Criminali come noi

Film 2019 | Commedia, Avventura, +13 116 min.

Regia di Sebastián Borensztein. Un film Da vedere 2019 con Ricardo Darín, Luis Brandoni, Chino Darín, Verónica Llinás, Daniel Aráoz. Cast completo Titolo originale: La odisea de los giles. Titolo internazionale: Heroic Losers. Genere Commedia, Avventura, - Argentina, Spagna, 2019, durata 116 minuti. Uscita cinema giovedì 20 febbraio 2020 distribuito da Bim Distribuzione. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,04 su 15 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 9 giugno 2020

Il film è basato sul romanzo di Eduardo Sacheri "La notte degli eroici perdenti" (Premio Novel Alfaguara 2016). Ha vinto un premio ai Goya, In Italia al Box Office Criminali come noi ha incassato 49,6 mila euro .

Consigliato sì!
3,04/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA 3,14
PUBBLICO 3,47
CONSIGLIATO SÌ
Commedia proletaria nell'Argentina sull'orlo di una crisi economica e sociale.
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 19 febbraio 2020
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 19 febbraio 2020

Argentina, 2001. Fermín Perlassi, ex attaccante di Alsina, sogna di comprare un silo dismesso e formare una cooperativa con la moglie e alcuni vecchi amici. Raccolto il denaro sufficiente e convinto da un burocrate senza scrupoli a depositarlo in banca, si ritrova improvvisamente impossibilitato a disporne dal Corralito, restrizione governativa alla libera disposizione della liquidità. Disperato e privato insieme ai compagni dei risparmi di una vita, si arrende al destino almeno fino al giorno in cui uno di loro non scopre per caso che il loro bancario gli ha scientemente derubati con la complicità di Manzi. Sciacallo ossessionato dal controllo, il suo socio ha fatto scavare nel mezzo del nulla una fossa per la sua cassaforte. Dentro ci sono tutti i sogni rubati alla piccola comunità rurale, fuori una porzione di quella comunità decisa a riprenderseli.

Adattamento di un romanzo di Eduardo A. Sacheri ("La noche de la usina"), Criminali come noi è una commedia proletaria su una vendetta collettiva maturata nell'Argentina della crisi economica e sociale che la investì al debutto degli anni duemila.

Vent'anni dopo Sebastián Borensztein ritorna su quel disagio collettivo per trasformarlo in espressione di rinascita. A interpretarlo è un team di brava gente, persone semplici, senza malizia e una grande fiducia nel prossimo, mosso soltanto da un desiderio di giustizia. Attraverso i suoi coloriti personaggi, il film registra la reattività di un Paese alle sconfitte subite.

Chiusa, ma non seppellita, la parentesi della dittatura, i nostri si muovono tra Bakunin e Perón, riaprendo a modo loro la dialettica sociale. Se a guidarli sono i principi di un anarchico e di un generale, a illuminarli è Peter O'Toole. È il suo detective, innamorato della grazia Audrey Hepburn (Come rubare un milione di dollari e vivere felici), a suggerire a Perlassi & C. la tecnica di effrazione per riprendersi il maltolto. D'altronde è la cultura (cinematografica) il mezzo più efficace per recuperare le forze e guardare avanti.

Un passo indietro lo fa invece Sebastián Borensztein, che scommette su un cinema facile, appoggiato sugli aneddoti picareschi e l'imprescindibile apporto del carismatico Ricardo Darín, habitué del suo cinema (Cosa piove dal cielo?). Attore senza frontiere rivelato dalle telenovela, la star argentina (El aura, Il segreto dei suoi occhi, I segreti del settimo piano) incarna l'angustia del suo Paese, in quegli anni in bilico tra strategie di sopravvivenza e volontà di miglioramento. A mancare è proprio la crudezza e l'oscurità che la situazione avrebbe dovuto determinare.

Insignito del premio Goya, prestigioso riconoscimento cinematografico spagnolo, per il Miglior film straniero in lingua spagnola, Criminali come noi ripropone gli abusati cliché del cinema medio americano. Col suo stile passe-partout, una sorta di esperanto audiovisivo, produce nello spettatore un sentimento di déjà vu.

La rapina degli idioti del titolo originale (La odisea de los giles) segue diligentemente gli schemi standardizzati del caper movie senza sperimentare aspetti formali e soluzioni visive nuove.

