Dexter: New Blood

Film 2021 | Drammatico

Regia di Marcos Siega, Sanford Bookstaver. Una serie con Clancy Brown, Michael C. Hall, Julia Jones, Jamie Chung, Jennifer Carpenter. Cast completo Titolo originale: Dexter: New Blood. Genere Drammatico - USA, 2021, Valutazione: 2,5 Stelle, sulla base di 3 recensioni.

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Ultimo aggiornamento giovedì 30 dicembre 2021

Dopo il successo mondiale della serie prodotta dal 2006 al 2013, arriva una nuova serie dedicata allo spietato serial killer Dexter.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES 2,50
CRITICA
PUBBLICO
CONSIGLIATO NÌ
La frettolosa corsa di Dexter: New Blood alla ricerca di una conclusione più accettabile, ma insapore.
Recensione di Gabriele Prosperi
martedì 18 gennaio 2022
Recensione di Gabriele Prosperi
martedì 18 gennaio 2022

Sono passati dieci lunghi anni da quando Dexter Morgan (Michael C. Hall) ha deciso, in quello che è considerato uno degli epiloghi più deludenti della storia della serialità televisiva, di rifugiarsi ad Iron Lake, piccola località isolata nello stato di New York. Dopo aver abbandonato Miami e la sua vita, in seguito ai tragici eventi che avevano portato alla morte della sorella Debra (Jennifer Carpenter), Dexter ha qui iniziato una relazione con il capo della polizia locale, Angela Bishop (Julia Jones), ridefinendo la sua immagine e adottando un nuovo nome, Jim, e una nuova identità. La pace da lui raggiunta e la "disintossicazione" dalla sua droga - la brama di uccidere - vengono però interrotte dall'arrivo di Harrison (Jack alcott), suo figlio ora adolescente, che è riuscito a rintracciarlo. Insieme a lui, l'oscuro passeggero torna a reclamare vittime nel momento in cui si palesa l'attività ormai decennale di un serial killer.

Siamo abituati a sequel e operazioni di reboot non sempre efficaci, spesso incapaci di riconnettersi al pubblico del prodotto originale, talvolta venendo meno alle caratteristiche della serie o del film di derivazione, altre volte proponendo dei salti mortali pur di portare avanti una storia che ancora ha un grande seguito di pubblico. non è questo il caso: il primo merito di questa miniserie è quella di agganciare subito i fan di uno dei prodotti televisivi più amati dei primi Anni Duemila, Dexter (Showtime).

Questo dipende primariamente da due fattori: da un lato vogliamo ritrovare Dexter Morgan, il che è sintomo di una narrazione che non ha ancora esaurito le sue potenzialità: il contrasto tra un bene inefficace nel garantire giustizia sociale e un male necessario per interrompere le storture del sistema è ancora interessante e attuale. Dall'altro lato, proprio come Dexter ha represso per dieci anni il suo dark passenger, anche noi abbiamo dovuto silenziare per troppo tempo quello che era stato l'oscuro pensiero di tutti, l'amaro boccone che l'epilogo di otto stagioni ci aveva messo sul piatto nel 2013, impedendo una risoluzione al viaggio del nostro eroe.

La miniserie si propone concretamente questo scopo, quello di risolvere il viaggio; purtroppo, come vedremo, il viaggio si bloccherà nuovamente in un coito interrotto. Rimaniamo però ancora un po' sugli aspetti positivi di questa miniserie: la nuova ambientazione di Dexter: New Blood, ora nel freddo e innevato nord-est americano, ridefinisce il carattere del serial killer, ora capace di "congelare" il suo demone e di vivere una vita socialmente accettabile. Gli elementi di congiunzione al suo passato sono ben strutturati, soprattutto nei primi tre episodi: Angela Bishop è al contempo un'eco del passato - la buona poliziotta animata dalla passione per il suo lavoro - e una traslazione della sorella - sia dal punto di vista dell'aspetto che della personalità.

