The Beatles: Get Back

Film 2021 | Documentario, 508 min.

Regia di Peter Jackson. Una serie Da vedere 2021 con John Lennon, Paul McCartney, George Harrison, Ringo Starr, Yoko Ono. Cast completo Genere Documentario, - Gran Bretagna, Nuova Zelanda, USA, 2021, distribuito da Walt Disney. - MYmonetro 4,13 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 1 febbraio 2022

Lo sguardo più intimo e onesto mai documentato prima sul processo creativo di John, Paul, George e Ringo e sul loro rapporto.

Consigliato assolutamente sì!
4,13/5
MYMOVIES 5,00
CRITICA 4,38
PUBBLICO 3,00
ASSOLUTAMENTE SÌ
Un inestimabile regalo dal passato frutto di un'impresa titanica.
Recensione di Paola Casella
martedì 30 novembre 2021
Recensione di Paola Casella
martedì 30 novembre 2021

Nel 1969 i Beatles si riunirono per comporre e poi registrare l'album "Let It Be", un progetto che si sarebbe concluso nella leggendaria seduta di registrazione, praticamente un concerto gratuito all'aria aperta, sul tetto dello studio di Savile Row. Il regista Peter Jackson, rimettendo mano a oltre 56 ore di filmati girati da Michael Lindsay-Hogg e 150 ore di audio inediti, ricostruisce quella vicenda umana e artistica in una miniserie documentaria di quasi otto ore, che oltre ad essere una testimonianza storica eccezionale altera radicalmente la percezione delle dinamiche fra i componenti del gruppo, descritti sempre come ai ferri corti e divisi da velenose rivalità. E molto di quello che credevamo di sapere sui quattro di Liverpool verrà messo profondamente in discussione.

Ci voleva un autentico appassionato dei Beatles come Jackson per cimentarsi nell'impresa titanica di gestire un enorme materiale che comprende registrazioni, creazioni di brani ex novo, dialoghi fra i membri della band, ma anche, nella parte dedicata al concerto sul tetto, le interviste ai passanti e l'interruzione della polizia che voleva fermare il concerto improvvisato per "disturbo della quiete pubblica".

Jackson riporta anche parte del background del gruppo prima di arrivare all'ideazione del famoso disco che sarebbe culminato in quello che, di fatto, è stato l'ultimo concerto dal vivo dei Beatles. Il lavoro di restauro e di montaggio del regista e della sua squadra è straordinariamente informativo e competente senza mai raggelare la vitalità magmatica delle immagini.

Ed è straordinario innanzitutto assistere in tempo reale al processo creativo da cui sono nati 14 brani leggendari che sembrano aver sempre fatto parte del nostro immaginario acustico, e invece erano state oggetto di negoziazione su ogni nota e ogni parola. È straordinario anche vedere la pazienza e la dedizione con cui ogni membro del gruppo ha contribuito alla genesi di quei brani passando ore a limare e sostituire, e altre ore a provare ancora e ancora, fino a raggiungere quella fantastica alchimia che ha reso i Beatles immortali.

Ed è palpabile la stima che quei quattro musicisti eccezionali avevano l'uno dell'altro, a prescindere dalle reciproche differenze, nonché la generosità con cui li vediamo cooperare, al di là delle loro differenze, nell'interesse del comune risultato finale, tutti letteralmente attraversati dalla musica, ogni parte del loro corpo intenta a veicolare suono e parola.

Ancora più straordinario è rivedere (anzi, per certi versi vedere per la prima volta con questo sguardo al microscopio) le personalità dei singoli componenti del gruppo animati da un entusiasmo e un'energia giovanili e travolgenti, sempre pronti a scherzare l'uno con l'altro come ragazzini in un parco giochi, ma anche instancabili e puntigliosi, precisi ed esigenti. Davanti ai nostri occhi si dispiegano le personalità dei singoli: l'anarchico John, virtuoso della chitarra elettrica, già proiettato verso la cura del mondo, con Yoko Ono che gli sta a fianco come un'ombra e una geisha, senza mai interagire con gli altri membri della band; il gioioso Paul dalla voce straordinariamente intonata e dal graffio imprevedibile, frontman tanto quanto John ma più portato a mediare, a cercare di fare da collante con gli altri membri della band, e a scambiarsi tenerezze con Linda; il mercuriale George, la cui sensibilità estrema captava già le tensioni in corso, in qualche modo mortificato nella sua creatività dalla personalità ingombrante dei due leader indiscussi; e il pacifico Ringo, cui nessuno presta attenzione ma a cui tutti vogliono bene.