Dopo il film-fiume di Mariano Llinás (La Flor, 2018), una traversata epica di generi cinematografici che (ri)scrive una contro-storia ludica e avventurosa del cinema, è lecito aspettarsi dalla cinematografia argentina (e non solo), un salto quantico. Il colpo del collettivo di Sebastián Borensztein risulta invece una commedia inerte che si crogiola su formule narrative commercialmente efficaci senza rigenerare le figure imposte dal genere. Il racconto gira a vuoto intorno a un 'malloppo' da recuperare e non sembra avere altro scopo che la sua esposizione, scontata e vana.

A dispetto dell'attaccante che fu Perlassi, invano attendiamo un contropiede alla sceneggiatura e ai suoi meccanismi ben oliati, invano aspettiamo che qualcosa accada davanti alla camera, qualche cosa che ecceda la semplice messa in immagini del piano. Lanciati contro consolidati sistemi di corruzione, ai protagonisti riesce l'impresa fallita dal regista: rileggere criticamente e creativamente la marginalizzazione sociale. Perché la visione del mondo va sempre con la sua ricerca estetica.

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Ocean's Eleven incontra I soliti ignoti tra le campagne argentine.
Overview di Giorgio Crico
giovedì 6 febbraio 2020

È il 2001, siamo ad Alsina, una località dell'Argentina dell'est, vicino all'Oceano Atlantico. In una piccola cittadina rimasta priva di ogni genere di risorse e quasi disabitata, l'ex calciatore professionista Fermín Perlassi e sua moglie Lidia mettono insieme una piccola impresa per provare a risollevare le sorti economiche del circondario. Insieme con degli amici che condividono la loro iniziativa imprenditoriale, i due coniugi mettono faticosamente insieme una cifra di circa 160.000 dollari americani con cui provare a comprare il locale silos abbandonato ma non essendoci nessuna banca ad Alsina, i Perlassi devono depositare il loro denaro nella vicina Villagrán. Qui, l'operatore di banca Alvarado li convince a depositare i soldi non in una cassetta di sicurezza ma sul suo conto corrente per accelerare il processo di vendita del silos. Il giorno dopo, il 19 dicembre 2001, il governo argentino annuncia il famoso corralito, ossia quel provvedimento per cui, in tutto il paese, nessun cittadino avrebbe potuto ritirare dalla banca più di 250 dollari al giorno. A questo punto, i protagonisti si trovano con tutto il loro denaro bloccato in banca e la necessità impellente di recuperarlo in qualche modo e devono studiare un piano per riuscirci.

Tratto dal romanzo 'La noche de la Usina', scritto da Eduardo Sacheri (che ha anche collaborato alla stesura del copione di Criminali come noi), in patria il film è stato paragonato a Ocean's Eleven.

Due sono i principali collegamenti con il film di Soderbergh: da una parte l'argomento centrale della trama - un tentativo di rapina -, dall'altra il fatto che si tratti di un'opera corale, con tanti attori, scelti tra quelli più noti del paese.

Il cast mette insieme tanti interpreti argentini che da noi sono poco noti ma che, come detto, in Argentina sono molto famosi, a cominciare da Ricardo e Chino Darín, rispettivamente interpreti di Fermín e Rodrigo Perlassi, i quali hanno anche contribuito alla stesura del copione in qualità di co-sceneggiatori. Tra gli altri troviamo anche Luis Brandoni e Verónica Llinás.

Diretto da Sebastián Borensztein, Criminali come noi si è aggiudicato nel gennaio 2020 il premio Goya per il Miglior Film Ispanoamericano.


CRIMINALI COME NOI disponibile in DVD o BluRay

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 29 febbraio 2020
Ghisi Grütter

Il titolo originale del film è “La odisea de los giles”, quello internazionale “Heroic Losers” mentre il nostro potrebbe meglio essere “La rivincita dei tonti”. È un film drammatico che vira in commedia, adattamento di un romanzo di Eduardo A. Sacheri dal titolo "La noche de la usina" (che ha anche collaborato alla sceneggiatura), e si [...] Vai alla recensione »

venerdì 6 agosto 2021
enzo70

Borensztein racconta in maniera simpatica i danni della finanza, quella bassa, che rende, come quella alta, difficile la vita a molti uomini. La crisi finanziaria che devastò letteralmente l’Argentina viene, quindi, raccontata partendo dal sogno di un ex calciatore e della moglie di creare un’azienda agricola con una piccola cooperativa tra amici.

venerdì 21 febbraio 2020
thomas

C'è sempre un bivio che si biforca avanti ad a chi fa cinema "nella periferia del mondo" e si propone di conquistare i mercati esteri: puntare su una bella storia che racconti anche la ricchezza e la diversità culturale del proprio Paese, oppure puntare su una bella storia e raccontarla con i canoni hollywoodiani, come se si svolgesse in un posto qualsiasi del pianeta.

