però, andava vietato almeno ai minori di 14 anni. Concentrandosi per due ore sul supplizio, Gibson infatti non risparmia nulla allo spettatore - inclusi i dialoghi in aramaico e in latino tradotti da sottotitoli - pur [...] Vai alla recensione »

Gian Luigi Rondi
Il Tempo

Le ultime ore di vita di Gesti Cristo, riprese dai Vangeli, soprattutto da quello di Matteo i cui due capitoli sulla Passione (26, 1-75; 27, 1-66) si leggeranno tra qualche giorno nelle chiese in occasione della Domenica delle Palme: dal Getseniani, cioè, fino alla morte, per concludersi con il lampo di luce bianca della Resurrezione. Mel Gibson, trascrivendoli come sceneggiatore e regista, si deve [...] Vai alla recensione »

Enzo Natta
Famiglia Cristiana

In cinque settimane di programmazione negli Stati Uniti, La Passione di Cristo ha incassato 316 milioni di dollari. E ciò malgrado la «R» che lo vieta ai minori non accompagnati. Il film di Mel Gibson si avvia a essere il maggior successo cinematografico di sempre, nel filone religioso. Ora, esce anche in Italia. Senza restrizioni. Ma non è un film adatto ai bambini o a chi sia impressionabile.

Alessandra Venezia
Panorama

Il Messia sanguinante di James Caviezel, quello della passione e della morte sulla croce raccontate da Mel Gibson in The Passion of Christ, a inquietare Hollywood. E la comunità ebraica, allarmata dal messaggio di un Cristo che percepisce come punitivo e antisemitico, ha dichiarato guerra al film di Mel Gibson prima ancora di averlo visto. C'è chi ha paura e non ne vuole sapere di investire in film [...] Vai alla recensione »

Roberto Monteforte
L'Unità

Neanche fosse un’enciclica del Papa. Da quando l’uscita di «La passione di Cristo» di Mel Gihson è stata preannunciata nelle sale cinematografiche si susseguono i giudizi ed i commenti dei teologi e degli uomini di Chiesa. E non solo di quella cattolica. La trama del film di Gibson la si conosce. Rappresenta più o meno fedelmente le dodici ore della passione di Gesù, sino alla sua crocifissione.

Maurizio Turrioni
Famiglia Cristiana

Il cielo plumbeo, bluastro, velato dalla luna. Lo sguardo scende. Le sagome degli alberi e, in mezzo alla bruma, un uomo che bisbiglia verso l’alto. La lingua è arcaica, aspra. Altri tre uomini giacciono addormentati. Poi, fiaccole che si fanno strada nell’oscurità. Uomini armati di spade. Il bacio. Il tradimento. La colluttazione. In luogo delle troppe parole spese attorno a quello che è ormai [...] Vai alla recensione »

Elena Molinari
Avvenire

È sollievo la reazione immediata che si percepisce nella sala di New York dove è stata appena proiettata La Passione di Cristo. Sospiri di gratitudine, appena soffocati, per essere stati sollevati dalla fatica fisica che osservare l’interminabile tortura di Gesù aveva richiesto. Le prime parole, quando ritorna la luce sulle facce pallide degli spettatori, sono emotive, accorate.

Carlo Bizio
Film TV

Prima dell’uscita del film e delle dispute teologiche a priori, il quesito su Mel Gibson era se fosse davvero antisemita, come faceva supporre la sua affiliazione a un gruppo cattolico fondamentalista. Ora che il film è uscito e in un mese di programmazione ha incassato ben 350 milioni di dollari solo negli Stati Uniti, la stampa non fa che chiedersi: quanto intascherà personalmente Gibson? Il quale, [...] Vai alla recensione »

Bruno Marolo
L'Unità

Mel Gibson sbatte in faccia al pubblico americano la Passione di Cristo, che da oggi arriva nelle sale. A Washington, un pubblico di giornalisti segue il film impietrito, cosciente dei pericoli del messaggio ma anche della forza con cui viene trasmesso. Nel cinema di Magic Johnson ad Harlem, i fedeli di varie chiese piangono e invocano Dio. Nel cuore di Manhattan, un istituto di studi biblici organizza [...] Vai alla recensione »

