Titolo originale | Mutter und Sohn/Mat' i syn |
Anno | 1997 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Russia |
Durata | 75 minuti |
Regia di | Aleksandr Sokurov |
Attori | Gudrun Geyer, Aleksei Ananishnov . |
Tag | Da vedere 1997 |
MYmonetro | 3,06 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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In una paese della Russia vivono madre e figlio. Lei è malata, lui la cura. Lei si fa domande sulla vita, lui guarda da lontano un treno e sogna di salirvi.
CONSIGLIATO SÌ
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In una paese della Russia vivono madre e figlio. Lei è malata, lui la cura. Lei si fa domande sulla vita, lui guarda da lontano un treno e sogna di salirvi. Lirismo alla Tarkovskji. Cose conosciute. E ripetute.
In un villaggio russo immerso nel bosco, dove i colori primaverili si affacciano timidamente per dare il cambio ad un inverno tipicamente lungo e rigido, un figlio cerca di alleviare l'agonia di una madre morente. Parlano dell'esistenza, dei dubbi e della paure umane. Solo loro due, si sfiorano con delicatezza, utilizzando l'unico senso che ormai la madre percepisce: il tatto.
Un figlio adulto accompagna la madre gravemente malata, su sua esplicita volontà, a fare un giro nelle magnifiche ed incontaminate campagne circostanti tenendola in braccio per tutto il tempo. Egli la cura in maniera tenera, spontanea, silenziosa e carica d'affetto. Quando torna a casa la mette a letto e, dopo un breve dialogo, decide di uscire a fare una camminata.
Arte pura. Sokurov. Che dire se non concordare con il fatto che se guardi Sokurov non vedi solo cinema ma vedi arte. Con questo film vedi pittura, ascolti musica, vedi fotografia. I gesti del figlio sulla madre, teneri dolci, lenti, misurati. L'ultimo viaggio fuori con campi colorati in contrasto di nubi ed ombre. Una cosa meravigliosa. Ho provato a farlo vedere ad altri ma non sempre è [...] Vai alla recensione »
Questo film è un capolavoro assoluto della cinematografia . I dialoghi sono pochissimi e il regista lascia spazio soprattutto a riprese ( deformate) della natura che nel film diventa la vera protagonista in cui il figlio si nasconde per proteggersi dalla morte .Raramente si è visto un LUNGOMETRAGGIO cosi toccante e poetico sul rapporto madre(che sta per morire)e figlio.
All'estero artisti del calibro di Martin Scorsese, Susan Sontag e Nick Cave hanno elogiato questo capolavoro... Da noi invece abbiamo i critici di Mymovies... Il film comunque è un capolavoro permeato di un lirismo profondo e commovente. La trama è esile se non inesistente: una madre sta male e il figlio la cura e la ama come fosse una figlia.
Madre e Figlio nella brughiera, ritratti come archetipi umani e specchi di sentimenti semplici e universali. E' un film lento e silenzioso, ripreso per lo più con lunghe scene a camera fissa che si alternano a paesaggi che sembrano non finire più. C'è chi scambia volutamente i vuoti del film - ovvero il suo abbondante 90% - per riflessioni poetiche e oniriche, ma restano [...] Vai alla recensione »
Alexandr Sokurov, 47 anni, russo cresciuto in Polonia e nel Turkistan, uno dei registi europei più importanti e sensibili, spirito fortemente religioso, autore d'un cinema di poesia e di emozioni sempre più raro, ammirato da Tarkowskij e sostenuto da lui nei conflitti con la censura politico-burocratica del suo Paese, dice d'essersi rifatto per Madre e figlio non tanto alla narrativa quanto alla pittura: [...] Vai alla recensione »