I fantasmi del passato del nostro amato mostro sono ora cambiati ma si ripercuotono sul protagonista confermandone la personalità e permettendo al fan di ritrovarlo così come lo aveva lasciato; sono sia fantasmi concreti - il giovane Harrison che porta con sé gli eventi tragici che avevano spinto Dexter all'esilio - che, come da tradizione, allucinatori - non sarà più il padre Harry a tormentare la mente del protagonista, bensì Debra, presenza costante nella coscienza del serial killer. Se oggi le allucinazioni di Dexter possono apparire naïf o didascaliche, è però anche vero che si trattava di una delle cifre stilistiche della serie originale e si trasformano qui in uno degli elementi che producono maggiormente nostalgia a noi fan, oggi over-30.

Quelli che appaiono come i principali punti a favore di questa operazione sono però anche al centro degli snodi narrativi più lacunosi e, perciò, deludenti. Troppo velocemente, infatti, il rapporto padre-figlio va sviluppandosi in questi dieci episodi conclusivi: la presenza di un oscuro passeggero in Harrison, il fatto che anch'egli condivida col padre la "nascita nel sangue", il processo di accettazione del "business di famiglia" (ovvero trovare dei criminali, ammazzarli crudelmente e farli a pezzi per sbarazzarsene) richiede, diciamo, uno sforzo eccessivo di accettazione da parte dello spettatore.

Ancor più se questo rapporto lo si vuol far concludere, nell'ultimo episodio, con una svolta definitiva che vede contrapporre direttamente i due, imponendo a entrambi un posizionamento morale che richiederebbe uno sviluppo assai più ponderato e nel tempo. La miniserie, cioè, è frettolosa e poteva benissimo dilungarsi per più di una stagione visti i molti temi trattati, tutti particolarmente complessi: dieci episodi forse non bastano a recuperare dieci anni di silenzio.

Oltre al rapporto padre-figlio, anche altri aspetti vengono trascurati e appaiono, perciò, frettolosi: il dubbio di Angela sulla vera identità del suo compagno, l'appartenenza di quest'ultima a una comunità - quella dei nativi americani - anch'essa poco contestualizzata, la scoperta di un altro "amichevole serial killer di quartiere" e il tira e molla tra i due, che comporta uno sconvolgimento anche nel rapporto con Harrison, sono solo alcuni dei macro-eventi sui cui, frettolosamente, tutti gli episodi centrali della miniserie si concentrano. La sensazione è quella di andare verso una conclusione certa e già definita camminando velocemente, anzi correndo su delle scale mobili per prendere il treno già arrivato al binario.

Se da un lato Dexter: New Blood soddisfa una richiesta di risoluzione da tempo voluta dai fan, dall'altro essa arriva troppo velocemente, sostituendo al boccone amaro del precedente finale di serie un piatto più sostanzioso, potenzialmente interessante, ma infine scialbo e insapore.

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RECENSIONI DELLA CRITICA
venerdì 1 aprile 2022
Claudia Bonadonna
Rumore

Dal sole ipersaturo di Miami al bianco freddissimo del Nordovest americano. Torna Dexter, l'amatissimo "serial killer di serial killer" che aveva iniziato a uccidere e affascinare gli spettatori nel lontano 2006 (un'era geologica fa, in anni Netflix). Torna dopo quasi un decennio, una parabola discendente di stagioni e il finale più sconclusionato e contestato della storia della serialità.

martedì 15 febbraio 2022
Sara Martin
Film TV

Più che attesa c'era preoccupazione, di fronte alla prospettiva di rivedere Dexter Morgan sul piccolo schermo, a otto anni da un finale fra i più odiati nella nuova storia della serialità televisiva. Assieme a Tony (I Soprano), Don (Mad Men), Walter (Breaking Bad) e pochi altri, il personaggio di Dexter apparteneva a quella famiglia di antieroi a cui Brett Martin ha dedicato il volume Difficult Men [...] Vai alla recensione »

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