Redazione
Il Riformista

Per evitare che l'arcano giudizio del Papa sul The Passion of Christ di Mel Gibson creasse una suspense escatologica degna dell'ultimo segreto di Fatima, il portavoce ufficiale del Vaticano ieri ha smentito, categoricamente, che Karol Wojtyla abbia fatto alcun commento sul film. «È abitudine del Santo Padre - ha ricordato Joaquin Navarro Valls - non esprimere giudizi pubblici su opere artistiche, perché [...] Vai alla recensione »

Enrico Magrelli
Film TV

La nebbia del Getsemani ricorda quella de L’esorcista o quelle di alcuni horror della hammer. Un preludio brumoso al regno delle ombre, delle tenebre e dei dubbi, dove tentazioni e demoni si annidano per difendere il primato del male. Le immagini e la convenzione figurativa ci ricordano (è inutile rammentarlo?) che, con tutto il rispetto per la storia raccontata, per i ruoli interpretati, per le parole [...] Vai alla recensione »

Leonardo Jattarelli
Il Messaggero

Mentre le polemiche sul kolossal di Mel Gibson, The Passion, non accennano a diminuire in attesa della “prima” italiana il prossimo 7 aprile, ieri mattina Papa Giovanni Paolo II ha ricevuto in udienza l’attore protagonista Jim Caviezel. «Il Santo Padre - ha detto Jesus Colina, direttore dell’agenzia Zenit - ha dato la benedizione a Caviezel al termine dell’udienza.

Lietta Tornabuoni
La Stampa

Si può parlare de La Passione di Cristo di Mel Gibson (nelle sale italiane dal 7 aprile) senza averlo visto e senza dare l’impressione di essere l’ultimo arrivato? Si può, basta assumere atteggiamenti adeguati. A esempio, gli atteggiamenti seguenti: Snob Ma sì, è un film qualunque, un polpettone come tanti altri. Non un’opera d’arte quale il Vangelo secondo Matteo di Pasolini, non un trionfo del [...] Vai alla recensione »

Bruno Fornara
Film TV

Nel rigoglioso albero del pensiero ebraico-cristiano, sarà ben cresciuto un ramo di teologia enigmistica, no? Il film di Mel Gibson, parlato in latino e in aramaico, poteva essere l’occasione buona per risolvere un affascinante quesito: perché Gesù non risponde a Pilato? Dice l’apostolo Giovanni (cap. 18, ver. 37) che il Cristo tace davanti al governatore romano che gli chiede: «Quid est veritas?», [...] Vai alla recensione »

Lietta Tornabuoni
La Stampa

Cristo musicale, Cristo sanguino-lento, Cristo amoroso, cristo da ridere, Cristo semiarabo, Cristo umano, Cristo kitsch, ma soprattutto cristo-scandalo: gli oltre 200 film con Gesù protagonista sono stati spesso accompagnati da proteste, polemiche, divieti, controversie, ingiurie. Sin dall’inizio, dice lo studioso Ezio Alberione: «Il primo intervento censorio colpì i predicatori che, al principio del [...] Vai alla recensione »

Priscilla del Ninno
Il Secolo d’Italia

Il primo fotogramma si dissolve tutto quel magmatico insieme di recriminazioni storiche verità teologiche, disquisizioni estetiche e polemiche politiche che ha alimentato il dibattito cinematografico di questi ultimi mesi e rimpinguato i botteghini Usa di oltre trecento milioni di dollari. All’apparire del Cristo tentato da Satana nell’orto del Getsemani, nella sequenza che dà l’incipit al racconto [...] Vai alla recensione »

Aldo Di Lello
Il Secolo d’Italia

Della Passione di Cristo secondo Mel Gibson pensavamo di sapere tutto. Caso forse unico nella storia del cinema, il film realizzato dall’ex-Braveheart è stato oggetto di un tormentone mediatico di mesi, cominciato molto prima che la pellicola uscisse nelle sale americane: recensioni, ovviamente tante, ma anche tanti dibattiti, paginate intere sulla stampa internazionale, accuse di antisemitismo, integralism [...] Vai alla recensione »