Vedere questi quattro ragazzi al centro della fama internazionale scherzare fra di loro come cuccioli festanti e allo stesso tempo inventare capolavori assoluti con un talento e una determinazione fuori scala, seguire il loro genio creativo a partire da qualcosa che non c'era a qualcosa da cui non si sarebbe potuto più prescindere, è tanto emozionante quanto commovente. Il documentario di Jackson ci ricorda come esageratamente "larger than life" erano i Beatles, eppure allo stesso tempo ce li presenta nella loro semplicità di giovani purosangue alle prese con un successo inimmaginabile.

E poi c'è il sound, quel mix irripetibile fra quattro anime musicali che quando suonano insieme sembrano un'orchestra intera e creano una cattedrale sonora piena di echi e di richiami, una tessitura musicale stratificata anche quando è il frutto di tre chitarre e una batteria, e ancora di più quando si aggiunge la tastiera elettrica di Billy Preston, che entra in punta di piedi in quel quartetto e lo arricchisce dell'elemento che mancava a quei "ragazzi del Nord dell'Inghilterra", i quali "che vuoi che ne sapessero del soul", come dirà Paul. E c'è l'impatto che i Beatles avevano sul pubblico: le ragazzine, certo, ma anche chiunque respirasse l'aria di cambiamento nella "swinging London" degli anni Sessanta.

Vedendo il documentario di Peter Jackson si poteva intuire che "Let It Be" sarebbe stato l'ultimo album dei Beatles, che si sarebbero sciolti l'anno dopo? Tutto sommato sì, non perché fra loro serpeggiassero rivalità e rancori, almeno non mentre creavano bellezza, e nemmeno (solo) perché intorno a loro ai aggiravano personaggi inquietanti. Si poteva intuire perché ognuno dei quattro, con la possibile eccezione del serafico Ringo, era già visibilmente animato da un moto centripeto che non poteva che direzionare ciascuno verso la propria espressione individuale: John iconoclasta e irriverente, già proiettato sulla cura del mondo, George in crescita spirituale personale, Paul portato a una ricerca melodica più accessibile e meno sperimentale. Ma rivederli per l'ultima volta realizzare insieme miracoli musicali in tempo reale e generare quel suono unico e magicamente integrato è un regalo dal passato per tutti quelli non devono chiedere chi erano i Beatles, ma forse fino ad ora non l'avevano capito così bene.

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RECENSIONI DELLA CRITICA
sabato 29 gennaio 2022
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Il 2 gennaio 1969, al termine di un anno di conflitti culminato con l'uscita del doppio White Album (inciso senza che i quattro praticamente si incrociassero mai), più che mai orfani del manager/padre Brian Epstein, i Beatles si ritrovano negli studi cinematografici di Twickenham. L'obiettivo è un ritorno alle origini: suonare dal vivo, senza sovraincisioni o missaggi, in presa diretta come negli anni [...] Vai alla recensione »

martedì 21 dicembre 2021
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La musica è il canto in cui riecheggia la voce degli spettri. Il cinema è il luogo in cui abitano i fantasmi. Il 2021, l'anno della rinascita della fruizione collettiva dell'immagine dopo i lockdown che ha portato in dono la pandemia, è attraversato e segnato dalla musica: il cinema-opera di Leos Carax, che in Annette mette anche direttamente in scena un ectoplasma vendicativo, ma anche le ombre del [...] Vai alla recensione »

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lunedì 29 novembre 2021
Francesco Costantini
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Ma quindi, si amavano ancora? Ci voleva il senso (smisurato) delle proporzioni di Peter Jackson e il suo culto palesemente estremista per l'epica in tre parti, per restituire i Beatles alla luce del giorno e viceversa; è difficile persino dare il nome all'esperienza, un carnevale di suoni e immagini stimolante come poche cose quest'anno. E non solo.

NEWS
DISNEY+
giovedì 14 ottobre 2021
 

Regia di Peter Jackson. Una serie con John Lennon, Paul McCartney, George Harrison, Ringo Starr, Yoko Ono. Dal 25 al 27 novembre su Disney+.  Guarda il trailer »

VIDEO
lunedì 21 dicembre 2020
 

Regia di Peter Jackson. Una docu-serie con John Lennon, Paul McCartney, George Harrison, Ringo Starr, Yoko Ono. Guarda il video »

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