The Dish

Estate 1969. La NASA invia la capsula spaziale Apollo sulla Luna e si prepara a mostrare le immagini di questo evento epocale grazie a un telescopio situato in California. Toccherà però agli uomini che rendono funzionale il telecopio di riserva situato a Parkes, in Australia, occuparsi della trasmissione anche se le condizioni meteo non si presentano come le migliori. Non sarà un'impresa facile.
Se avete più di 50 anni e quella notte del 20 luglio 1969 eravate davanti ai televisori forse vi sarete chiesti come fosse possibile inviare immagini da quella distanza. Se ne avete di meno magari la domanda ve la sarete posta successivamente e qualcuno di voi avrà forse anche aderito alla tesi della ricostruzione in studio suggerita da Capricorn One e fatta propria dai negatori dell'evento. Sta di fatto che questo film australiano, che ha ottenuto un alto consenso di pubblico e di critica al momento della sua uscita sugli schermi, ci racconta sotto forma di commedia-reportage cosa accadde in quel pascolo per ovini in cui si trovava l'enorme parabola (il titolo gioca sull'ambiguità del termine inglese che significa anche piatto).
È Cliff Buxton, l'ex direttore del radio telescopio, a ricordare in flashback gli eventi. Tra perdite improvvise di segnale, ambasciatore Usa con cui fingere per convincerlo che tutto procede per il meglio e vento a 100 nodi mentre la parabola potrebbe sopportarne solo 30, si ottiene comunque il risultato. Non si tratta quindi di suspense legata all'evento (la conclusione della missione dell'Apollo 11 è stata consegnata alla storia) quanto piuttosto di dover riconoscere, sorridendo, come in diverse occasioni (anche importanti come questa) la realtà e la concatenazione degli eventi possano superare di gran lunga la più fertile fantasia degli sceneggiatori. Qui tutto era già avvenuto. Si trattava solo di trasformarlo in un film. 

Una divertente commedia ambientata in una città rurale dell'Australia che si prepara a diventare il centro del mondo anche se solo per qualche giorno. Siamo infatti nel 1969, alla vigilia dello sbarco sulla luna, e la piccola cittadina ospita l'unica postazione satellitare in grado di far comunicare la Nasa con gli astronauti della missione lunare. Una storiellina con situazioni già viste (ad esempio: i rapporti tra i tecnici della Nasa e il mondo della campagna) capace però di far sorridere senza annoiare.