Vittorio Zucconi
La Repubblica

Quando si riaccendono le luci in sala e l'ultimo schizzo di sangue si stacca dalla retina dove il regista Mel Gibson ha cercato di incollarlo per due ore, resta rappresa una domanda cui il film-scandalo del 2004 sulla Passione di Nostro Signore non risponde. Perché? Quali sono le ragioni, l'intento, la carità, che hanno chiamato Gibson a spendere 25 milioni di dollari per finanziare e difendere un [...] Vai alla recensione »

Redazione
Al Jaseera

One year ago, Mel Gibson's movie The Passion of the Christ couldn't even find a distributor. Now it's generating the sort of box-office buzz Hollywood executives would sell their souls for. With a week left before its US release, it has become the most discussed movie event of the year, with surveys predicting an opening take of between $15 million and $30 million - stunning figures for a film with [...] Vai alla recensione »

Christopher Hitchens
Vanity Fair

Va riconosciuto un merito a Mel Gibson, l’uomo che ha investito 25 milioni di dollari suoi pur di realizzare La passione di Cristo, film che si propone di rappresentare la verità delle ultime 12 ore della vita di Gesù. L’iconogrifia della Crocifissione si limita quasi sempre alla rappresentazione edulcorata di un uomo che subisce uno stato di estrema afflizione.

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

high-tech (con tanto di robot ansimante e sanguinante per le scene più hard , figuriamoci) che assorda ed acceca senza lasciare il minimo spazio all’immaginazione e dunque al pensiero. Sarebbe facile dimostrare che questo “Jesus Christ Superpulp” fatto per nove decimi di torture è agli antipodi del messaggio d’amore e di accoglienza di Gesù, come hanno detto anche molti autorevoli religiosi; che [...] Vai alla recensione »

Luigi Paini
Il Sole-24 Ore

Le ultime ore della vita di Gesù raccontate con estrema insistenza sulle sue inaudite sofferenze fisiche: La Passione di Cristo, di Mel Gibson, è un allucinato tuffo nel dolore, un’esplorazione implacabile della devastazione della carne. Da una parte il sadismo senza fine dei torturatori, dall’altra l’accettazione totale del sacrificio. Sullo sfondo, solo momento di pausa nelle frustate e nell’imperversare [...] Vai alla recensione »

Roberto Cotroneo
L'Unità

I>The Passion di Mel Gibson è un film girato da un ateo: da un ateo che non sa di esserlo. Ed è un film sostanzialmente antisemita che getta una luce oscura e inquietante sulla religiosità di questi anni. Un film verso il quale la chiesa non prende le distanze, e dovrebbe farlo; che mescola uno spirito preconciliare, per non dire controriformistico, con l’apoteosi degli effetti speciali di certo cinema [...] Vai alla recensione »

Matteo Durante
Panorama

Il giorno della "Passione" di Mel Gibson continua. The Passion of the Christ, lanciato con tempismo e abilità grazie a una campagna marketing sagace sta raggiungendo l'obiettivo: far parlare di sé. Non sembrano infatti placarsi le polemiche intorno al film, uscito nel giorno delle ceneri, nelle sale americane, che ha raccolto in 24 ore un incasso record tra 15 e i 20 milioni di dollari.

Redazione
Il Sole-24 Ore

Duecento anni fa, il 20 gennaio 1804, il Presidente degli Stati Uniti Thomas Jefferson ordinò due copie identiche della versione inglese della Bibbia. Nei momenti liberi, egli si dedicò a “riscrivere” il Nuovo Testamento con il rasoio e la colla, nel senso che tagliò tutti i versi che secondo lui non esprimevano le vere idee di Gesù, e incollò i versi salvati in un volume a parte.

