Un'ora d'amore

Film 1932 | Commedia 90 min.

Titolo originaleOne Hour with You
Anno1932
GenereCommedia
ProduzioneUSA
Durata90 minuti
Regia diErnst Lubitsch, George Cukor
AttoriCharles Ruggles, Roland Young, Maurice Chevalier, Geneviève Tobin, Jeanette MacDonald Bess Flowers.
MYmonetro 3,50 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Ernst Lubitsch, George Cukor. Un film con Charles Ruggles, Roland Young, Maurice Chevalier, Geneviève Tobin, Jeanette MacDonald. Cast completo Titolo originale: One Hour with You. Genere Commedia - USA, 1932, durata 90 minuti. - MYmonetro 3,50 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Il film, in forma di operetta, narra le avventure galanti di un medico parigino a cui piacciono un pò troppo le donne, al punto di mettere in crisi il... Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar,

Consigliato sì!
3,50/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
Lubitsch sperimenta sulle variazioni di linguaggio e aggiunge ironia all'opera teatrale originale.
Recensione di Giancarlo Zappoli
venerdì 10 novembre 2023
Recensione di Giancarlo Zappoli
venerdì 10 novembre 2023

Nel dottor André Bertier e in sua moglie Colette la passione continua ad essere forte anche dopo qualche anno di matrimonio. Accade però che venga a trovarli Mitzi, un'amica di gioventù di Colette, la quale è molto interessata ad André. Non sa che il marito, un professore, attende di avere l'occasione giusta per ottenere il divorzio mentre il dottore cerca di resistere alle sue avances.

Un remake di un film già girato nel 1924 mostra quanto Lubitsch fosse interessato a sperimentare anche sulle variazioni di linguaggio.

Quando si attribuisce questo film a Lubitsch va premesso che si rischia di entrare in un ginepraio. Perché nei titoli di testa viene citato anche Cukor il quale era stato licenziato dalla produzione (situazione che si verificherà anche sul set di Via col vento) e sostituito da Lubitsch. Ne nacque una causa in tribunale. Quello che si può affermare con certezza è che il copione è fondamentalmente simile a quello ispirato al testo teatrale di Lothar Schmidt che era stato portato sullo schermo con il titolo Matrimonio in quattro.

La scena si sposta dalla Vienna Anni Venti a Parigi con un gustoso inizio in cui gli agenti di polizia vengono invitati dal comandante a sgombrare i parchi cittadini di notte perché se le coppie vanno a flirtare lì diminuiscono di conseguenza gli introiti di locali ed hotel in cui invece potrebbero recarsi. Lubitsch comunque si presenta come il vero autore del film avendo a disposizione un attore che ama come Maurice Chevalier a cui affianca Jeanette Macdonald. Chevalier offre al suo personaggio tutta quell'ironia maliziosa che il troppo pudico Monte Blue negava al personaggio omologo del film del 1924.

Film che era muto e qui sta un'ulteriore prova del gusto di Lubitsch per la sperimentazione. Se già trasferire un'opera teatrale sullo schermo essendo privi della parola detta poteva essere un'impresa, tornare a raccontare lo stesso plot con il sonoro poteva consentire di prendersi delle soddisfazioni. Che il regista coglie facendo anche altro. Trasforma il testo in un musical in cui i brani spesso sono ravvivati dall'ironia e dal sottinteso a cui si aggiunge un ulteriore elemento. In più di un'occasione il dottor André si rivolge agli spettatori in sala guardando in macchina chiedendo poi, in un'occasione e in maniera esplicita, la solidarietà maschile. Certo Genevieve Tobin dà alla sua Mitzi le caratteristiche, diremmo oggi, di un'aspirante ninfomane favorendo la benevolenza (perlomeno quella degli uomini) nei confronti di un André uomo fedele che però fa fatica a non cedere ma il gioco rimane leggero.

Grazie anche al fatto che il Codice Hays entrerà in vigore solo tre anni dopo possiamo ancora vedere una coppia di sposi in un letto matrimoniale senza che sia necessario che indossino indumenti pesanti. Lubitsch può così permettersi di giocare anche con altri elementi del reparto costumi. Fulminante è, in proposito, la battuta che il maggiordomo rivolge ad Adolph (appassionato estimatore di Colette) quando questi, vestito da Romeo, scopre che la festa a cui deve andare non è in costume e chiede ragione al domestico dell'errata informazione. Se poi volete ulteriormente notare la perfida malizia del regista berlinese osservate il ruolo che gioca un papillon e dove gli capita, in sovrappiù, di essere collocato.

Sei d'accordo con Giancarlo Zappoli?

Il film, in forma di operetta, narra le avventure galanti di un medico parigino a cui piacciono un pò troppo le donne, al punto di mettere in crisi il proprio matrimonio. Il film, prodotto e sceneggiato da Lubitsch e di fatto diretto da Cukor, è tratto dall'opera teatrale Soltanto un sogno di Lothar Schmidt. Il film ebbe degli strascichi nei rapporti tra Lubitsch, Cukor e la Paramount. Quest'ultima decise di lanciarlo come un'opera di Lubitsch, al che Cukor fece causa alla casa di produzione che patteggiò liberando contrattualmente Cukor. La Paramount teneva talmente a Lubitsch che gli affidò la direzione della produzione. Infatti chi meglio del grande regista conosceva la formula dei film Paramount tendenzialmente leggeri e brillanti? Anche in Un'ora d'amore si sente il "tocco alla Lubitsch" di una storia tipicamente americana (ovvero una storia di denaro e sesso, i due valori che l'americano medio comprendeva meglio), anche se ambientata in un'Europa raffinata ed elegante.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 24 marzo 2015
il befe

ottimo

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