lunedì 6 novembre 2023
spione

Immaginatevi "Ocean's Eleven". Però ambientato 10.000 km più a Sud e interpretato da una banda improvvisata di sfigati ("los giles" del titolo originale) che fanno un po' il verso ai Soliti Ignoti ma con una spruzzatina di Peter O'Toole. Shakerate il tutto e ne esce questo film (premio Goya 2020) che forse aveva anche l'ambiz [...] Vai alla recensione »

domenica 24 maggio 2020
francescofacchinetti

Arrivato in Italia nel 2020 “La Odisea De Los Giles” è il film più visto in Argentina nel 2019.Ambientato nell’Argentina del 2001 (quella della grande crisi che ha ridotto in mutande la nazione), racconta con leggerezza e col romanticismo tutto sud americano una rocambolesca questione di principio, in cui alcuni semplici cittadini si trovano costretti a diventare una vera e propria gang.

venerdì 28 febbraio 2020
Giovanni_B_southern

NON FACCIO IL CRITICO. LA RECENSIONE LEGGETELA DAGLI OTTIMI GIORNALISTI DI MY MOVIES. DA SPETTATORE DICO SOLO UNA COSA. BELLISSIMO FILM. DA VEDERE

giovedì 27 febbraio 2020
Giovanni_B_southern

Le recensioni le lascio ai professionisti del settore...come amante e conoscitore del cinema posso dire che è un film godibilissimo. Assolutamente da vedere!!!

FOCUS
FOCUS
martedì 18 febbraio 2020
Giovanni Bogani

È la faccia da Francesco Guccini di Ricardo Darín – occhi chiari, barba scapigliata, senso di infinita malinconia e perduto amore per ogni dettaglio del mondo – a portarci dentro questa storia, dentro un’Argentina sgualcita, dentro una vicenda paradossale, tragi/malin/comica da Soliti ignoti. Del resto, l’Argentina – lo dice sempre Guccini – non è poi così lontana dall’Italia anni ’50. Anche cinematograficamente. 
 

Presentato al Toronto film festival, premiato ai Goya Awards come Miglior film latino americano, tratto dal romanzo di Eduardo Sacheri “La noche de la Usina”, Criminali come noi è una commedia che fa ridere, che fa soffrire. Che ti fa pensare a quanta umanità c’è, sparsa per i retrobottega del mondo. 

Perché è un retrobottega del mondo, l’Argentina che vediamo, alla provincia estrema di un paese che è già provincia estrema dell’Occidente. È in questo retrobottega che viviamo, quasi tutti. E questi personaggi, che impariamo presto ad amare, sono più scombinati, idealisti e ingenui di noi. Ma non è detto che siano peggiori, anzi. Citano Bakunin e Peròn; come se uno da noi si mettesse a citare Sacco, Vanzetti e Berlinguer. Strumenti vecchi per leggere il mondo; ma forse non da buttare. 

Siamo nell’Argentina del 2001, alla vigilia della devastante crisi economica che la mise in ginocchio. È il momento, sbagliatissimo, che Fermìn – Ricardo Darín – sceglie per il suo sogno. Insieme alla moglie – Verònica Llinàs, sfiorita e amorosa – vuole convertire una fabbrica a lungo abbandonata in un granaio che possa impiegare almeno trenta persone. Mancano i capitali per far partire l’impresa. Per ottenere un prestito dalle banche, mettono insieme i soldi di tanti amici – alcuni sono disoccupati, altri stanno appena sopra la linea di sopravvivenza – per entrare nel “business” insieme. 

E quei soldi, riescono a metterli insieme: ma invece di tenerli in una cassetta di sicurezza, un direttore di banca senza scrupoli li convince ad aprire un conto. Sapendo benissimo che di lì a pochissimo i conti verranno congelati. È l’evento che milioni di argentini conoscono bene, e che ricordano come “el corralito”. Il 19 dicembre 2001 il governo argentino congela tutti i conti correnti. Ma non basta: c’è qualcuno che gioca ancora più sporco. È un avvocato che si prende quel contante e lo mette al sicuro in una specie di caveau in mezzo alla campagna, un bunker a prova di assalto, con un sistema di allarmi che nemmeno Fort Knox.

