Le parole che non ti ho detto

Ragazzi impariamo "a godere dei tempi calmi",la vita non si consuma  tutto di un fiato ,ha bisogno di espandersi con i suoi cicli. Questa premessa è la base per capire questo "le parole che non ti ho detto"  ;non dobbiamo avere frenesie , la tristezza  ,i ricordi , la nostalgia tuttte queste forze devono completare il loro lento movimento .

La lacrima facile sembra essere lo stendardo con cui questo film si presenta al pubblico.  Garret ripara barche e conduce una vita da eremita dopo la morte della moglie. Theresa è una giornalista divorziata e con un figlio. Le strade si incrociano quando Theresa, facendo jogging sulla spiaggiia, ritrova una bottiglia contente una lettera d'amore.

Due storie d'amore dall'effetto struggente sceneggiate al rallentatore con le emozioni che arrivano agognate e prevedibili, Costner è fuori partita, la sua interpretazione risulta indecisa e presuntuosa, molto meglio la Wright e il sempre grande Paul Newman. Saluti.

Ancora mah...

Il film è tratto da un tipico romanzo di Sparks: storie d'amore in cui uno degli amanti muore per tragica fatalità. In questo caso un vedovo non riesce a sopravvivere al fantasma della prima moglie, malgrado un nuovo amore e sempre . Per cui sono in due a morire... Dando per scontato questo tipo di zavorra, c'è da riconoscere che si tratta di una piccola pellicola sentimentale, [...] Vai alla recensione »

Non credo che Giancarlo Zappoli sia così insensibile e cinico come le sue parole lasciano pensare. Il vero amore è eterno e tutti (anche lui ) vorrebbero trovarlo. Cosa ci resterà davvero di importante, di nostro, al termine della vita, se non l’amore, che non è fatto solo di ricordi di un passato ormai perduto, ma anche di una realtà presente vissuta giorno per giorno, attraverso gesti concreti di [...] Vai alla recensione »

malgrado  non ami i film con temi così sentimentali, per quanto non ami Kevin Costner, però devo ammettere che ha lasciato una traccia molta drammatica. Seppur ha in  se qualcosa di inverosimile e di assurdo, bisogna ammettere che tra inquadrature e dialoghi ci si può inchinare e dire grazie