Uzak

Film 2003 | Drammatico 110 min.

Regia di Nuri Bilge Ceylan. Un film con Muzaffer Ozdemir, Mehmet Emin Toprak, Nazan Kesal, Fatma Ceylan, Zuhal Gencer. Genere Drammatico - Turchia, 2003, durata 110 minuti. - MYmonetro 3,00 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 31 luglio 2012

Due uomini a confronto, due solitudini a Istanbul, due esistenze terrorizzate dalla paura del vivere. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, In Italia al Box Office Uzak ha incassato 140 mila euro .

Consigliato sì!
3,00/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
Crisi esistenziali in Turchia.
Recensione di Fabio Secchi Frau
Recensione di Fabio Secchi Frau

Il quarantenne Mahumt entra in crisi quando la moglie lo lascia. Suo cugino, Yusuf, si ritrova improvvisamente disoccupato dopo la chiusura della fabbrica dove lavorava. In una nevosa Istanbul, entrambi cercano la salvezza, ma le loro esistenze, così diverse (l'uno troppo nevrotico e urbano e l'altro troppo campagnolo e perditempo), cozzeranno mettendo alla luce apatie, paure, depressioni e compassioni, confusioni di queste due personalità così dissimili, ma che soffrono entrambe per lo stesso male. Socialmente claustrofobico, girato in economia, lento, ma accuratissimo nei dettagli che delineano perfettamente i due caratteri così opposti, questo film intimo e intenso si è aggiudicato, a Cannes, il France Culture Award per il miglior cineasta straniero dell'anno e il Gran Premio della Giuria. Ottimi gli attori protagonisti che, meritatamente, hanno vinto invece la Palma d'Oro per la migliore interpretazione.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
giovedì 29 luglio 2010
justinetondo

Istambul innevata abbraccia sorniona amanti e uomini soli. Yusuf e Mahmut sono agli antipodi di un'esistenza amara che nemmeno la loro temporanea convivenza riesce ad ammorbidire. Le parole si perdono nel "non detto" e l'intesa è retta da sguardi sfuggevoli o arrendevoli. Gli interni delle case, dei bar, sono come urla strozzate in gola: il quotidiano impone la disciplina dei gesti, dei sentimenti [...] Vai alla recensione »

giovedì 28 novembre 2013
THEOPHILUS

UZAK   Questo film del regista turco Nuri Bilge Ceylan – curatore anche della sceneggiatura e della fotografia – ha vinto il Gran Premio della critica a Cannes nel 2003 e il Premio Trieste nel 2004. La storia è ambientata in quella che un tempo fu l’antica capitale turca, ma chi si aspettasse di vedere Istanbul rimarrebbe molto probabilmente deluso.

martedì 19 gennaio 2010
nonnetti

Negli ultimi dieci anni il cinema turco ha prodotto bellissimi film premiati in molte giurie, questo ne e' una prova ineluttabile. la fotografia plumbea riprendede una istambul ferale dove piove e nevica che si intona perfettamente col letargo dei protagonisti, tanto diversi quanto figli di un presente orfano di futuro, dove le sigarette sono l'unica certezza.

giovedì 16 aprile 2009
matteo78

due solitudini a confronto,due personaggi allo sbando ma che si aggrappano disperatamente alla vita quotidiana. Mi è proprio piaciuto,così semplice ma mai banale. Alla fine ma si sarà veramente imbarcato?? Lo consiglio a che crede che il cinema si possa girare in maniera semplice.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Luigi Paini
Il Sole-24 Ore

Una Istanbul cosi non si era mai vista. La neve, tanto per cominciare. Proprio come in una grande città del Nord Europa: l’immensa metropoli sommersa dai fiocchi bianchi, congelata sotto un candido mantello che la blocca, la rende silenziosa, la mostra in una veste del tutto nuova. E poi c’è quella strana sensazione di tempo sospeso: è questo che comunica l’inaspettato Uzak, di Nuri Bilge Ceylan.

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Ancora un film da non perdere fra gli scampoli di fine stagione. Lo ha diretto (e scritto, fotografato, montato, ambientato) il turco Nuri Bilge Ceylan, classe 1959, talento sottile e insinuante. In concorso a Cannes nel 2003, l’anno di Elephant , ha vinto il Gran Premio della Giuria e una palma ex aequo per i due attori, il più giovane dei quali, purtroppo, morto dopo le riprese in un incidente.

Lietta Tornabuoni
La Stampa

«Uzak» in turco significa «Lontano», e il terzo film di Nun Bilge Ceylan, 45 anni, nato a Istanbul, racconta appunto molte lontananze: la iontanauza da sé e dal proprio passato, la lontananza dai desideri per il proprio futuro, la lontananza dagli altri, la lontananza dalla città invernale Coperta di neve, circondata da acque gelide e nebbie alla Anghelopoulos o alla Tarkovski.

Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

Lontano, questo significa Uzak (Turchia, 2002, 109’). Ma il titolo del film scritto e diretto da Nuri Bilge Ceylan non rimanda a una lontananza geografica. Certo, Yusuf (Mehmet Emin Toprak) viene da lontano, da un paese che sta da qualche parte in Turchia, e di cui la regia ci dà un’immagine fredda quanto la neve che lo imbianca. D’altra parte, ben maggiore è la lontananza umana ed emotiva tra lui [...] Vai alla recensione »

Bruno Fornara
Film TV

Jusuf, proletario di campagna, parte per Istanbul in cerca di un lavoro come marittimo. In città Io ospita un suo parente, Mahmut, intellettuale e fotografo d’arte mancato, ben poco convinto del lavoro che fa. Vite normali: uno cerca qualcosa, l’altro non ha trovato niente. La coabitazione forzata nell’appartamento non è facile, i due non si sopportano, si spiano, si punzecchiano.

Valerio Caprara
Il Mattino

Sulla scia di Antonioni e Anghelopoulos, ma con una sincerità di fondo che tiene a bada il manierismo. Superpremiato a Cannes 2003 (magari per eccesso di zelo anti-hollywoodiano), Uzak visualizza un poemetto sulla lontananza spirituale intessuta di nevrosi che disturba e disorienta il rapporto tra l'artista Mahmut e un giovane cugino venuto dal suo remoto villaggio per procurarsi un lavoro e un viaggio [...] Vai alla recensione »

winner
gran premio della giuria
Festival di Cannes
2003
winner
miglior attore
Festival di Cannes
2003
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