Accadranno molte altre cose. Alcune tragiche, alcune comiche, alcune romantiche. E tu, intanto, ti avvicini sempre più a questa banda di amabili disgraziati. Arriverà un’idea per avvicinarsi a quel sistema impenetrabile, presa dal film Come rubare un milione di dollari e vivere felici con Audrey Hepburn e Peter O’Toole. Il cinema, il vecchio cinema degli anni ’60, lo senti che possa vivere nell’anima di questi criminali per caso e fuori corso, arrivati oltre la data di scadenza. Intorno, il senso profondo di un’Argentina preda del potere e della corruzione, sulla quale non ti puoi prendere rivincite se non fittizie, e temporanee.  

Verrebbe da partire dal casting, per raccontare questo film. Sono tutti brutti, e tutti bellissimi. Tutti sbagliati, e tutti giusti per raccontare quello che devono raccontare. Giusti per come li sentiamo vicini. Nessuno “bello” canonicamente, tutti sbilenchi. Ma tutti pronti a tener duro, a non dare per persa la partita della vita. Per questo, Criminali come noi dà più speranza e ha più senso di un Ocean’s qualsiasi. Il mondo, certo, non cambierà se noi proviamo a prenderci una rivincita. Ma ognuno di noi può combattere la sua piccola battaglia, provare a dare un senso alla sua vita. 

Frasi
Hanno fottuto un paese intero e voi ve la prendete con mio marito?
Una frase di Lidia Perlassi (Verónica Llinás)
dal film Criminali come noi - a cura di MYmovies.it
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 20 febbraio 2020
Alice Sforza
Il Giornale

Il corralito fu quel provvedimento del governo argentino che vietò, nel 2001, di prelevare più di 250 dollari al giorno dal proprio corrente bancario. Da questo spunto reale di cronaca viene costruito questa sorta di Ocean's 11 alla Ken Loach, nel quale un gruppo di disgraziati, dopo aver messo insieme i propri risparmi per fondare una cooperativa, vede bloccati i fondi, a causa anche di un raggiro. [...] Vai alla recensione »

sabato 7 marzo 2020
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Le banche. Le banche cattive. Le banche truffaldine. Le banche che rapinano la povera gente (Bertolt Brecht approverebbe, era convinto che fondare una banca fosse un reato più grave che rapinarla). Siamo in Argentina, nel 2001. Un'improvvisata cooperativa, con a capo un ex calciatore, mette insieme i soldi per comprarsi qualche silos abbandonato, primo passo per fondare un'azienda agricola.

martedì 3 marzo 2020
Giulia Moresco
Ciak

Alsina è un'area quasi disabitata nella provincia di Buenos Aires dove da anni nemmeno i treni si fermano più. Ciò che resta sono solo i suoi pittoreschi abitanti che, per orgoglio o per stupidità, non se ne sono mai andati. Tra questi c'è Fermin Portassi, ex calciatore che, insieme alla moglie Lidia, decide di aprire una cooperativa agricola che possa dare nuova vita al paese natale.

domenica 1 marzo 2020
Luigi Paini
Il Sole-24 Ore

Criminali, parola grossa. Poveri diavoli, ecco così è meglio, tontoloni, come si potrebbe forse tradurre il termine spagnolo "giles" del titolo originale (La odisea de los giles). Perché, proprio e purtroppo come molti di noi, si sono fatti infinocchiare da una banca. Quel che è peggio, il tutto succede a cavallo della grande crisi che travolge l'Argentina, dove il film è ambientato, nel 2001.

venerdì 28 febbraio 2020
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Per comprare un silos e tentare l'agricoltura nell'Argentina vicina al fallimento (2001) alcuni amici fanno colletta e finiscono truffati. Disperati. Vendetta. Quando la commedia sfrutta con intelligenza caustica radici sociali in genere fa bene il suo lavoro. Centrato il cast, il film sviluppa il colpo grosso giocando sulla location come metafora del tradimento dello Stato: un bunker scavato nel giardino [...] Vai alla recensione »

venerdì 21 febbraio 2020
Jesús Martín
Acción

L'ex gloria del calcio Fermín Perlassi (Ricardo Darín) vuole rivitalizzare la cittadina vicina a Buenos Aires dove vive con la moglie. Investe tutto quello che ha per creare una cooperativa agricola e coinvolge molti dei suoi concittadini nell'impresa. Quando scoppia la crisi del 2001 i loro investimenti sono congelati. Ma in realtà il gruppo scopre di essere stato truffato da un direttore di banca [...] Vai alla recensione »

giovedì 20 febbraio 2020
Roberto Nepoti
La Repubblica

Premio Goya 2020 per il miglior film latinoamericano, Criminali come noi è stato paragonato a Ocean's Eleven per la struttura corale applicata a una storia di truffe. In realtà il suo umore pare affine a Ken Loach, nei momenti in cui è meno indignato con il neoliberismo. Il soggetto, da un romanzo, racconta di come, in Argentina, l'ex-calciatore Fermin Perlassi affronti la crisi economica cercando [...] Vai alla recensione »

giovedì 20 febbraio 2020
Gianvito Di Muro
Sentieri Selvaggi

Argentina, dicembre 2001. Un gruppo di amici e di vicini di casa mettono insieme tutti i loro risparmi per riattivare una cooperativa agricola e rilanciare l'economia della loro cittadina. Il giorno dopo aver depositato ciascuno il proprio denaro in banca, il sistema bancario e l'economia dell'Argentina collassano e loro perdono tutto quello che avevano.