Christopher Hitchens
Vanity Fair

Il dettaglio grafico con cui viene rappresentata nel film la tortura di Gesù è a mio avviso un modo di distogliere l’attenzione da questi inquietanti elementi di propaganda reazionaria. Gibson sapeva quanto è suscettibile la comunità ebraica, ed è legittimo il sospetto che abbia architettato tutto per farsi pubblicità. Non aiuta (tutto il contrario) il fatto di alcune scene siano state “ammorbidite” [...] Vai alla recensione »

Natalia Aspesi
La Repubblica

Anche in Italia l’ha già visto una moltitudine, su invito esclusivo e quindi gratis, in quanto esperti di qualcosa, dalla Bibbia al cinema horror. In più se ne è parlato ormai così tanto che pare di conoscerlo scena per scena con tutti i pro e i contro, il colpo finale, anche se non sanguinolento, glie l’ha dato a “Porta a Porta” una folla di chiacchieroni (quasi sempre a vanvera): e se mancava la [...] Vai alla recensione »

Cosmo Landesman
Il Foglio

The Passion ofChrist ha creato un baratro apparentemente incolmabile tra i cristiani, che ne sono rimasti profondamente commossi, e gli ebrei, che sono in-vece stati altrettanto profondamente feriti e offesi dalla loro raffigurazione cinematografIca come assassini di Gesù. Tutti – Il Papa, Christopher Hitchens, David Mamet, Mel Gibson, suo padre – hanno preso parte alla controversia, citando il Nuovo [...] Vai alla recensione »

Alberto Crespi
L'Unità

Il film di Mel Gibson La passione di Cristo dura 126 minuti, ma gli ultimi 10 sono riservati ai titoli di coda. Su due ore scarse, il sangue, le botte, gli sputi, i ghigni dei sacerdoti e le risate dei centurioni occupano 40-50 minuti buoni. È una discesa negli inferi della tortura e del sadismo. Bando alle chiacchiere: vorrete sapere non tanto cosa racconta il film - la storia è antica - quanto come [...] Vai alla recensione »

Lietta Tornabuoni
La Stampa

Da oggi si può vedere in 700 cinema italiani La Passione di Cristo di Mel Gibson che, dopo mesi di polemiche e discussioni religiose internazionali, restaura a distanza di mezzo secolo la tradizione del film del Venerdì Santo perdutasi con Golgotha di Julien Duvivier. Nessuna condanna ufficiale è venuta dalla Comunità ebraica. Il Vaticano non ha deplorato il film, anzi il Papa ha ricevuto il protagonista [...] Vai alla recensione »

Roberto Nepoti
La Repubblica

Un film integralista, controriformista, "pulp", sadico, ignaro d'ogni spiritualità. Un'opera profondamente religiosa, intensa, pura, un veicolo di apostolato tra gli spettatori. E' mai possibile che, in un solo film, ci stia tutto e il contrario di tutto? A parte il fenomeno mediatico, (abbastanza repellente), la sola cosa notevole della Passione di Cristo è la capacità di far sì che ciascuno vi proietti [...] Vai alla recensione »

Rossana Rossanda
Il Manifesto

Sorprende che il Vaticano non abbia preso qualche distanza dalla Passione di Mel Gibson. Anzi, abbia suggerito a suore e sacerdoti di andarlo a vedere scortandovi frotte di ragazzini; alcune sale hanno anticipato le proiezioni a mezzogiorno perché vi assistano intere classi con relativi insegnanti. I biglietti si esauriscono in prevendita. Non entrerò in considerazioni estetiche su questo polpettone [...] Vai alla recensione »

NEWS
CELEBRITIES
martedì 16 marzo 2010
Stefano Cocci

Il boxoffice è pazzo per Gibson Due miliardi di dollari. Se è difficile definire la carriera di un uomo controverso come Mel Gibson con le parole, forse possono riuscirci i numeri. A tanto, infatti, ammonta il totale degli incassi di un attore che [...]

CELEBRITIES
martedì 8 aprile 2008
Stefano Cocci

Lo splendore made in Città di Castello Per gli italiani, l'amor patrio entra in gioco solo quando si tratta di calcio e di belle donne: tuffi nelle fontane per vittorie al campionati del mondo e difesa a spada tratta del primato di beltà di Sophia [...]

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