giovedì 20 febbraio 2020
Chiara Parma
Cult Week

La Odisea de los Giles è il titolo originale di uno strepitoso film argentino tratto dal romanzo di Eduardo Sacheri La noche de la usina, opera del pluripremiato regista Sebastiàn Borensztein, che dopo diversi lungometraggi (La suerte està echada, Sin memoria), ha vinto il premio Goya per il miglior film iberoamericano nel 2011 con Cosa piove dal cielo? Criminali come noi, questo il titolo italiano, [...] Vai alla recensione »

martedì 18 febbraio 2020
Michele Anselmi
Cinemonitor.it

I truffati dalle banche italiane hanno finalmente il loro film di vendetta (o se preferite il loro "revenge movie"). Peccato che venga dall'Argentina e non l'abbia pensato un regista dei nostri. Si chiama "Criminali come noi", esce giovedì 20 febbraio con Bim e merita di sicuro una visita. L'ha diretto Sebastián Borensztein partendo dal romanzo "La noche de la Usina" di Eduardo Sacheri, uno che sa [...] Vai alla recensione »

martedì 18 febbraio 2020
Mauro Gervasini
Film TV

La parola spagnola corralito pare innocua e simpatica come un vezzeggiativo, ma c'è il trucco. È il termine tecnico con il quale nel 2001 il governo argentino di Fernando de la Rúa, per scongiurare un effetto micidiale della crisi economica, permise di ritirare dai conti correnti al massimo 250 pesos alla settimana. Meno di 5 dollari Usa. L'ex calciatore Fermín Perlassi e il suo gruppo di amici e parenti [...] Vai alla recensione »

martedì 18 febbraio 2020
Valeria Vignale
Tu Style

Anche gli onesti nel loro piccolo si incazzano. Nell'Argentina del 2001, alla vigilia del crollo economico, un gruppo di amici si vede sfilare da un truffatore il capitale raccolto per realizzare un sogno: aprire una cooperativa. Decidono di riprendersi il maltolto, da "criminali giustizieri". La divertente rivincita a sfondo sociale di un gruppo di eroi normali, un po' sfigati, tonti ma di gran cuore. Da [...] Vai alla recensione »

lunedì 17 febbraio 2020
Lorenzo Ciofani
La Rivista del Cinematografo

È il 2001 e l'Argentina si trova nel mezzo di una traumatica crisi economica e finanziaria. Il Paese perde rapidamente la fiducia degli investitori, la fuga di capitali diventa incontrollabile. Si scatena la corsa agli sportelli, con gli argentini che ritirano quanto più possibile dai conti correnti bancari per mandare il denaro all'estero. Il governo congela i conti per dodici mesi, permettendo solo [...] Vai alla recensione »

NEWS
NEWS
lunedì 8 giugno 2020
 

La visione sarà preceduta da un incontro LIVE con Ricardo Darìn. Con l'occasione saranno disponibili alcuni dei più bei titoli che vedono l'attore tra i protagonisti. Vai all'articolo »

OVERVIEW
giovedì 6 febbraio 2020
Giorgio Crico

Basato sul romanzo di Eduardo Sacheri "La notte degli eroici perdenti", il film sarà al cinema da giovedì 20 febbraio. Vai all'articolo »

VIDEO
venerdì 14 febbraio 2020
Massimiliano Carbonaro

Su MYmovies.it una lunga clip della divertente commedia tratta da 'La noche de la Usina'. Dal 20 febbraio al cinema. Guarda l'inizio »

TRAILER
venerdì 24 gennaio 2020
 

L'attore è tra i protagonisti del piccolo gioiello firmato da Sebastián Borensztein. Da giovedì 20 febbraio al cinema. Guarda trailer e poster »

NEWS
martedì 7 gennaio 2020
 

Il film è basato sul romanzo di Eduardo Sacheri "La notte degli eroici perdenti" (Premio Novel Alfaguara 2016). Vai all'articolo »

winner
miglior film ispanoamericano
Goya
2020
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